
04 Maggio 2006 - -appunti di viaggio del chitarrista dei Negrita- le Rock Notes di Drigo finalmente in un libro-
DRIGOROCK NOTES appunti di viaggio del chitarrista dei Negrita-Piccola Biblioteca Oscar Mondadori- (in uscita fine giugno '06)Il diario di una rock star contemporanea, ovvero pensieri, parole e disegni di Drigo, chitarrista dei Negrita. Ecco cosa sono queste rock notes, riflessioni a briglia sciolta di uno scrittore-musicista che si lascia andare ai ricordi e ci racconta la sua vita: la passione per la musica, l'incontro con Cesare e Pau, con cui forma il primo nucleo del mitico gruppo; e ancora i dischi, le canzoni, i tour e i viaggi in tutto il mondo. In queste pagine appassionate e coinvolgenti ci spiega il significato del successo e quanto possa cambiare la personalità e la vita di una persona, ma soprattutto ci fa entrare nel "dietro le quinte" di un'esperienza musicale tra le più interessanti del panorama italiano contemporaneo, facendoci rivivere le sensazioni e le emozioni del suo straordinario viaggio attraverso la musica, l'amicizia, il mondo e la vita.
di: Donatella
30 Luglio 2005 - …À Procura da Batida Perfeita…
…À Procura da Batida Perfeita… sta cantando Marcelo D2….…la ricerca del ritmo perfetto, credo significhi…Il portoghese è tosto. Ogni volta così. Sulle prime non lo afferro. Poi passano i giorni, mi calo nel clima brasiliano, vado a salutare gli amici e la mattina comincio a dare una scorsa ai giornali. Frequento gente, ascolto musica buona e pian piano tutto ricomincia a quagliare. È passato un anno dall’ultima volta che sono stato a Bahia. Coi Negrita. Poco tempo, una settimana appena. Tutta spesa a Candeal a registrar percussioni.Esperienza da favola anzi, da favela. Di quelle che lasciano il segno. Molto più “potente” di Rio per me. Indubbiamente.Salvador de Bahia, la capitale mondiale del ritmo che ci accoglie a braccia aperte. Ricordo Carlinhos Brown che suona un pezzo di benvenuto mentre ci mette a disposizione il suo studio di registrazione. Peu Meurray ancora prima di conoscerci che ci dedica tutto un suo concerto… che dire? Era scontata una seconda puntata.Questa volta ho molto più tempo a disposizione. Tre settimane per conoscere a fondo la città. Gironzolare senza l’assillo di una scadenza se non quella per il volo di ritorno. Il condominio si chiama Cidade de Napoli. Nostalgia di Mergellina? Chi lo sa? Pino la chiamerebbe Appocundria. Qui la chiamano Saudade, ovviamente.Mi piazzo al quarto piano con amaca vista mare. Anzi, vista Bahia de Todos os Santos. Ancora non lo so, ma presto la mia casa diventerà un ristorante gestione italiana per musicisti di mezzo mondo.“ In grembo al golfo, nella brezza della penisola, piantata a mezza costa della montagna, sorge la Città di Bahia, nome completo Città del Salvador della Baia di Tutti i Santi, esaltata dai greci e dai troiani, lodata in prosa e in versi, capitale generale dell’Africa, situata all’Oriente del mondo, sulle rotte delle Indie e della Cina, sul meridiano dei Caraibi, opulenta d’oro e d’argento, profumata di spezie e rosmarino, color del bronzo, fior di meticceria, porto del mistero, faro di comprensione”. Così Jorge Amado descrive la città nel suo Santa Barbara dei Fulmini. E anche se esagera, come ogni buon brasiliano, mi colpisce. Un “navigatore di cabotaggio” che scrive poemi d’amore per la sua innamorata, Bahia, non può che essere una buona guida. Decido di sfruttarlo.La spiritualità a Salvador è forte. Avvolge tutti quelli che escono dai giri turistici consueti. È attraverso Amado che comincio a dare dei nomi alla confusione che naturalmente mi si crea in testa. Dopo il tramonto Peu e Graçinha mi portano al loro Candomblè a Federação, un quartiere molto popolare e quindi, inutile dirlo, molto povero. Visito il terreiro, un luogo dominato dalle donne. Conosco la Mãe de Santo, la sacerdotessa. Squadrandomi da capo a piedi mi dà il benvenuto e m’ invita ad assaggiare l’acarajè e un altro piatto di cibo afro-bahiano viscido, che non so definire. Non c’è nessuna cerimonia in corso ma ho comunque a che fare con una giovane ragazza posseduta da uno spirito bambino. Mi diverte. Sono tranquillo e tutti loro apprezzano molto. All’interno del terreiro non si fanno foto nè riprese. Pochi vi hanno accesso. Molti bahiani non hanno mai visto un candomblè. Mi ritengo fortunato.Qui Peu Meurray è un maestro di cerimonia, dirige gli uomini su ritmi africani mentre le donne, in bianco, danzano e cadono in trance. Ogni volta che deve chiedere una grazia, prima di un viaggio o di un tour viene al terreiro e fa il suo ebó, la sua offerta. Ne ha fatto uno per la mia permanenza a Salvador. Gli Orixàs sono le divinità afro-bahiane che corrispondono al mix di spiriti della terra, dell’acqua e delle foreste con i santi cattolici. Ogni adepto ha il suo orixà di riferimento. Quello di Peu credo sia Oxóssi, il Grande Cacciatore, San Giorgio. Io mi scelgo Xangô, un po’ perché è il Dio della Giustizia e in Italia me lo porterei volentieri…, un po’ perché mi ricorda un pezzo dei Mano Negra-ultimo album: “Super Chango”.Con Peu siamo diventati amici. Dopo aver registrato in Brasile ha fatto anche la prima parte del nostro tour in Italia. A luglio ci raggiungerà di nuovo. È un musicista a tutto tondo. Caposcuola percussivo, scrive e compone canzoni. Ha suonato con Carlinhos Brown, Daniela Mercury, Marisa Monte e con Lorenzo da noi. Il suo trio elètrico fa ballare al Carnevale. Ha un centro quasi-sociale, il Galpão Cheio de Assunto, dove andiamo spesso. Ho assistito a lezioni di percussioni, di rispetto, di reciclaggio e di cultura per bambini del ghetto. Ho visto work-shop di jazz brasiliano, ho partecipato a feste, a concerti di forrò, di salsa, di reggae, oltre a quelli di Peu e dei suoi Papajacasound e os Tambores de Pneu. Al galpão s’insegna a percuotere il tamburo, si fanno prove e jam session quando è il momento giusto… Munir alla chitarra è mostruoso. Si canta almeno in quattro, mentre una grandine di percussioni, pandeiros, triangoli e ammennicoli vari suonano forte. Si va avanti per ore mangiando spiedini comprati na rua e pasticci di carne afro. Si bevono litri di cerveja Skoll, Bramha, Nova Skin e Bohemia.Comunichiamo in italo\portoghese. Imparerò molto. Da tutto.Se è vero che nel mondo ci sono luoghi con un misticismo e un fascino superiori, Salvador è indubbiamente uno di questi. Ha insegnato a me e al resto dei Negrita ad inseguire una musica diversa, a ricercare una musica che non arrivi dalla ragione ma da un altro luogo. Più profondo. Magico. Indefinito…“À Procura da Batida Perfeita?” suggerisce Marcelo dallo stereo…“Credo di si fratello… ” dico io.Pau, Negrita.
di: Pau
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08 Febbraio 2005 - Intervista di Cesare x TRIBU' (febb.2005)
>> 1. perchè ti svegli la mattina?Il vero problema che mi pongo è come mai anche questa giornata sia già finita, come ha potuto essere già trascorsa tutta che è già ora di andare a dormire? Da adolescenti si ha una diversa percezione del tempo che sembra non passare mai, si ha fretta di diventare adulti illudendoci che l'età sia il requisito unico e necessario a conquistare il proprio senso di libertà...da adulti poi il tempo sembra che si prenda gioco di noi e che aumenti la propria velocità...,"ma come sono già passati tre anni da quella volta???...non ci credo, sembra ieri!!!...quante volte ci capita di pensarlo,come capita di pensare (se si ha un minimo di autocritica) a che punto siamo con la realizzazione dei nostri sogni.Ci vuole tempo e fatica per realizzarli, spesso molto tempo e molta fatica, ma sono necessari e possono diventare la nostra maggiore gratificazione.Così la mattina quando mi alzo ho sempre le migliori intenzioni al riguardo, so che se decidessi di vivere una giornata a girarmi i pollici la notte non riuscirei a prendere sonno e questo rovinerebbe anche la giornata successiva.Quando mi sveglio so che potrebbe essere una giornata speciale oppure poco più che normale, potrebbe essere una di quelle giornate in cui tutto fila sstoorrrtoo ,una di quelle talmente fortunate che non ci credi, potrei conoscere una persona eccezionale oppure litigare per il posto macchina ,potrei scottarmi le dita sulla macchinetta del caffè, ma anche stapparmi per cena quella bottiglia di buon vino che conservo per le grandi occasioni, anche se stasera di grandi occasioni non ne sono capitate ,potrebbe esserci il sole oppure un'eclissi...insomma ci sono troppe variabili per ogni giornata che alla fine capisco anche chi non ha voglia di pensarci troppo e se ne resta ancora un pò a dormire....>> 2. Esiste l'amore eterno?Non so se ho dato la giusta interpretazione alla domanda, in ogni caso la mia risposta è sì e non vedo come altro potrebbe essere.Il mio concetto di amore eterno è intrinseco nella natura di tutto ciò che esiste, ogni insieme di atomi ne è la testimonianza, non credo che una combinazione caotica avrebbe dato tutti questi risultati...>> 3. Cosa sei disposto a fare per salvare il mondo?Prima bisognerebbe salvare l'uomo che a mio avviso ha già smarrito il senno, se il mondo corre dei rischi questi non sono mai stati così alti come nella nostra era e non dipendono certo dalle anatre selvatiche...Non credo che convenga molto aspettare che sia qualcun altro ad occuparsi del problema, penso che ognuno di noi dovrebbe rifletterci sù ogni tanto e capire se già nel nostro piccolo possiamo dare una mano a risolverlo, sono convinto che bastano poche e piccole azioni dettate dal buon senso e dall'umiltà e non dall'egoismo per fare grandi passi nella giusta direzione.>> 4. In cosa credi?Credo nell'energia che alimenta il nostro pensiero, nell'energia che tiene insieme le molecole dell'universo, credo nell'attrazione dell'amore, credo nell'aria che inspiro e a quella che espiro, credo nella luce che mi fa vedere i colori, credo nei suoni e nei sapori, credo all'acqua che accarezza il mio viso al mattino, credo nel sorriso di mio figlio.>> 5. Sei felice?A freddo Sì!Sarei stupido a pensare di non esserlo, ma la felicità ha una strana unità di misura quindi il mio metro per misurare la felicità potrebbe essere troppo piccolo o troppo grande per altri.Ho visto gente essere molto felice per veramente poco, altri avere tutto e allo stesso tempo sentirsi tristi, ho capito che se sai che la cosa più preziosa che possiedi è la tua dignità allora puoi ricevere felicità dai gesti e dalle cose più semplici, ho capito anche che si può essere felici a patto di predisporci a volerlo essere.In generale penso che il solo fatto di sentirsi consapevoli delle proprie azioni già basterebbe a farci sentire felici, ma spesso è il non trovare delle giuste risposte che ce lo fa dimenticare.Riuscire ad essere orgogliosi di sé è un buon modo per sentirsi felici, in ogni momento siamo sottoposti ad una scelta e da quella dipende quella successiva, non rimpiangere una decisione e imparare dai propri errori è una strada per raggiungere il traguardo del proprio equilibrio.Ho inseguito il mio sogno di fare della musica il mio mestiere e alla fine ci sono riuscito, questo per me è il successo.Avere successo nella vita ci rende senza ombra di dubbio felici, ma il successo più grande dal mio punto di vista è quello che si ottiene quando siamo felici verso noi stessi.E' per questo che mi sveglio la mattina... per provare a fare ogni nuovo giorno qualcosa che accresca il mio senso di felicità, qualcosa che mi faccia capire cos'è l'amore eterno, che mi faccia sentire partecipe di un sogno che possa salvare il mondo, qualcosa che mi dia un motivo per continuare a credere in un futuro senza dolore.Mac Cesar
di: Cesare
05 Febbraio 2005 - Pau racconta il suo Sud America (da Freequency di febb.2005)
ROTOLANDO VERSO SUD. Pau racconta il suo Sud AmericaL’aria di metà mattinata è limpida e frizzante. Evitiamo le zone in ombra. Aprile quaggiù anticipa l’inverno.Lo sguardo di pietra di Allende pare osservare, fiero, il marziale cambio della guardia dei carabineros davanti alla Moneda.Una scolaresca in uniforme appiccicata alle transenne sorride alla nuova democrazia.“Ehi amigo, non ti scaldare, siamo soltanto turisti musicanti. Non siamo qui per conto di nessuno. Stiamo solo filmando la nostra prima volta in Cile”. L’uomo con i baffi, che ci ha seguito per due o tre isolati, a questo punto sembra convincersi. Si allontana. Si volta verso di noi. Si allontana ancora. Sparisce.Servizi Segreti Cileni, recitava il suo documento quando ce lo ha mostrato.“ …ma Pinochet dov’è adesso?” chiede qualcuno. “Nella sua villa fuori Santiago” risponde qualcun altro. “Mmm… vicino eh?”. “Si” dico io.A Cordoba ballano in 4000.Che spettacolo! Viva L’Argentina!Prima del concerto conosciamo un gruppone di supporter dei Negrita, bardati di bandiera italiana col nostro nome sopra e dischi da autografare. Stranissimo. Non c’avremmo mai sperato.Arrivano da Rosario. La città del Che.Hanno tirato su un pullman pieno.Conoscono molto rock italiano. Sono orgogliosi di noi. Suoniamo con tutta la passione possibile. Con loro nel cuore. È ovvio.Ci seguiranno con lo stesso mezzo di trasporto e con l’entusiasmo raddoppiato anche per lo show nella capitale. E sono chilometri… lo giuro.Montevideo ci ospita per una sola notte nel nuovissimo Hotel Radisson, mega struttura “globale” di Plaza Independencia, la piazza principale.All’interno dell’hotel dormiamo, mangiamo, facciamo addirittura il concerto e bruciamo qualche spicciolo alle slot machines del suo fumoso Casinò. Un minimondo tristemente autosufficente. Affaristi, faccendieri e procuratori calcistici d’ognidove sembrano muoversi a proprio agio in questa babilonia. Noi no.Mi dicono che una bella fetta delle economie che la nazione muove, passa da li. Non stento a crederci.Tutto è colorato e profumato.Fuori di lì, invece, tutto è grigio… e tutto l’Uruguay è decisamente fuori di lì.Su un muro leggo: La necropoli dei sogni infranti. Il neo liberismo ha mietuto un’altra vittima. E si vede.Mi consolo scoprendo che il Peñarol è un club calcistico fondato da immigrati italiani. Ovviamente di Pinerolo.Boca!! Boca!!È la parola d’ordine per alcuni di noi a Buenos Aires.Il quartiere de la Boca ci annaffia di vita: Gardel e il Tango ci scaldano l’anima. Giochiamo a calcio con dei ragazzi per strada. Molti di loro hanno cognomi italiani. Il Boca Junior è il Club di Dio. La Bombonera il suo Tempio. Diego ringrazia. Passando in rassegna il mausoleo delle divinità minori, intravediamo nella stanza dei trofei la Coppa Intercontinentale appena soffiata al Milan. Miserabili 1, Strapotere 0.Mi spiace per gli amici milanisti. Godo per la bile dell’ometto.San Telmo è un quartiere all’apparenza quasi europeo. Hecho en Buenos Aires, un giornale costruito per i senzatetto e per i disperati, fiorisce lì. Visitiamo la sede “raccattata” in un edificio semipraticabile. Conosciamo chi lo dirige. Ci affascina lo stile. Facciamo una donazione. Incredibile… ci rilasciano una ricevuta.Scopriamo i Bersuit Vergarabat. Una rivelazione per me. Fantastici! Penso a come starebbero bene sul palco di Arezzo Wave. Mi riprometto di convincere patron Valenti a portarli.Vado a farmi visitare il menisco che mi è “saltato” sul palco di Santiago. Ambulatori e cliniche. Vago da solo per la città. Baires mi affascina di brutto. Mi prende dentro. Non so ancora perché ma lo sospetto: comincio a sentirmi un po’ argentino anch’io, italo-argentino. Dicono che l’Argentinidad tanto propagandata non esista. Sbagliato! Esiste.Appena posso verrò a vivere qualche mese in città. Presto.Già maggio. Già Brasile.Il galpào di Peu ci accoglie con un concerto dedicato a noi. Gli ospiti italiani.Peu sul palco è fantastico. Si muove, balla, canta, suona le sue percussioni dirigendo una band mozzafiato.E noi lì sotto. Affascinati dal suo stile. Affascinati da tutta quella gente che ci coccola con lo sguardo, solamente perché siamo ospiti del Principe nero di Salvador.Birra chiara alla mano, ci ritroviamo tutti a ballare, in estasi, in preda ad un orgasmo di emozioni che non so descrivere… Credo si chiami magia. Magia indimenticabile per tutti.Peu assieme a Boghan suonerà poi quasi tutte le percussioni del disco. Per nostra fortuna.La stessa sera conosciamo Carlinhos Brown e il suo studio di registrazione. Stessa accoglienza. Stesso spirito.Passiamo una settimana lì, a Candeal. Uno spettacolo di favelas! Uno spettacolo di città, Salvador de Bahia.Copacabana e Ipanema sono poco affollate, perlomeno le spiagge.Bassa stagione. Pochi turisti.Periodo di riposo dopo i festeggiamenti carnevaleschi cariocas.Noi tiriamo il fiato dopo un pulviscolo di aerei e aereoporti.Dodici giorni a Rio de Janeiro. Molte registrazioni per la band e Barbacci. Molte foto per il Pizzicannella. Molti sbattimenti per il Soravia che deve tirar su una produzione così, su due piedi, per il clip di Greta.Contattiamo Gabriel O’Pensador. Viene a conoscerci la sera del concerto a Rio. Registriamo il suo intervento rap su Sale qualche giorno dopo. Bel tipo. Ci piace.Non sarà la sola bella persona che incontriamo in città.Soddisfatti e distrutti torniamo ad Arezzo.Mr. Corzani mi ha chiesto di scrivere quello che state leggendo in 3600 battute. Mi sono appena accorto di averle superate abbondantemente, quindi è ora di fermarsi.Non credo di aver descritto tutto quello che è successo, ma va bene così.Rileggendo mi rendo conto di non aver parlato molto di musica. Ne dei concerti, ne del disco. Ma i concerti vanno visti e i dischi ascoltati e se vi capiterà di ascoltare L’uomo sogna di volare vi accorgerete che tutto quello che vi ho raccontato è finito in qualche modo dentro all’album.E questo è l’importante.Pau, Negrita.5945 battute.
di: PAU
28 Gennaio 2005 - “L’UOMO SOGNA DI VOLARE” brano per brano il nostro commento
“L’UOMO SOGNA DI VOLARE” brano per brano il commento della band SALE “L’aria sporca… arriverà… Ma mi convinco… che forse è un brutto sogno e passerà…” È una canzone socio-politica sull’attuale situazione italiana: non vogliamo influenzare nessuno ma semplicemente esprimere le nostre idee. A parte qualche artista barricadero, in Italia c’è spesso il timore di parlare dell’ordine costituito: in questo momento storico, invece, è fondamentale esporsi in prima persona e manifestare il proprio pensiero, perché troppo spesso il silenzio viene scambiato per assenso. Questo brano vede la collaborazione di Gabriel O’Pensador, rapper brasiliano di Rio che, con un lungo e sferzante rap allarga gli orizzonti del pezzo e chiama in causa uomini politici internazionali. Concepita ai tempi del greatest hits “Ehi! Negrita” assieme a “Greta” e tenuta volutamente nel cassetto per due anni, è un perfetto trait d’union fra il passato e il presente sonoro dei Negrita: la musica è una dirompente combinazione di funk e blues violenti arricchiti dalle percusioni brasiliane di Peu Meurray e Boghan Costa, due musicisti di Salvador de Bahia. Piccola curiosità: Peu suona tamburi molto particolari che lui stesso costruisce utilizzando pneumatici di ogni tipo, dalle ruote dei camion e quelle delle monoposto di Formula 1. L’UOMO SOGNA DI VOLARE “Uh… Come diventa facile… Voltarsi e non guardare Come diventa facile… Pensare non è colpa mia” Il Sudamerica ci ha lasciato indubbiamente emozioni forti. Come l’incontro con il musicista Carlinhos Brown nella favela di Candeal a Salvador, dove i bambini imparano la dignità del lavoro attraverso la musica, una delle esperienze più belle e istruttive della nostra vita. In Argentina abbiamo toccato con mano il clima di crisi in cui vive quel popolo, che rimane incredibilmente orgoglioso e nazionalista ma sempre più disilluso. Il testo prende spunto da una brutta avventura vissuta a Buenos Aires: il nostro albergo è stato rapinato sotto gli occhi impotenti di alcuni di noi, da una banda di ragazzini armati. Non c’è traccia di accusa nella canzone ma piuttosto desiderio di comprensione e redenzione.MOTHER“Scenda il sole tra gli stolti e tra chi mente E che sia la luce… Dove è buio sempre!” Sonorità elettro-reggae e blues per un approfondimento più maturo di “Mama Maé”. L’idea del testo è nata tre anni fa nella cittadina provenzale di Saint Marie de la Mer, dove ogni anno si radunano migliaia di zingari provenienti da tutto il mondo per celebrare Santa Sara con una festa dall’atmosfera a metà tra religione ortodossa, e mistero. Il brano è una preghiera che tratta la spiritualità pagana ed è dedicata a Madre Natura.GRETA “Chissà se t’avessi avuta Ma non ti ho avuta mai… Chissà se con il mio aiuto Ma non l’ho fatto mai…” È il primo singolo ufficiale di questo disco dopo l’anteprima sul web con “Sale”: un brano fortemente autobiografico che musicalmente sfocia in un coinvolgente finale con percussioni che a noi ricorda i Talking Heads di Remain in Light. Il testo parla di rimpianti: Greta si è persa poco dopo che ci siamo allontanati. Da tempo, il suo mondo artificiale non ha più gravità. DESTINATI A PERDERSI “Ti… renderò più facile Decidere ciò che è inevitabile…” E’ idealmente legato al brano “Tutto bene”: entrambi parlano di un rapporto di coppia, ma con prospettive diametralmente opposte. Invece di tentare una improbabile riconciliazione, il protagonista di questa canzone toglie la controparte dall’imbarazzo e scrive lui la parola fine sul loro rapporto. ROTOLANDO VERSO SUD “La dignità degli elementi, la libertà della poesia Aldilà dei tradimenti degli uomini, è Magia, è Magia…” Qui la musica è l’essenza stessa della solarità, con echi alla Manu Chao e ad un universo ritmico ispanico che attraversa ormai da anni l’Atlantico. Il nostro orizzonte musicale è ormai mutato. In apparenza la canzone è il resoconto del viaggio ma in realtà l’embrione musicale era già nato prima del tour in Sudamerica, basato sui molteplici viaggi in Centro America di Pau. L’esperienza diretta ha confermato la bontà delle nostre sensazioni sull’umanità, la forza e la filosofia di quei popoli. Le società multirazziali saranno il nostro futuro e noi siamo molto curiosi…IL MIO VELENO “Me la leggi negli occhi qual è la mia natura Me la leggi negli occhi tutta la mia paura E mantenere la calma non fa parte del ruolo che ho!” Non sempre è giusto reprimere la propria indole. Questa canzone è una scheggia impazzita all’interno dell’album: pur maturando e cercando di capire il mondo, un sano istinto punk, a volte, aiuta a ricaricare le pile o a sfogare la rabbia. Concepito come il pezzo più reggae dell’album, si è trasformato in una scarica di adrenalina punk all’improvviso, appena è nato il testo! TUTTO BENE “Lascia che proviamo un’altra volta a fare finta che va tutto bene” È l’unica traccia del cd cantata da Drigo. Nella musica si nota l’influenza dei Beatles per il modo di trattare gli arpeggi e la melodia; ma anche il testo è stato inconsciamente suggerito dai Fab Four: dopo aver visto un filmato in cui venivano spiegate le ragioni dello scioglimento della band, infatti, abbiamo sentito l’esigenza di comporre questo pezzo in cui il protagonista tenta disperatamente di ricucire un rapporto ormai lacerato. ALZATI TERESA “Il destino è una nostra bugia E niente è come la forza… Che hai dentro di te!” Teresa è un’amica. Ultimamente sembra che la vita si sia accanita contro di lei. Questo brano è un’iniezione di positivà nei suoi confronti, con l’augurio che Teresa riesca a trovare in se stessa la spinta vitale per risollevarsi da questo stato di depressione. Musicalmente il brano riceve forti influenze dalla cultura latina e in particolar modo dall’esperienza argentina.IL BRANCO “La violenza funziona, la rabbia funziona Il panico rende, il popolo spende” Ballata zingara, amara ed ubriaca. Nata quest’estate con un atteggiamento musicale molto “freak”, unisce sonorità folk popolari e chitarre dagli accenti balcanici (Cesare ha infatti origini croate), ad influenze sicule e giamaicane. Qui si prendono le distanze da un società che tende sempre più all’omologazione e al qualunquismo..negrita
di: NEGRITA
15 Settembre 2004 - ...quasi 2 anni fa...primavera del 2003...
L’UOMO SOGNA DI VOLARESalgo al buio le scale fino al quarto piano, apro e richiudo piano la porta. Metto giù i bagagli facendo attenzione a non svegliare nessuno.“Vai a letto”, penso. Poi però, dallo zaino tiro fuori il portatile e vado a connettermi nel mio studio. Fra gli oggetti della posta in entrata, ecco il nome di un amico che non vedo da anni.Poche righe spiegano che adesso lavora per il consolato italiano e vorrebbe proporci un tour in vari paesi del Sudamerica. La notte di una merdosa giornata qualsiasi esplode in pezzi di luce e poi palme e tucani, ritmi impossibili e antichi templi su montagne verdi. Mentalmente è un viaggio che mi entusiasma, ma allo stesso tempo mi spaventa. Paesi poveri, gente incazzata. E poi ci sono gli impegni. “Meraviglioso, impossibile”, penso. “Meraviglioso, avvia le pratiche” è la risposta che il giorno dopo, letta la mail, gli altri mi suggeriscono di dare.Una risposta impulsiva ed entusiastica diventa l’embrione di un lungo viaggio che porta ad un tour, che porta ad una serie di esperienze ed incontri che generano mille storie, che finiscono per cambiare significativamente la nostra vita, la percezione delle cose e, infine, la nostra musica. Sono molti i motivi per cui si decide di partire, alcuni forse, diventano chiari soltanto al rientro. Abbiamo deciso che il titolo del nuovo album sarà “L’uomo sogna di volare”.Drigo, Negrita.
di: DRIGO
18 Luglio 2003 - Elia
E' NATO LO ZAMA 3!CHE SPETTACOLOOOOO!!!er pau
di: pau
18 Luglio 2003 - Sandro Ciotti
Pau 18.07.2003Stamattina è morto Ciotti...e con lui un altro pezzetto del mio amore per il calcio.tutti ti volevano bene... io anche!W Sandro Ciotti!
di: Pau
17 Luglio 2003 - Pau 17.07.2003
e così è andata anche questa...è passata una mesata e spicci..... Zama ristora egregiamente lungo la statale Adriatica e prestissimo, a ore, sarà di nuovo padre! Grande Sperminator! Ti voglio bene.Ma la banda va.... la banda non si arresta... la Banda macina chilometri, valigie, autogrill,caselli, camerini, panini, sound check, caldo porco, asciugamani asciugatutto, autografi, foto, date annullate, date spostate, docce a più non posso, birra a laghetti, cazzate, prese di culo, cene di notte, contenti si, contenti no, contenti sempre!E in mezzo?In mezzo il palco, la musica, il R&R!Esprimere quello che proviamo in questo periodo quando suoniamo è impossibile!Dobbiamo solo farlo per farlo capire.... se vi preme dovete solo mettervi li davanti! non esiste altro modo, altre parole...Ciao Valli ti do il benvenuto ufficiale! Welcome to the beautiful world!In quattro non era possibile.... con te si!Forza Nino! Eredità pesante ma pur sempre un'eredità!! Cristo!
di: Pau
Allegato: Immagine JPG (66 KB): VALLI E ZAMA (ph. Pau)
16 Luglio 2003 - Pau 16.07.2003
Ho sempre pensato di avere un'anima zingara ma dopo tutti questi spostamenti e rinvii e annullamenti del tour ne ho la certezza!o meglio, non ho più certezze! ho letto il dreambook e ho notato le "polemiche" su questo argomento. sono giuste! ferie dal lavoro....appuntamenti con gli amici.... comunicazioni arrivate la sera prima.... pochi concerti al sud......date da recuperare.... non recuperate...non è piacevole, lo so! ma non è piacevole nemmeno per noi! spero sia chiaro. forse non vi rendete conto, purtroppo, di quante incazzaturesi creano quando queste news arrivano a noi! quante volte ho fatto promozione, interviste radio o comunicati inviati alle tv e poi...credete che non ci girino i coglioni a noi? ma questo è quanto! non è un tour facile per noi... prima le date annullate per febbre...poi il padre di zama..... zama lascia la band.... date al sud cancellate perchè i comuni non confermano i finanziamenti, etc etc, adesso roma spostataperchè la commissione non ha rilasciato la licenza per il 16 o qualcosa del genere.... che volete che facciamo?l'alternativa è mollare il tour! ne abbiamo anche parlato... non mi sono mai divertito tanto come adesso ma se questo può servire...
di: Pau
27 Settembre 2002 - FILLMORE
27 SETTEMBRECredo che sara' una serata che ricordero' a lungo. Pesantissima ed intensa all'inizio ma poi piena di energia e tanta passione.Sono stato bene, ho toccato momenti bellissimi, e la cosa bella e' stata dividerli con i miei compagni. Di solito sono sempre stato teso quando c'era da suonare con telecamere ecc.. stavolta tutto e' stato piu' facile e naturale. Abbiamo anche fatto una scaletta nuova e piu' lunga ( un' altra sfida ) con luci nuove e quindi lavoro di piu' per tutti. A proposito di questo volevo salutare e ringraziare tutti coloro che hanno passato tutto questo tempo con noi e che sono stati sinceramente partecipi ai nostri concerti. Mi riferisco ai nostri tecnici GRANDISSIMI. Volevo abbracciare i miei amici per le belle cose che abbiamo fatto sul palco e non solo, per i bei momenti passati assieme. Un abbraccio grande ZAMA
di: ZAMA
03 Luglio 2002 - TORINO
Torino 3 / 7 / 02Il viaggio è stato lungo ma ne è valsa la pena.Il Franky
di: IL FRANKY
02 Luglio 2002 - FUCECCHIO (FI)
Diario del bassista, data mondiale 02.07.02.Dopo un breve viaggio il nostro mezzo di trasporto si ferma alle coordinate corrispondenti ad un paese di circa 20.000 abitanti denominato Fucecchio. Lo scenario che si presenta ai nostri occhi è un tipico parco allestito per accogliere portatori di rumori modellati per il godimento delle orecchie degli indigeni. All'ora stabilita, i giovani fucesi e altri abitanti degli spazi vicini, sono pronti per ricevere la nostra energia acustica. Il bat. Zama raggiunge la sua postazione e stabilito il primo contatto dà il via alla trasmissione che si estenderà con successo per uno spazio temporale di 100 minuti terrestri al termine dei quali ogni partecipante porta il proprio carico di sorrisi dove meglio può spenderlo. Noi ci dirigiamo verso la prossima meta.Missione compiuta.
di: Il Franky
29 Giugno 2002 - BUSSOLENGO E TRAVO
29 e 30 giugno Bussolengo e TravoUna cosa bella dell'essere in tour e' che prima o poi ti capita di rivedere vecchi amici e persone gia' conosciute.Questo e' successo anche a Bussolengo quando ci e' venuto a trovare Romy ex dei Rats.Poi il concerto:UNA BOMBA!Non posso dimenticare anche il dopo concerto con buona cena e la compagnia anche dei nostri tecnici,GRANDI DAVVERO!Il giorno seguente,dopo aver visto vincere il mondiale al BRASILE,siamo di scena a Travo alla Festa della birra.Un po' stanchi,arriviamo un po' alla spicciolata e io Drigo ci fermiamo a riposare.E' l'ora del concerto,salgo da solo come tutte le sere per iniziare BAMBOLE ma quando sto per iniziare mi accorgo che non mi funzionano le cuffie, PANICO!!! Sono imbarazzato e dopo un po' scendo dal palco perche' non funziona niente e quindi non ha senso rimanere li'.Raffa e Giuly dopo di affanno riescono a sistemare il problema cambiandomi l'amplificatore delle cuffie . Il concerto pero' e' andato benissimo.
di: ZAMA
26 Giugno 2002 - MILANO E AREZZO
Domenica 30.6.02.Pensando alle date di Milano ed Arezzo.Ai tempi del liceo, alla consegna delle pagelle del primo quadrimestre, una volta il preside entrò in classe e, piccolo com'era, fece il suo discorso accanto alla cattedra.Era una metafora sull'anno scolastico:"E' come attraversare un grande fiume" disse, "la corrente è forte, ma siete arrivati alla metà. Sta a voi decidere, adesso. Tornare indietro o proseguire vi costerà comunque fatica; cercate dunque di scegliere la sponda giusta e fate in modo di raggiungerla."Mi vidi solo in mezzo alle onde.Non è ancora tempo di fare bilanci, non siamo ancora alla metà di questo tour estivo; ma non vedo sponde e sono di nuovo vulnerabile.Eppure nuotare, stare a galla, respirare, rendono questa vita irresistibile.Drigo.
di: DRIGO
25 Giugno 2002 - MARCON -VE-
mar 25 giu, Marcon (VE)Ieri siamo andati in branco a Gardaland.Ci siamo sbracati tutti come pischelli tranne Zama che dopo un Blu Tornado ha vomitato anche l'anima! Tre ore di infermeria, flebo etc. Era verde in faccia.Il festival di Marcon è fatto da dio.... palco da paura, bella la location.Peccato la pioggia in nottata e nel pomeriggio abbia rovinato un po' la festa.Comunque la gente non si è fatta spaventare troppo nonostante piovesse ovunque tranne che li.PAU
di: PAU
23 Giugno 2002 - PALERMO -GIARDINO INGLESE-
dom 23 giu 2002, PalermoVolo Milano Linate-Palermo scalo a Roma.4 valigie disperse, ovviamente anche la mia!Concerto senza la nostra produzione, però che concerto!!Giardino Inglese completamente invaso di gente, 6-8 mila?!! BOH! impossibile saperlo.Ho goduto nel vedere Franky al 96esimo cielo per il pubblico fantastico della sua città! Bellissimo concerto da parte nostra... ovvio... in questi casi ci gasiamo a 2000. Grazie Palermo.PAU
di: PAU
22 Giugno 2002 - VIGEVANO -CASTELLO-
22 Giugno 2002VIGEVANO Cortile del Castello di VigevanoSe le zanzare pagassero il biglietto qui a Vigevano avremmo fatto unafortuna!Ma non sarà questo il ricordo che mi porterò dietro di questa sera, bensìl'episodio del mio dito anulare mano destra che si é ritrovato stretto nellaportiera del furgone...aahhhaaaaaaa...!!A pochi minuti dall'inizio del concerto mi trovavo ancora al pronto soccorsodi Vigevano ad aspettare che qualcuno mi medicasse il dito che tenevo nelghiaccio!Nella sfortuna la fortuna che si é trattato solo di uno schiacciamento dellapunta del dito e quindi nessuna frattura, così con una semplice fasciaturadopo pochi minuti abbiamo cominciato il concerto.Confesso che non é stato semplice, faceva un male cane, ma sono contento diaver potuto suonare lo stesso!Buena suerte Mac
di: MAC
21 Giugno 2002 - POVOLARO DI DUEVILLE (VI)
21 Giugno 2002 VICENZA Povolaro di duevilleore sei.Quasi cinquecento concerti alle spalle eppure a Vicenza non avevamo maisuonato!Strano.....forse......non importa......staremo a vedere.......ore quattro del mattinoE' raro riuscire ad andare a letto presto quando si é in tour e a quest'oraprima di addormentarmi ripenso a questa serata andata addirittura meglio dicome mi aspettassi, al buon pubblico vicentino,a mia sorella che é venuta atrovarmi con la piccola Gaia, e a come stiamo suonando compatti in questeultime date.Ci aspetta una settimana intensa così é meglioche.....ronff....ronf...(mac)...buonannntt....ronf..ronf
di: MAC CESAR
16 Giugno 2002 - ASOLA (MN)
domenica 16 giugnoPer poter fare il concerto qui ad Asola, i ragazzi della crew hanno corso contro il tempo.La sera prima finito il concerto hanno smontato l'attrezzatura, sono andati a dormire per qualche ora e la mattina prestissimo erano già in viaggio per fare i circa 500 Km che li ha portati fino al posto in cui si è svolto il nuovo concerto. Appena arrivati hanno rimontato tutto il palco giusto in tempo per fare le prove di routine, mangiare qualcosa e ripartire con lo show senza che ci fosse il minimo problema o se c'è stato noi non ce ne siamo accorti, perchè loro, il NOSTRO staff, malgrado tutto avevano comunque un grosso sorriso stampato in faccia e questo è un fattore molto importante per la buona riuscita di un concerto. Grazie ragazzi.IL FRANKY
di: FRANCO
15 Giugno 2002 - ROMA -VALLE GIULIA-
sabato 15 giugnoRoma d'estate è calda e la gente emigra verso il mare, almeno chi può, ma per quelli che sono costretti a rimanere c'è una vastissima scelta di cose da fare la sera. Il 15 Giugno alcuni di loro hanno scelto di venire al concerto sulle scalinate di Valle Giulia e tra questi i più affezionati sono arrivati già nel pomeriggio, quando il sole era alla sua massima potenza. Ho pensato che per fare questo si debba essere veramente innamorati della musica dei Negrita, e questo gesto merita una ricompensa: stasera darò tutto quello che ho da dare.IL FRANKY
di: FRANKY
13 Giugno 2002 - BESENELLO
Giovedì 13 giu. 2002 3.20 Besenello, TN Hotel...Purtroppo, quest'anno, il Trentino ci ha ignorati. Due concerti, due platee semivuote.Solo qua è capitato.Eppure, quando veniamo a gratis, facciamo il pienone.Mi dicono che qua la gente è abituata ai concerti gratuiti.Ma signori, la musica si paga, ché non si fa con l'aria.Chi era presente sà che abbiamo dato il massimo.Drigo
di: DRIGO
08 Giugno 2002 - NAPOLI
8 giu 2002. 4.50 Napoli, hotel...Sono distrutto, è penoso provare a mettersi a scrivere adesso. Daltronde è inutile far finta di niente. Complice Napoli d'inizio giugno, stasera la magia ci ha visitati. Una notte indimenticabile, perfetta armonia. Musica vera.E poi il giro per la città. Per questo pianeta, il ritmo è un dono che arriva dall'Africa; in Italia è una cosa che arriva da Napoli.
di: DRIGO
07 Giugno 2002 - IMOLA IN PIAZZA
Venerdì 7 giugnoUna toccata e fuga a Imola.Arriviamo tardi per via del traffico, sound check e via in hotel. Arriviamo ancora piu' tardi in piazza (luogo del concerto) e si inizia subito.Un buona serata, anche dal punto di vista dell'ispirazione.Devo dire che sia a Crema che a Imola abbiamo fatto una scaletta tutta nuova.Come inizio tour mi sembra che stiamo improvvisando abbastanza,per me e Drigo questo e' positivo.Buon tour a tutti quelli che verranno a vederci.
di: ZAMA
06 Giugno 2002 - CREMA -FESTA DELLA BIRRA-
CREMA 06/06/02Il ricordo di una giornata piovosa.Il viaggio lunghissimo per arrivare a Crema e lo sbattimento per la possibilita' di non suonare.Poi l'ok " Si suona".L' arrivo sul posto del concerto, poca gente all'inizio e poi su.Un po' tentennanti, ci scaldiamo e il concerto parte e con noi tutta la gente.Un buon concerto,poi per essere il primo del tour...Alla fine festeggiamo il compleanno del Barbacci.Auguri ancora.
di: zama
09 Maggio 2002 - grazie a tutti quelli che sono venuti a trovarci, siete stati un grande alleato
9 maggio 2002, Voghera, Palaranch.Che strano posto.Una enorme copertura in legno lamellare come quelle che spesso chiudono i moderni palasport o le strutture congressuali in mezzo alla campagna, con le sue tribunette sui quattro lati e tutto il resto.... solo che al posto del pavimento o del linoleum che di solito si trova c'era della terra battuta... si, della terra battuta. Ho scoperto che la parola ranch non era stata usata a caso... un palazzetto per i rodei, veri, come quelli americani.... e tutto è americano in quel posto. Dalle bandiere che scendevano dal soffito alle camere dell'hotel appiccicato al palazzetto che riportano al posto dei numeri di stanza i nomi di stati USA. Il camerino era nella stanza South Dakota. Dall'abbigliamento di chi lavora lì al menù del ristorante texmex dove abbiamo cenato. Tutto perfettamente in linea con l'arte del cowboy statunitense. Tutto ciò a Voghera.Mi ripeterò ma non credo di pisciare di fuori quando dico che sono molto strane le vie del rock in Italia.Siamo entrati nel retro palco più o meno dalle gabbie da dove escono i bisonti e i vitelli.... boh!E' stata una strana ultima data di questa prima trance.Il concerto è andato bene anche se io, forse un po' confuso dal luogo, sono uscito dalle righe ripetutamente e mi sono vissuto la serata in modo che non so spiegare. Ad un certo punto ho obbligato gli altri a fare un pezzo di J.J. Cale molto in sintonia con il luogo. Devo dire che A MODO MIO era perfetta li.E così è finita.Ci riposeremo qualche giorno, quasi tutti si faranno una settimanetta in vacanza, io andrò in Spagna in moto. Qualcuno comincerà a scrivere pezzi nuovi. A fine maggio ci ritroveremo per provare una nuova scaletta e il 6 giugno comincerà il tour estivo che continuerà fino a settembre. Tantissime date... credo una cinquantina ancora. Finalmente il Sud. Approfitto per scusarmi e scusarci con i ragazzi di Pordenone che aspettavano nella loro città la fine del tour invernale ma non preoccupatevi, recupereremo in estiva. Un saluto e un grazie a tutti quelli che sono venuti a trovarci, siete stati un grande alleato.Ciao a presto...
di: PAU
25 Aprile 2002 - spero di poterla rivedere quella gente.
Il palco del concerto di stasera era situato nella piazza centrale di La Spezia, e chiunque passasse da lì avrebbe potuto fermarsi a guardare cosa stesse succedendo. Tra quelli che si sono femati per tutta la sera (secondo me quasi 5000 persone) probabilmente qualcuno non aveva mai visto un concerto o magari non aveva mai visto un concerto dei Meganoidi oppure non aveva mai sentito parlare dei Negrita. Dal mio punto di vista il panorama era bellissimo, fatto di gente sorridente che ballettava sotto il palco e di altri che se ne stavano un pò più distante semplicemente ad ascoltare.Tutto questo mi ha fatto piacere e stasera ho suonato veramente bene, sto ancora da dio e spero di poterla rivedere quella gente.
di: Il Franky
24 Aprile 2002 - Mi piace quando vengono fuori concerti cosi' densi di energia.
Gran bel concerto quello di Biella!Noi abbiamo suonato veramente bene e ci siamo divertiti un casino.Mi piace quando vengono fuori concerti cosi' densi di energia. Penso che includero' questo concerto tra i miei preferiti di questa prima tranche di tour.A presto ragazzi.
di: ZAMA
13 Aprile 2002 - Saluto con il cuore tutti quelli che data dopo data sono sempre lì
Due settimane dal concerto all'Alcatraz, due settimane in cui ci siamopermessi di riprenderefiato, due settimane che hanno aumentato giorno dopo giorno la voglia diritornare a suonare su di un palco.Al Motion ci avevamo già suonato, ma era un'altro Motion, quello vecchio apochi chilometri da quello attuale più grande anche se non di tanto e conancora qualche problemino di acustica da risolvere soprattutto in zona palcodove il suono era caotico e fastidioso da non permetterci di sentirci benel'uno con l'altro.Devo ammettere poi che avevamo il timore di sbagliare qualcosa visto chebastano solo pochi giorni per sentirsi fuori allenamento, ma riprendere daun club pieno di gente fino al soffitto ci ha messo subito a nostro agio eil concerto alla fine é filato via liscio e senza intoppi, pregno di quelsudore che ben si addice a due ore di energico e magico rockenroll.Ci sono molte cose che non scorderò di questa serata, dal soffitto checomincia a gocciolare la condensa tanto che sembrava piovesse, alle faccedella gente che cantava all'unisono insieme a noi nelle ballate e le stessefacce che si esibivano in smorfie di dolore quando sostenevano sulle lorospalle i violenti poghi che si innescavano con le canzoni più energiche.Abbiamo dedicato questo concerto ad un ragazzo, un angelo ribelle che erapresente a Roma al Palacisalfa e che il destino ha voluto che volasse inqualche altro mondo.....ti auguro che tu trovi anche lì la passione cheavevi per la musica!.....Adesso non rimane che aspettare altri sei giorni per cavalcare le onde delRadioZombieTour.P.S. Saluto con il cuore tutti quelli che data dopo data sono sempre lìancorati alla transenna con il posto prenotato e che potrebbero a loro voltascrivere un diario con le impressioni sulla serata, le avventure edisavventure per giungere ogni volta sul luogo del concerto, e i sacrificianche economici che sostengono per non mancare mai!....Grazie....Mac Caesar.
di: Mac Caesar
28 Marzo 2002 - all'energia e alla voglia di suonare
Penso all'energia e alla voglia di suonare di quella sera. Un concerto carico carico....E' bello quando tutto e' perfetto: tanta gente a vederti,suoni bene, ti senti bene....Il concerto di Milano lo sento cosi', come una serata perfetta. Ciao dal batterista.
di: zama
27 Marzo 2002 - Com’è andata ad Arezzo?
Com’è andata ad Arezzo? Ci sarebbero un sacco di cose da dire, ma ho veramente paura di sbagliarmi. Qualcuno potrebbe saltar su e dire "Non è vero quello che dici" e sento che potrebbe aver ragione e allora mi pentirei di quello che ho detto. Ma ho visto ragazzi saltare e cantare dall’inizio alla fine del concerto. Amici d’infanzia urlare fieri a braccia alzate. Ho visto mio fratello lasciarsi andare al piacere della musica e mia sorella abbracciata a Simone con gli occhi pieni di gioia.In molti abbiamo desiderato che la serata diventasse una festa.Nella stessa sala c’era anche chi aspettava l’errore. Diciotto euro spesi bene; anche lui ha avuto le sue soddisfazioni.Dico grazie a chi ci vuol bene; gli altri...ci saranno sempre anche loro.
di: Drigo
23 Marzo 2002 - Il concerto è andato bene
Il viaggio che abbiamo fatto per arrivare a Senigallia da Roma è stato uno spettacolo naturale attraverso le stagioni: Siamo partiti con un clima decisamente primaverile che ci ha accompagnato fin dentro ad una galleria ai piedi del Gransasso, dall'altra parte ci aspettava uno scenario da settimana bianca. Più in basso il sole illuminavale colline colorate dal verde delle giovani foglie ed ancora più giù, sullo sfondo, l'azzurro del mare. Tutto questo mi ha ubriacato. Il concerto è andato bene anche se molte delle note che sono uscite dal mio basso hanno stampato qualche smorfia sul viso di Pau. Mercoledì suoneremo a casa.
di: IL FRANKY
22 Marzo 2002 - ROMA: Il più bel concerto
Il più bel concerto ed il più bel pubblico del tour finora. Grazie Roma.il Franky
di: il Franky
21 Marzo 2002 - Al terzo pezzo respiravo già acqua. Al decimo, acqua fumo e sudore!
21 marzo 2002Il Cantiere 21 è vicino al colosso della Perugina barra Nestlè, appena fuori Perugia.Un club non troppo grande.Un palco non troppo grande, anzi.Ma del resto lo sapevamo anche prima di arrivare ed eravamo pronti. Sapevamo che la serata si sarebbe dovuta giocare non sullo spettacolo che abbiamo costruito al Fillmore ma soltanto su di noi. Al terzo pezzo respiravo già acqua.Al decimo, acqua fumo e sudore!I ragazzi sotto erano pressati modello acciughe sin dall’inizio e quando qualcuno ha aperto le uscite di sicurezza per fare entrare un filo d’aria è entrato soltanto un fiume di gente che era rimasto fuori, risultato il delirio!Ho saputo di un tot di ragazze svenute, mi dispiace, molto. Ma ho visto negli occhi di chi mi stava davanti la voglia di divertirsi, di cantare, pogare e urlare, e questo mi sfama sempre.Non abbiamo suonato benissimo io mi sono dimenticato un paio di volte le parole ma niente di grave, siamo solo alla seconda data. Dobbiamo rivedere pesantemente la scaletta del concerto.Un grazie ai gestori del Cantiere, per lo sforzo che fanno nel portare certi tour nel loro locale e per tutto quello che ci hanno preparato come catering.Ciao gente, alla prossima!
di: PAU
16 Marzo 2002 - i camerini decorati con i manifesti dei gruppi rock
16-03-2002Velvet (Rimini)Rimini é anche sinonimo di Discoteca, ma a Rimini c'é pure un locale che hai camerini decorati con i manifesti dei gruppi rock che vi hanno suonato, unlocale dove la musica dal vivo é il dissetante per coloro che lofrequentano. Ci eravamo già passati con il Reset Tour ma ieri sera devo direche é stato ancora meglio, c'era più del doppio del pubblico (di più non cisarebbe entrato) e forse noi abbiamo suonato meglio anche se durante loshow ci sono stati diversi problemi sul palco: Drigo non sentiva bene dalsuo monitor, Pau sulla metà ha dovuto a causa del gran caldo abbandonare lecuffiette malfunzionanti per il sudore e cantare senza i monitor , poisull'ultimo pezzo del concerto si é spento l'impianto luci e abbiamo finitocon i tecnici che ci illuminavano con le loro torce, ma tutto questo faparte del live e non sono certo le cose che ci impediscono di apprezzareserate come questa!Un saluto alla ragazza che durante Sex ballava a seno nudo sopra il pubblicodelle prime file!
di: MAC
15 Marzo 2002 - Un teatro tenda stracolmo
Un teatro tenda stracolmo fa sempre un effetto devastante. E poi Dal Lago dice che Franchino sta suonando da paura. cCredo di poter dire che è stata una di quelle date da ricordare per tutto il resto del tour, non ho mai visto tante mani alzate ad un nostro concerto come ieri sera, cantavano anche gli abusivi delle magliette fuori dal tenda ah ah ah.... Mi regge anche la voce e questa è una gran bella cosa dal mio punto di vista. Parola d'ordine "che tega tour"....e stasera c'è rimini, i romagnoli sono avvisati punto, punto e virgola chiusa graffa. Baciamo le mani.
di: Pau
14 Marzo 2002 - ma la scaletta?
Peccato che non abbiamo suonato al top, mi dispiace sopratutto perchè stavamo registrando per il LIVE......e vabbè! faremo meglio domani,anche domani registriamo. PAUO Pau! ma la scaletta? Te l'ha suggerita Zama?MAC....e comunque mi sto divertendo tantissimo.DRIGO
di: Pau, Mac e Drigo
10 Marzo 2002 - che figata il tour !
10 Marzo, Brescia.Caro diario,Il concerto di stasera è stato particolarmente coinvolgente, sin dalle prime note di Bambole ho visto gente che si divertiva a mimare cose che succedevano sul palco, qualcuno suonava una batteria immaginaria, altri copiavano i movimenti di Pau e perfino Giuliano, il tecnico che cura i nostri monitor sul palco, ci dava dentro con la sua chitarra invisibile.Dopo lo show la cena. Ci raggiungono alcuni amici e assieme a Joe che durante il concerto si è esibito in meravigliosi giochi di prestigio con le luci, decidiamo di andare a bere qualcosa in un pub che lui conosce visto che vive qui.Viaggiare di notte per le città è bellissimo e Brescia ci offre uno spettacolo fatto di antiche case sistemate lungo stretti vicoletti che percorriamo per arrivare alla meta, infine arriviamo in un locale molto accogliente, prendiamo posto un pò a caso e ci ritroviamo ad occupare tre o quattro tavoli che si riempiranno con l'arrivo del resto della carovana del R.Z. tour. Tutti parlano con tutti, le voci si fondono una con l'altra, quà e là scoppia una risata, intorno a me è tutto una continua esplosione di gioia.Non posso fare a meno di ribadire: che figata il tour !
di: Il Franky
10 Marzo 2002 - Questa gente c'assomiglia.
Lun. 11 mar. ' 02. Hotel A., Brescia. Dopo il concerto al T.Tenda.Sono le cinque passate e non ho ancora preso sonno.Sul palco, le luci sono tutte alle nostre spalle; quando s'accendono illuminano le singole facce. Ne riconosco alcune che ci hanno seguito in quasi tutti i concerti.Sono le stesse persone che, per prime, ci accolgono quando arriviamo e, dopo il concerto, salutano quando partiamo.Questa gente c'assomiglia.Con questi ragazzi stiamo condividendo l'esaltante escalation della più formidabile delle nostre tournè.
di: Drigo
10 Marzo 2002 - Dal diario del R.Z. Tour
10 Marzo, Brescia.Caro diario,Il concerto di stasera è stato particolarmente coinvolgente, sin dalle prime note di Bambole ho visto gente che si divertiva a mimare cose che succedevano sul palco, qualcuno suonava una batteria immaginaria, altri copiavano i movimenti di Pau e perfino Giuliano, il tecnico che cura i nostri monitor sul palco, ci dava dentro con la sua chitarra invisibile.Dopo lo show la cena. Ci raggiungono alcuni amici e assieme a Joe che durante il concerto si è esibito in meravigliosi giochi di prestigio con le luci, decidiamo di andare a bere qualcosa in un pub che lui conosce visto che vive qui.Viaggiare di notte per le città è bellissimo e Brescia ci offre uno spettacolo fatto di antiche case sistemate lungo stretti vicoletti che percorriamo per arrivare alla meta, infine arriviamo in un locale molto accogliente, prendiamo posto un pò a caso e ci ritroviamo ad occupare tre o quattro tavoli che si riempiranno con l'arrivo del resto della carovana del R.Z. tour. Tutti parlano con tutti, le voci si fondono una con l'altra, quà e là scoppia una risata, intorno a me è tutto una continua esplosione di gioia.Non posso fare a meno di ribadire: che figata il tour !
di: Il Franky
08 Marzo 2002 - Mi rivolgo chiaramente a tutti quelli che hanno partecipato a questa serata
Palasport di Scandicci: 8 marzo.Cinque giorni, cinque giorni che non passavano più!Avevo voglia di salire di nuovo sopra il palco di suonare, saltare e vedervicantare e ballare!Firenze. Devo dire che mi ha stupito, un' accoglienza spettacolare come nonlo era mai stata prima. Mi sono proprio divertito, in un palazzetto non écosì facile come in un locale, l'energia si disperde maggiormente, mastasera é rimasta ad altezza uomo e voi l'avete ritrasmessa verso il palco.Mi rivolgo chiaramente a tutti quelli che hanno partecipato a questa seratae spero di riuscire a trasmettere a coloro che non c'erano le buonevibrazioni che ho provato.Sono pure contento di come sono stati accolti i Gleba, il gruppo che hasuonato prima di noi per cui nutro un'intensa stima e di cui ho curatoinsieme a Barbacci le registrazioni del loro disco che presto verràpubblicato; Erano tesi, era la prima volta che aprivano un nostro concerto,ma dopo aver salito la scaletta del palco si sono sciolti ed hanno datoprova del loro grande valore. In bocca al lupo ragazzi!Paolino il nostro fonico di studio dopo il concerto mi ha chiamato altelefono, era ansioso di sapere come era andata, lui era a milano per ilconcerto dei System of a down e mi ha detto che ne era rimasto deluso,scarso il batterista peggio il chitarrista ma bravo il cantante, un'ora eventi di concerto e poi fine, che pacco! Forse se fosse venuto a Firenze sisarebbe divertito di più! Che tega!Beh, domani o forse già oggi, andrò a farmi un giro in bici aspettando conimpazienza che venga la domenica per essere ancora una volta a suonareinsieme ai miei compagni in quel di Brescia!!!! Vi aspetto!Ciao, Mac Caesar.
di: Mac Caesar
02 Marzo 2002 - GRANDE CONCERTO!!!
TORINO 2-03-02GRANDE CONCERTO!!! Una serata molto speciale,abbiamo suonato con grande energia e la gente ha risposto benissimo, direi che li abbiamo fatti divertire un casino.Sono contento anche se stasera ho avuto qualche problemino tecnico,VA BENE COSI'!!!! Un ABBRACCIO!!!!!Zama
di: Zama
01 Marzo 2002 - Francy, mia sorella
E' venuta a vederci mia sorella che non vedo da un paio di mesi...è rimasta molto ben impressionata,ne sono felice... ciao Francy...a prestoMAC
di: Mac
01 Marzo 2002 - ...4 concerti...
4 concerti, 4 ascolti diversi per me sul palco!!!! devo aggiustare i monitor! malgrado tutto.... yeah! figata il tour!!!!IL FRANKY
di: Franky
01 Marzo 2002 - Mestre, lo 0-41
Sab 2\3\2002 Mestre-Venezia ore 4.50Siamo appena rientrati in hotel...abbastanza stanchi...forse più cotti che stanchi. La cena del dopo concerto ci ha regalato una bella chiusura di giornata.Un pub con musica dal vivo con una zona votata a ristorante. gente in gamba, contenti di averci li. Ci siamo ritrovati a parlare al bancone del bar con ragazzi che erano stati al concerto. Mi piace scendere dal palco e ritrovarmi avventore! Uno dei motivi per cui ho deciso di fare musica... conoscere gente, ascoltare le loro storie, parlare di musica e di quant'altro ci passa per la testa in quel momento. GODO!PAU
di: Pau
26 Febbraio 2002 - Il Vox è un locale storico e l'Emilia è sempre stata per noi una seconda patria.
27 feb 02. Hotel D., Modena; dopo il concerto del Vox.Questa era forse la prima data importante.Il Vox è un locale storico e l'Emilia è sempre stata per noi una seconda patria.Ma quando sai che è 'tutto esaurito' , sai già che sarà una festa.Ed è stata una magnifica serata, avevo un ascolto perfetto, ho potuto dare il meglio.M'arrivava la musica nella sua globalità, a tratti ho assistito ad un nostro concerto come se fossi fra il pubblico.E fra il pubblico c'era anche Luciano Ligabue con la sua band.Nei camerini, dopo il concerto, aveva un bellissimo sorrisoe abbiamo scambiato due parole. La prima volta che ci siamo incontrati, non avevamo ancora un contratto discografico. Si è complimentato e l'ho visto sinceramente felice per noi. Adesso che sono le tre di notte e ci ripenso, ripenso a quanto sia una bella persona.Vado a nanna con questo pensiero: non sono abituato a vedere Fabrizio così soddisfatto, c'è un magnifico vento che ci soffia in poppa.
di: Drigo
22 Febbraio 2002 - FILLMORE di Cortemaggiore
Un'assenza fin troppo lunga che ha maturato un'incredibile voglia diripartire e rimettere in moto la macchina della tourné!Parte dal Fillmore con un "tutto esaurito" il "RADIO ZOMBIE Tour", aCortemaggiore (Piacenza), un'ex cinema sul cui palco si sono esibitiun'infinità di nomi famosi e meno famosi e dove già noi eravamo passati conil "Reset Tour" nel '99 con un'altra splendida data Sold Out.Mettere in piedi un tour non é cosa semplice, necessita di una grandeorganizzazione e coordinazione tra la band, il management, gli addettiall'impianto audio, gli addetti all'impianto luci, l'agenzia e il tourmanager.... tutti hanno bisogno di capire, provare e mettere a punto inecessari automatismi per poter affrontare un'intero tour.....così primadell'esordio siamo stati al "Fillmore" per quattro giorni (chiaramente aporte chiuse) in cui noi abbiamo suonato e i tecnici hanno lavorato a tuttele cose necessarie prima durante e dopo lo spettacolo.Devo dire che la qualità dell'audio e di tutto ciò che riguarda le luci é amio parere eccezionale, siamo riusciti ad ottenere un suono molto vicino aquello che solitamente si ottiene in studio, molto dinamico e naturale ela scelta di non usare alcun faro motorizzato ma solo luci fisse in granquantità sopra una struttura che ricorda una centrale di trasmissioni viaetere con antenne e parabole ha dato molto carattere e molta energia altutto...........alle 22:22 del 22-02-2002 entriamo in scena...... a mezzanotte e unquarto circa l'ultima canzone...gli applausi...i saluti...gli abiticompletamente sudati.....e a me sembra che siano passati solamente pochiminuti, credo sia colpa dell'adrenalina che mi fa percepire il tempo inmaniera diversa, comunque ho ritrovato tra il pubblico molte facce che nonvedevo da tempo e che mi ha fatto piacere rivedere, ho sentito cantareall'unisono anche molte delle nuove canzoni e ho visto tutti saltare suivecchi cavalli di battaglia perciò mi pare chiaro che sia voi che noi cisiamo divertiti molto.......e va beh! ci sono ancora un pò di cosette damigliorare, rendere il tutto più fluido ma siamo appena partiti e questo équello che conta di più!
di: Mac Caesar
31 Gennaio 2002 - ...e bravo Jeunet
....quando qualcosa ti colpisce innesca dentro di te un susseguirsi di riflessioni sul senso delle cose che animano la nostra vita...siamo cosìinconsapevolmente condizionati dal ritmo vorticoso dei nostri giorni che spesso ci dimentichiamo perfino di avere un senso critico... tutto diventa piatto....pensiamo che una cosa ci piace solo perché é scomodo pensare che invece non ci piace...abbiamo paura di sentirci isolati di fronte ad un pensiero che é diverso da quello degli altri....oppure semplicemente non diamo peso a quello che dovremmo invece ritenere offensivo: la forma cliché (si scrive così???) di ciò che funziona che ci viene riproposta in ogni forma.Scusate questo cappello ma il fatto é che non sono incazzato...tutt'altro, sono felice,...sono felice come lo sono ogni volta che qualcosa di bello smuove le corde della mia sensibilità, mi sento più vivo e amo di più la vita...ho voglia di amare e di parlare.Questa sera dopotutto ho solamente visto un film al cinema...., ma era molto tempo che non andavo più al cinema...ero stufo di uscire dalla sala e di non ricordare che film avessi visto.
di: Mac
03 Dicembre 2001 - Harrison
è inevitabile un enorme senso di vuoto...ho amato la tua musica...ho amato il tuo modo di suonare...ho ammirato il tuo modo di startene in disparte...con te scompare un pezzetto di ogni musicista.ciao George... mi mancherai.Pau.
di: pau
09 Novembre 2001 - ...Da ZAMA...
ieri ci siamo rincontrati in studio dopo un po' di tempo tutti assieme, c'era anche paolino il nostro tecnico del suono, a parlare delle prossime cose da fare in futuro e soprattutto per provare cinque pezzi che faremo sabato a genova.ho trovato tutti bene, lo spirito era buono e ci siamo divertiti ad arrangiare alcuni pezzi nuovi acustici,come ad esempio bambole.un pensierino semplice semplice,baci zama.
29 Ottobre 2001 - PAURE...
NON PERMETTIAMO ALLE NOSTRE PAURE DI TRASFORMARSI IN ODIO.Pau
di: PAU
10 Settembre 2001 - ...da Mac...
Mi sento come un maratoneta giunto al traguardo, non so ancora il mio piazzamento, ma sono arrivato fin qui forte dell'orgoglio che avevo in partenza. Quasi 2 anni di lavoro, un'arcobaleno di emozioni e finalmnte qualcosa di completo da poter gustare tutto insieme!Figata!.....Non sto ora a scendere nei particolari, avremo modo di raccontarvelo, e avrete modo voi di farvene un'idea molto presto.Aspetto di vedervi ballare e saltare sotto il palco!MAC
di: mac
10 Settembre 2001 - ...da Zama...
Il 21 agosto sono andato a ritirare la mia copia del disco missato.Dopo aver trascorso qualche ora con Fabry, Mac e Paolino, immersi nella lavorazione del disco dei Gleba, me ne sono tornato a casa con una gran voglia di ascoltare quello che era scaturito da 2 anni di lavoro!Non sono stato presente ai mix e mi mancavano parecchi elementi per farmi un'idea globale di quello che stava venendo fuori, anche se sapevo che i missaggi non avrebbero stravolto niente.Corro allo stereo e metto su il cd......quando è partita 1992 ho avuto le emozioni e le sensazioni che speravo!!!Un disco intenso, sofferto in alcuni momenti, ma un disco in cui mi ritrovo moltissimo.I missaggi e gli ultimi arrangiamenti, sopratutto i fiati, hanno dato un apporto importante al lavoro senza snaturare quello che avevamo già fatto.Credo che il gruppo abbia fatto un passo avanti come coscienza e che questo si senta dall'ascolto. Chi ama questa musica non potrà non riconoscerne il valore.A presto ON STAGE!!
di: zama
10 Settembre 2001 - ...Franky...
La vita fuori dai riflettori è uguale per tutti. In questi due anni di assenza sono tornato spesso con la mente a quegli anni che precedono la pubblicazione di "NEGRITA" quando sognavo di calcare i più bei palchi davanti a gente che canta e si dimena con la mia musica. Man mano che il tempo è trascorso quel desiderio è diventato, come allora, una necessità. L'unica differenza è che ora sò che manca pochissimo a quel appuntamento. ArrivederciFranco
di: franco
10 Settembre 2001 - Pau
Eccoci qua. Un piccolo saluto di benvenuto nel nuovo sito dai Negrita anche da parte mia.Sono anche un po’ eccitato da tutto quello che sta per succedere da questo momento in poi. Un album finito alle spalle, quasi due anni di lavoro a ritmi intensissimi e a volte massacranti, collezioni di paranoie, gioia a gocce per tanti mesi, soddisfazione a palla a fine lavoro…poi fu il riposo del guerriero.Tutto questo per quello che eravamo, per quello che siamo e per quello che vogliamo essere.Tra qualche giorno giriamo il clip del primo singolo, ancora con Francesco Fei, quello di IN OGNI ATOMO e di tutti i video di XXX… siamo in buona compagnia.Ho le mani in pasta sulla copertina e sul libretto dell’album e l’idea mi sembra buona.Ho visto quella che sarà la copertina del singolo…. Da paura! Bravo Paolino!Vorrei ringraziare per nome tutti quelli che hanno reso possibile questo ulteriore Viaggio ma lo faremo a tempo debito… intanto un grazie generale da parte mia… lo so…non siamo delle persone facilissime, ne da capire ne da sopportare. Comunque… è fatta!Mi auguro che il nuovo sito vi gusti, a me sembra proprio bello rock! Ora sta a voi usarlo, entrarci, calpestarlo, stropicciarlo, riempirlo e farlo vostro. Brava Dona.Ancora un bentrovati alle vecchie volpi e un ben arrivati ai novizi!Ho una gran voglia di vedervi dal vivo! Non manca molto……..Cristo!PAU
di: pau
09 Agosto 2001 - Drigo: Firenze, giovedì 9 agosto.
Ho rimesso le chitarre nella custodia, fine delle registrazioni.Il disco è finito, non riesco a crederci, non riesco a staccare.E invece sì.Vai!Ti auguro di ricevere l’amore, la pazienza, la passione, il tempo, la fedeltà e la dedizione che ti porti dentro.E che il dolore, la paura, t’abbandoni oggi stesso.Drigo
di: drigo
01 Agosto 2001 - Drigo: Firenze, studio Hyper. Missaggi e ultime registrazioni.
Mezzanotte e mezzo. Passo da un divano all’altro. Ora mi sdraio, leggo un giornale, un’etichetta, mi fisso sul tappeto.Commento una cosa e scoppia un casino. Ormai l’ho detta.Oggi in studio c’era la ragazza di Milano che ci procura i vestiti per le foto della copertina. Mentre parlavo, mi tremava la voce, perdevo il filo.Non ho pranzato, per favore andiamo a cena.Fuori dallo studio è il primo di agosto, l’aria è un morbo. Ognuno parla nel suo telefonino, ognuno con la testa da un’altra parte. In macchina, si discute, c’è da decidere questo e quello. Sale il volume delle voci, mi squilla il telefono, è Silvia, gli manco mi chiede se torno.A cena c’è da decidere questo e quello, le voci si scaldano, il cameriere ci avverte: il nostro tavolo era prenotato da una comitiva che aspetta in piedi da dieci minuti. La pizza rimane lì. Fuori dal ristorante sfrecciano i motorini, tutti di nuovo al telefono. Ma questa non è la vita, la vita era un’altra cosa.Drigo
di: drigo
21 Luglio 2001 - Ho visto un giovane morire
Ho visto un giovane morireanzi un uomo, anzi un ragazzo,ho visto un giovane morire,l'ho visto bene, non sono pazzo.Non é importante, ormai, capirechi ha ragione oppure no...ho visto un giovane moriree questo é tutto quel che so!Tra rabbia ed amarezzaposso solamente direche Carlo Giulianinon doveva morire.
di: Pau
09 Luglio 2001 - Ho svegliato la farmacista del turno di notte per una boccetta di valeriana.
Ho svegliato la farmacista di turno per una boccetta di valeriana. Ma guarda che stronzo, deve aver pensato. Da dietro lo sportello, era arrivata una voce gentile. Ho parlato al citofono ed ho scoperto me stesso nell’atto di chiedere. Ero su uno di quei vetri a specchio; dall’altra parte, lei poteva vedermi. Provando a cercarla, io invece, trovavo la mia faccia. E’ stata lì ad ascoltarmi. Poi, con voce gentile, mi ha chiesto di attendere. Questa stanzina è piccolissima, c’è una luce al neon ed una telecamera. Ero venuto per chiedere aiuto. Mi osservo. Quando ho smesso di essere un ragazzo? Appoggio la testa sul vetro e intravedo la piccola sagoma nera che torna allo sportello.Piccola figurina dai capelli lunghi, ti prego, aiutami a dormire.
di: Drigo
30 Maggio 2001 - Non vedo l'ora!
Non vedo l'ora di rivivere con una certa continuità quello che ho vissuto domenica 20 maggio. Mi manca da troppo tempo il contatto con i ragazzi, con voi "grandissimi" che ci seguite nel viaggio con grande entusiasmo.E poi la preparazione al concerto, i dubbi, la tensione, la voglia ogni volta che sali su quel palco di divertirti e di trasmettere quello che provi agli altri della band e ai ragazzi che ti guardano.Per me il live è il massimo, e il raduno è stato, oltre che un graditissimo ritrovo di amici, l'occasione per riaccendere una "miccia" che, ripeto, mi manca da troppo tempo ormai.Il raduno è stato l'inizio di un nuovo periodo di vita.Ringrazio di cuore tutti. A presto
di: Zama
06 Maggio 2001 - Le cose e le parole inutili
"Le cose e le parole inutili": In clima elettorale stavo lavando i piatti, il rumore dell'acqua corrente copriva la tv di là in sala; sono andato ad alzare ed ho finito il lavoro con un orecchio alla tv e l'altro alla Silvia che sparecchiava. Parlavamo della serata. Era il mio compleanno stasera, c'erano stati a cena la Giusi, Paolino e il Lele. Durante una partita che il Lele seguiva smadonnando e ridendo e allungando il collo sopra le mie spalle, si era discusso di politica.Ancora, con Silvia si parlava di questo. E m'arrivava l'eco del discorso d'un candidato alla platea. Applausi. Non ci frega adesso di chi si trattasse, non è questo il punto. Il punto è un altro. Le parole inutili. Quante parole destinate a non rappresentare più niente il giorno dopo le elezioni. Non mi frega di quali fossero le elezioni. Una volta finite le danze, queste parole suoneranno vuote, e prive di significato. Programmi che immediatamente si sveleranno superficiali e inattuabili; concetti flaccidi e defunti che neanche la tv si prenderà più la pena di riprendere in considerazione. La partita non l'ho guardata, ma forse sarebbe stato meglio dedicarmi a quella. Una partita è più generosa la si può rivedere anche fra un anno; al di là del risultato, vedo persone che mettono le proprie risorse al servizio di uno scopo immediato: un progetto, un'azione che nasce, cresce e si esaurisce in diretta sotto gli occhi di tutti. L'impegno è visibile, verificabile facilmente. Se vado a un concerto, se leggo un libro, se vedo un film, il concetto è lo stesso.Qui da noi, in politica, ci hanno abituati a questo: atto primo: milioni di promesse. Poi cala il sipario.Che tristezza, come sono brutte le cose e le parole inutili. Mi spaventano. Ho scritto a stampatello su un foglio : (cerca di fare) "MOLTO MENO MOLTO MEGLIO", e l'ho incollato sulla chitarra, così non me lo dimentico.
di: Drigo
16 Febbraio 2001 - Ho appena finito di vedere un documentario su Picasso
Ho appena finito di vedere un documentario su Picasso. Quei meravigliosi quadri che ho sempre considerato dei classici erano nati invece come dichiarazioni sovversive in rifiuto di ogni conformismo dei tempi di allora. Ecco dove s’insinua la giovane arte; fra le pieghe della povertà e dell’emarginazione, sui nervi della tenacia e sulla forza del riscatto. E l’intelligenza. E la volontà. Una voce che affronta le altre. Un respiro che dirige il vento.E il mondo, prima condanna, ma dove non schiaccia, poi si appoggia, e alla fine s’ingioiella con l’arte.L’arte ci visita dal mondo delle cose che ancora dobbiamo scoprire. Chi ne afferra un frammento ha in mano un tesoro. Spartiscilo. Il suo valore è per tutti; e dipende dal numero degli spiriti che saprai illuminare.
di: Drigo
09 Febbraio 2001 - (da: lunedì 4 dicembre 2000)
Stanotte Pau registrava le voci su Nessuna promessa.Stavo lì ad ascoltarlo sprofondato sul divano della regia e non la smettevo di venir riassorbito dal pezzo. Ecco che all’improvviso era diventato indispensabile affidarmi completamente ai suoni e alle emozioni che arrivavano non solo dalle casse, ma anche dal film che le sue parole mi proiettavano dentro. Una serie di tuffi nei ricordi di mille storie che abbiamo sentito e vissuto insieme da quando la fortuna ha messo queste persone sulla stessa corsa. In questa condizione, stanotte sono al largo sulle acque scure e grosse di questa canzone; mi fido di quello che sento, posso distendermi e lasciarmi scuotere o cullare senz’aver niente da temere. Ovunque fosse diretta la nostra storia, la sento tornare e accoppiarsi a una canzone che nasce stanotte, ma c’era da sempre.Ogni ricordo ha un regalo da raccontare.Il posto era l’Arca di Follonica, una palafitta di legno appesa a un cielo di cera ch’era stato gonfio tutto il giorno. C’eravamo arrivati nell’unico modo possibile, cioè dalla spiaggia, dopo aver camminato su una lunga e stretta passerella dritta contro il centro del mare. Nel pomeriggio era stato un gran modo di fare due passi, ma poi s’era messo a piovere, e quella notte, dopo aver suonato per due ore e mezzo, era toccato ripercorrerla troppe volte, correndo zuppi nel buio, dentro a un vento duro come il ghiaccio.Premevamo esausti sulla fila di gente che se ne andava sotto l’ombrello; piegati sugli amplificatori, perché l’acqua non arrivasse alle valvole nel viaggio fino alle macchine. Non c’era spazio. Avrei voluto urlare, ma ero un musicista, non un facchino sotto la pioggia.Finito il carico, tornai nel locale. Cercai il padrone."Splendido,"fece col naso e gli occhietti appuntiti "vi richiamo". Contai i soldi e gli strinsi la mano. Appena fuori, trovai gli altri sotto la veranda. Cesare aveva da fumare. Era il novantadue, Fabri non c’era, l’idea d’incidere un album non c’era; non c’era un lavoro e neanche la laurea. Nessun senso di appartenenza. Nessuna certezza. Il vento spazzava le cose, la schiuma mangiava la spiaggia. Buio e rumori profondi. Dalla terra, segnali di rabbia. Di notte, a novembre guardammo il mare senza sognare. Con Zama andò Pau. Io e Franco salimmo con Cesare.Sulla via del ritorno, ci mettiamo davanti. Dopo una curva, all’improvviso sbuchiamo dal bosco. Non piove più, compare la luna. L’auto prende a scendere su una striscia che taglia in due una radura d’erba bassa e pochissimi alberi sparsi. Una strada in discesa incredibilmente dritta e lunga, un rettilineo sparato sull’infinito. Niente case o segnali di vita. Solo un camion a rimorchio che ci para la via. Cesare fa per sorpassarlo, ma ecco che questo si porta in mezzo alla carreggiata.Siamo costretti a rientrare. Ha sonno, non ci ha visto. Ci riproviamo. Ma di nuovo niente da fare, siamo alle solite."Cazzo! Suonagli a questo stronzo. Non vedi che ci butta fuori?"Cesare non suona, abbaglia soltanto. Ma lo fa energicamente. Impossibile, a questo punto, non averci notati. Ci riprova, s’allarga sulla sinistra, abbaglia di nuovo, accelera. Siamo a metà del rimorchio ed ecco che il camion si riallarga pericolosamente. Viene proprio contro di noi. Se andiamo avanti ci spinge fuori. Siamo di nuovo costretti a rientrare. "Non ci credo, non può essere. Ma che sta succedendo?"Si sveglia anche Franco. Dietro c’è Zama che abbaglia. Guardo il contachilometri: si va a passo d’uomo. La situazione è paradossale. Cesare non ne può più, si mette a suonare. Io sto urlando, Cesare sta urlando, Franco sta urlando. Ricomincia il sorpasso. Ho una mano che s’avventa sul clacson, Cesare fa impazzire la levetta degli abbaglianti. Siamo sul fianco di quel bestione; eccolo che viene contro di noi. Non molliamo, lui non molla; non molliamo e lui non molla. Apro il finestrino per urlargli in faccia, ma finalmente quello sembra cedere. Lo fa lentamente, con cautela; quasi volesse esser padrone della nostra andatura. E noi lo assecondiamo. Il finestrino è sempre aperto, entra l’inferno. Metto fuori la testa. Avanziamo. All’altezza della cabina del pilota, siamo pronti a dar fondo all’intero catalogo degli insulti e dei gestacci peggiori, ma la scena che si presenta cambia ogni punto di vista.Nel fascio di luce dei fari del camion, c’è una piccola lepre che corre a più non posso. E’ stremata, chissà da quanto sta correndo così, in linea retta. Non può scartare di lato: la sua visuale è circoscritta dal cono dei fari. Subiamo in silenzio la scena. Non c’è niente che si possa fare.Se non fermarci. Ma questa possibilità non ci viene in mente. E neanche al camionista. Siamo catapultati dentro alla storia, e ora ci tocca viverla. Ed è una storia profonda e importante; da qui si vede la vita, e forse la morte.L’asfalto è un panno blu. Nel silenzio, guardo la lepre e penso: "Dai, dai!...". Che poi non è silenzio, perché c’è il motore del camion e la voce di Cesare che, piano, fa: "Dai, dai!...".Nel silenzio sono una lepre che corre. Non sto scappando, mi preme la vita. Sento il cuore che mi spezza le tempie, e sento il rumore, il rumore di qualcosa che sta per esplodere. E’ il motore del camion, è una lepre che corre; e lo stesso, è il mio cuore. E quello di Franco, che è una lepre che corre, e come me, come tutti, qui, corre e pensa: "Dai, dai!..."La lepre fa un salto ed è già sul prato. Libera.Liberi.Scoppiamo in un urlo di gioia, un concerto di voci e di clacson. Noi. E il camion. E Zama. E Pau.Finito il sorpasso, mi sporgo e mi volto. Voglio vedere e salutare il camionista.Nella cabina di pilotaggio, in un velo di luce, con un berretto da baseball e le braccia sottili, lo giuro, sorrise un angelo con i baffi.
di: Drigo
02 Febbraio 2001 - Sono andato allo Storyville
Sono andato allo Storyville. Non c'era posto. Il Lele ha parcheggiato a un metro dal portone d'ingresso. Gli ho detto che qualche ubriaco gliela avrebbe ammaccata per dispetto. Da un po' di tempo Paolo, il padrone del locale, mi diceva: "Vieni a vedere questo qua. E' un gran chitarrista. Un Americano. Di New York."Il nome non me lo ricordavo, ma quando è salito sul palco, l'ho riconosciuto. L'avevo gia visto al Velvet qualche anno prima. Fu dopo l'incidente alla mano. Ho cercato di ricostruire la serata, ma niente da fare. Ricordo solo di avergli guardato e invidiato per tutto il tempo la mobilità dell'indice. Dopo il concerto ero andato a parlargli, questo sì. Gli avevo spiegato che ero un collega. Allora lui aveva preso dalla custodia la sua chitarra e me l'aveva passata. Io avevo un dito di marmo, non la potevo suonare. La guardai. Aveva le corde altissime. Mi ero sentito così già un'altra volta. Da piccolo mi sporsi e la mamma urlava e guardai di sotto da un piano senza ringhiere della torre di Pisa Stasera dopo tre pezzi m'ero annoiato. Troppe note, molte delle quali nevrotiche e buttate là per abitudine. Smorfie e mosse disarmoniche. Non che non fosse bravo, forse non era in serata. Comunque siamo rimasti. Ma niente, neanche un'impennata. Un'ora dopo, avevo ripreso la giacca e stavamo per alzarci ed andarcene. Parte l'ennesimo assolo. Con il Lele, un occhiata d'intesa. Anche lui è chitarrista. Andarsene durante un assolo è da infami. Non ci muoviamo. E' una cosa lunga. "Aspettiamo comunque che finisca...""Certo, giusto."Poi all'improvviso mi si muove la testa, le gambe ballano sulla sedia. E mi si muove la testa. Sul palco e dalle casse, ritmiche mosse e smorfie armoniche lo guardo, è lui o non è lui? Chi è quello lì? La musica lo sta attraversando. E da lì arriva a tutti.
di: Drigo
01 Febbraio 2001 - La serata era diventata piacevole
La serata era diventata piacevole. Silvia era stata male tutta la notte; intorno alle sei e mezzo, quando erano arrivati Paolino e la Giusi, aveva continuato a dormire malgrado noi; che parlavamo di là con la porta della camera aperta e lo stereo acceso. Ma poi s’era alzata e avevamo cenato e lei aveva mangiato riso caldo bianco e ora beveva tè con limone e tanto zucchero come aveva detto la dottoressa, e si sentiva meglio, e aveva voglia anche lei di star di qua a chiacchierare. Sulla scrivania c’era il monitor nuovo del nuovo computer. Paolino aveva impostato il sistema e ora inseriva il nuovo software. E’ lui che registra l’album. Difficile spiegare il suo operato. Va dall’intuire la qualità di un suono al catturarlo e ammansirlo per poi filtrarlo e strigliarlo, accudirlo e poi lucidarlo e organizzarlo su un computer attraverso ogni fase, fino al compimento del disco. Un’arte immensa e impenetrabile. Io non mi azzardo neanche. Si stava bene con questa luce, la moquette era tabacco, c’erano le sedie sparse e libri per terra; due candele. La lampada da tavolo è di vetro azzurro, scatole, cavi di connessione; la cassettiera nera sulla spiaggia bionda del tappeto di cocco in mezzo alla stanza. Si parlava di nomi ed è venuto fuori che Paolo è un nome biblico. Ne’ Paolino ne’ la Giusi credono. Silvia viene da una fiera famiglia agnostica; oggi vorrebbe credere, ma si trova a fare i conti con l’educazione che ha ricevuto: in ogni caso, ha un padre da dover tradire.Per un attimo ho visto la parola credo e dietro c’erano le colline ed era primavera. Niente strade o altre cose. Solo pace e natura.
di: Drigo
08 Gennaio 2001 - Un artista si espone
Un artista si espone, magari poi sbaglia.E lo vedono tutti.Ha opinioni che contrastano, straparla, esce dal seminato.Un artista ha subìto qualcosa. Calpesta le aiuole, andrebbe linciato.Ma se è un artista lasciatelo fare, che sulle sue impronte ci nascono i fiori.
di: Drigo
04 Gennaio 2001 - Ieri siamo rientrati in studio
Ieri siamo rientrati in studio.Ci siamo presi qualche giorno di vacanza come tutti gli esseri umani... che goduria non fare un cazzo per un po'!Saluti, PAU. Ho provato spesso a scrivere qualcosa per il Rock Notes ma tutto quello che mi veniva fuori era banale e scontato, perciò beccatevi questo buon 2001
di: Franky
12 Dicembre 2000 - Ho un testo scritto a New York
Ho un testo scritto a New York nell'aprile scorso. Un buon testo per un buon pezzo. Lo stiamo lavorando in questi giorni. Abbiamo anche trovato un riff straordinario, tanto da venirci il dubbio che già esista in qualche disco di qualche altro, tanto è bello. Sembrerebbe tutto perfetto, tranne che manca la ciliegina sulla torta. Il ritornello. Quel fottuto del ritornello. Ne ho scritti almeno otto e nessuno di questi è giusto. Nessuno!Inutile dire quanto mi girino le palle.
di: Pau
08 Dicembre 2000 - Avevo otto anni
Avevo otto anni quando ascoltai per la prima volta la sua musica e quella voce magica, ne avevo undici quando appresi della sua uccisione e il mio viso si coprì di lacrime...........Da quel momento ne sono passati venti di anni......Da quel momento la mia vita ha scelto una direzione.......Da quel momento ho cominciato a sognare........Da quel momento ho compreso cosa vuol dire perdere ciò che si ama e cosa significa amare ciò che si è perduto.....Anche questa sera sul mio viso sono scese delle lacrime e sul finire delle sue note è rimasto solo un amaro silenzio......Grazie John.......
di: Mac Caesar
28 Novembre 2000 - Se nessuno qui si è fatto più vivo
Se nessuno qui si è fatto più vivo per tutto questo tempo, è per via della mole del lavoro. Ma in effetti è triste, il rock notes, se non viene aggiornato. Cala l'interesse di chi legge e, ad esser sinceri, anche la voglia dalla parte di chi scrive. Le mail in arrivo sono sempre più rare. La domanda, ovviamente, è sempre la stessa; la stessa pressante che arriva da discografici, familiari, amici e semplici curiosi. Ma prima di tutto, parte ogni giorno dalle nostre coscienze.Allora, questo disco? Questo disco è molto importante e ha bisogno di tutte le attenzioni. Siamo in ritardo, questo è vero. Il rispetto dei tempi è sacrosanto, ma in questo momento, per noi, più importante ancora è la qualità. La sensazione è di star lavorando a qualcosa di cui poter andare per sempre orgogliosi. Ma non stà a noi far commenti. La musica parlerà da sé quando arriverà il momento.
di: Drigo
14 Ottobre 2000 - Era nell'antibagno dietro lo scatolone degli attrezzi
Era nell'antibagno dietro lo scatolone degli attrezzi. Ero lì per un cacciavite a stella, l'ho rivisto fra gli stracci. M'è preso un colpo. Ho sperato non fosse lui, il tubo era ammaccato. L'ho aperto, é pieno di pieghe, una parte giù é strappata. L'ho riappeso lo stesso. Ora é nella sala dello studio, vicino agli occhiali tondi più belli del mondo, la copertina di John Lennon Collection. E' un manifesto in bianco e nero. Quattordici ottobre 1994, Charleroi, Belgio. Litfiba, European Tour. Una foto impressionante, due ali muscolose con piume nere gli spuntano da dietro la schiena, lui, Piero, é un apache, ha un dito sulla tempia, sorride con i capelli sciolti e il petto scoperto. Forse cosciente della sua condizione soprannaturale. Sotto, più piccolo, in rosso: special guests, Negrita + Ritmo Tribale. Dopo cena tocca a me, metto le chitarre su "Un Attimo". Si parte tardi, il suono c'è, é una buona session. Fabri lo intuisce al volo. Nell'interfono, la sua voce ha drizzato le orecchie. Vuol'esser soddisfatta. E' stato lui a regolarmi l'ampli, a suggerirmi le dinamiche. Cesare mi ha aiutato con la saturazione. Ora sono da solo. Arriva il via libera. Sto in sala con le cuffie. Le luci basse. Mi piego sulla chitarra, la stringo, m'avvicino alla cassa dell'ampli, controllo il Larsen, si lascia guidare. Va tutto bene. Tutto bene. Intorno alle due alzo la testa, mi tolgo le cuffie. Raggiungo gli altri in regia, riascoltiamo le tracce. Buone, domani le scegliamo. Fabri é sereno. Esce dalla stanza, va al bagno. Lo vede, mi sa che si ferma a guardarlo. Quando rientra, fa: "Quel poster é bellissimo. Dobbiamo farlo inquadrare". Torna di là, lo seguiamo. E' lì che lo guarda. "Litfiba, Negrita, Ritmo Tribale, che concerto.E che periodo, ragazzi!" Ora lo guardiamo anche noi, sono con Cesare e Franco. E' notte fonda, la session é finita, la luce bassa non rimbalza sul blu della moquette. C'è quella foto di Piero, e sotto quei nomi. Silenzio. Ognuno ha qualcosa da rimpiangere.
di: Drigo
11 Ottobre 2000 - Mi sento meglio
Mi sento meglio perché mi sembra di aver capito una cosa. Parte tutto dalla chitarra e quindi da un lavoro che è una passione. Ma si tratta anche di una cosa che mi riguarda intimamente. Si tratta di me. Sono anni che inseguo un suono che non trovo mai. Mai quando mi serve. Quando registro o durante un concerto, quando compongo. Un suono che io possa ascoltare, perché quasi sempre lo sento e basta, non riesco ad ascoltarlo. Vorrei ascoltarlo mentre sussurra ed urla "Eccomi, ci sono, in ogni momento. Sto con te non ti lascio. Tu pensa alla frase, io sarò la voce, e sarò bellissima. Non preoccuparti per me, ma se cadi, chiedimi, prendimi, usami. Io posso aiutarti. Tu mi dai la vita, io ti sono grata." Quando ho la chitarra in mano, vorrei questo sentimento di profonda comunione. E¹ una cosa che ho provato, me lo ricordo bene. E¹ meraviglioso.Ma quando mi serve, il suono non c'è.Eppure, certe volte, dopo qualche tempo, riascolto le cose che ho registrato...porco cane eccolo lì. Allora c¹era! Proprio mentre suonavo torvo e immerso nella disperazione di non averlo. Questo, forse, m¹insegna qualcosa. Vaffanculo all¹insoddisfazione e agli ideali di perfezione. L¹ideale che abbiamo di noi stessi non ci visita nel presente.Appartiene al passato o alle grandi cose che forse solo un giorno riusciremo a realizzare.
di: Drigo
15 Settembre 2000 - Molta gente dice "Sono favorevole alla pena di morte"
Molta gente dice "Sono favorevole alla pena di morte", ma credo che questa gente se si trovasse di fronte ad un condannato penserebbe sicuramente in maniera diversa rispetto a prima.Un pensiero a Rocco Barnabei come a tanti altri che non ci sono più.
di: Zama
15 Settembre 2000 - Ho sempre pensato che chi scrive debba avere una cultura e una sensibilità superiore alla media
Ho sempre pensato che chi scrive debba avere una cultura e una sensibilità superiore alla media.Quando guardo la mia libreria di fronte al divano provo un rispetto reverenziale di fronte a quelle costole allineate su piani orizzontali che mi sovrastano, disposte quasi a caso in un disordine ordinato come tutte le cose che amo. A volte mi piacerebbe vivere in una di quelle biblioteche private di qualche villa neoclassica come si vedono nei film. Quelle con le librerie in stile antico, scure, di un qualche legno pregiato, quelle con le lesene belle scanalate dei montanti lunghi sino al soffitto, piene di libri dalla rilegatura antica magari di un cuoio pregiato e lievemente profumati di muffa, la muffa dei libri, quella che non puzza, non può puzzare, è muffa nobile. Sogno questo, file e file di libri tutti uguali ma diversi da scaffale a scaffale. E al centro di questo universo ambrato, un divano di pelle nera, duro, trapuntato, magari un chesterfield, che poggia su di un tappeto persiano a pelo lungo, soffice avvolgente e insonorizzante quasi a togliere i rumori estranei a chi è assorto nella lettura."Dov’è il signorino? Per di qua, la sta aspettando nella biblioteca."Ma in fondo sono innamorato anche dei miei libri, quelli di mille colori differenti, tutti di altezze e spessore diversi, rigorosamente in edizione economica, alcuni belli e illibati che aspettano di essere esplorati come una giovane donna che si affaccia alla vita. Altri stropicciati, goffi, sporchi, con qualche lieve strappo, delle cicatrici rimediate chissà dove, magari in qualche zaino o sotto il culo di qualche amico distratto. Sono innamorato anche di quelli noiosi, di quelli che lasci in sospeso o fatichi a finire, anche di quelli che non finirai mai. Anche di quelli.Forse sono vittima del fascino che emana il libro inteso come oggetto, mi dico. Sono vittima del "kitch da possesso", come definiva questa sindrome un mio vecchio professore ormai morto. Ma non è tutto qui. Amo i libri e amo soprattutto il segreto che ogni copertina cela dietro di se. Forse è più giusto dire dentro di se. Come se ognuno di quei parallelepipedi guancia a guancia fosse una scatola di latta arrugginita, un contenitore misterioso, un cassetto chiuso a chiave ma aperto a chi vuol sapere.E’ per questo che credo che chi scrive debba avere una cultura e una sensibilità superiore alla media. Perchè di "sapere" si tratta.Non mi ha mai spaventato il genere. Può trattarsi di un saggio, un manuale, una biografia, un best-seller, un romanzo underground o chissacosaltro. Quello che mi spaventa è l’intelligenza che ci sta dentro. E’ l’abilità nel mettere una parola dietro l’altra, un capitolo dietro l’altro, un inizio e una fine. E’ l’idea. E’ il coraggio di chi si espone e non ha paura del poi, tanto meno della critica. E’ la capacità nell’analizzare le fonti e spulciare gli archivi. E’ la maestria di chi racconta con un linguaggio che si fa voler bene. E’ un’avventura che non mi aspettavo o la fuga tanto agognata. E’ una porta di cui ignoravo l’esistenza e forse, forse sta per aprirsi. E’ il carico di emozioni che mi sta aspettando in agguato dietro la prossima pagina... eccolo arriva... una metropolitana in faccia.Ma è anche il vivere la storia di un personaggio come se fosse un po’ di te, come se fossi tu il protagonista e quella la tua storia.Ho sentito dire che i bravi attori riescono ad immedesimarsi totalmente nei personaggi che interpretano.Ecco io sono l’attore e il libro è il mio copione.
di: Pau
15 Settembre 2000 - Ecco l’altra faccia del sogno americano
Ecco l’altra faccia del sogno americano. La pena di morte. Può sbagliare una persona, ma non una comunità, non una nazione. E soprattutto non un popolo potente, cristiano e civilizzato che tanto ama assumere ruoli di guida su questo pianeta.Mentre scrivo mi rendo conto che è già stato detto tutto. Ma non mi fermo per questo. Le mie stanze traboccano d’america: letteratura, musica, cinema, tecnologia. Le mie chitarre vengono dall’america. L’america ha recuperato dalla guerra mio nonno che era un partigiano e mio padre che era un bambino. Io oggi non sarei qui. Ma la gratitudine non m’impedisce di scrivere il suo nome con la minuscola, perché l’america è ancora un paese giovane ed è purtroppo capace di commettere orrori tremendi. Non ha ancora capito quello che dalla parte più vecchia dell’occidente continuiamo a ripeterle forse a voce fin troppo bassa. Non ha ancora capito che è per il bene di tutti.Non s’impara niente da chi considera l’assassinio una soluzione.
di: Drigo
12 Settembre 2000 - Ogni suono che mi esce dalle mani ha il suo debito con queste persone
Ogni suono che mi esce dalle mani ha il suo debito con queste persone.Randy Rhoads, Jimmi Page, Jimi Hendrix, Mark Knopfler, Eric Clapton, Ry Cooder, Jeff Beck, David Gilmour, Keith Richards, B.B.King, S.R.Vaughan, The Edge.Di loro ho ammirato e studiato i dischi, gli accordi, gli assoli, i volti, le mani, lo stile, gli abiti, le donne, il tocco, la vita. Ho indagato su quale fosse la chitarra e quale l’amplificatore. Quali le corde e a che altezza sul manico, quale la distanza dai pick up. Ho cercato mille informazioni nelle interviste ed almeno altrettante nei filmati. La domanda è sempre la stessa: "Dove nasce quel suono? Ma porcaccio di un cane, da dove gli esce quel suono?"Nell’88 ero in piazza del duomo a Pistoia. Pistoia Blues. Ero lì che aspettavo. In prima fila, posizione centrale. Esattamente difronte al suo microfono. Ero arrivato nel primo pomeriggio con la precisa e lucida intenzione di conquistarmi quel posto. La sacra corsa all’apertura dei cancelli. Ma ai concerti Blues non serve, la gente è rilassata: questa musica nasce dalla rabbia, ma ambisce alla liberazione e dispensa serenità. Eppure io premevo le costole sulla mia transenna e mi sentivo bene così; lanciavo occhiatacce perfino agli amici ed ero una molla pronta a scattare con chiunque provasse a cacciarmi. Era una bella serata di luglio, ma si mise a piovere a dirotto. C’era qualcosa però che non tornava...guardai in alto; la copertura del palco aveva uno spicchio che sporgeva appena sulla platea. Fatalità, io stavo proprio là sotto: nel riflesso dei proiettori, i grossi goccioloni erano d’oro e scrosciavano impazziti a dieci centimetri dalle mie spalle infradiciando tutti, ma non me. Avevo diciannove anni e presi la cosa come una specie di segnale. Se il palco mi risparmiava, dunque ne ero una parte. Magari un asse del pavimento, un microfono, un amplificatore, insomma, qualcosa da proteggere. Ero dentro lo show. E che show. L’attesa addensava fra le pietre antiche della piazza un alone che annunciava magia e preludio a qualcosa di unico e indimenticabile. Solo guardarsi intorno era uno spettacolo, tutta questa gente paziente sotto un diluvio giallo di pepite. Ma finalmente ecco gli amplificatori e tutti gli occhi si attaccarono al palco. Arrivò anche la sua chitarra e con lei il suo tecnico. Si attaccò all’ampli e provò qualche fraseggio per regolare l’equalizzazione. Era in gamba, ma il suono era un disastro. Cambiò qualche regolazione, ma ecco ancora quei rumoracci sgraziati. Fischi del pubblico. Forse c’era un guasto, ma quello se ne infischiava e continuava a suonare. Poi qualcuno da dietro gli fece un segnale, allora appoggiò la chitarra e sparì. Un minuto dopo ero faccia a faccia con Stevie Ray Vaughan. Era salito sul palco, aveva raccolto quella chitarra, alzato il volume e cominciato a suonare. Tutto qui. Gli strumenti erano quelli di prima. Ma adesso il suono aveva i colori del Texas e i tratti del suo viso; era duro come la suola dei suoi stivali e tondo e morbido come la tesa del cappello, grosso come quelle enormi dita da blues, ma leggero e agile come il suo corpo. Ritmico, potente come quei colpi tremendi col tacco che si schiantavano sulle assi del palco, e scintillante e dannato come quei denti che si scoprivano ad ogni stirato. Ogni smorfia aveva un suono. Il suono era lui. Ogni cosa, in quella piazza era Stevie Ray Vaughan. E la chitarra...io non saprei...
di: Drigo
30 Agosto 2000 - Stamattina ero in piedi più presto del solito
Stamattina ero in piedi più presto del solito. Silvia non c'è, è uscita. Ho aperto la finestra, è una giornata d'inizio settembre. Il letto sfatto mi dà noia; come i portacenere sporchi. Non fumo più da un anno, ormai. Sono andato al bagno poi ho fatto colazione e sono tornato in camera. Sul comodino ci sono il libro e il cd con i pezzi nuovi. Leggo o lavoro? Lavoro. Ho rifatto il letto. Mi passa davanti una zanzara e d'istinto la schiaccio fra le mani; con un colpo. Il suono dell'applauso. Guardo le palme e vedo quant'era gonfia. Per forza, era tutta la notte che volava nel buio per...vivere.E adesso? Che senso assume la scorsa notte; tutto quel ronzio, la pancia gonfia, e le ali stanche? Ha un senso tutta questa fatica, se poi basta un applauso? Sì, ce l'ha. Oggi lavorerò, e voglio concluder qualcosa.
di: Drigo
24 Agosto 2000 - "Who do we think we are"
"Who do we think we are" era uscito nel '73. Era un album dei Deep Purple. Quando lo zio Giorgio fece le valige, era per lavoro. Era un tipo silenzioso, anche quando rideva era silenzioso, ma i suoi occhi erano grandi e capaci dell'entusiasmo e della purezza che hanno solo i bambini. Per questo era il nostro preferito. Andava a vivere a Torino, da solo, e le sue luci erano spente. Noi eravamo piccoli. Pensammo che quegli occhi sarebbero passati per altre strade, facce e palazzi; dialetti, tram e porte d'ingresso, senza mai sentirsi a casa. Per questo, il suo coraggio ci parve meraviglioso, così come lo erano la sua barba lucida e nerissima, le sue canne da pesca, la racchetta da tennis.E quel disco, che trovammo in casa dei nonni, frugando qua e là per non saper cosa fare, in un pomeriggio d'estate di qualche anno dopo. Un vinile è grande, di dimensioni importanti; c'è spazio per tuffarsi, perdersi per ore nei particolari delle foto, dei caratteri, dei colori. Poi ci sono le facce; e quei capelli, lunghi come quelli di Cristo; e le chitarre, fucili carichi a pallottole d'aria. C'è tutto lo spazio che si vuole per la fantasia. E noi, ancora, eravamo piccoli, e la fantasia era l'unica realtà. Come nei dipinti del nonno; attaccati ad ogni parete.Poi c'è la musica.Quello, era un appartamento al primo piano di una villetta bifamiliare. Tutt'intorno c'era un giardino, una siepe con qualche rosa, e poi un recinto. L'intero quartiere era verde e tranquillo. La terrazza della sala era così bassa che io e Marco uscivamo ed entravamo da lì arrampicandoci in un secondo.Quel pomeriggio, qualcuno doveva aver cambiato i letti e aveva lasciato una delle vecchie reti a molle nel giardino. Mi affacciai alla terrazza e non feci in tempo a vederla che già ero lì a saltarci sopra. Ed ero un canguro. Tutto eccitato mi misi ad urlare e a chiamare subito Marco, e quando lui si affacciò e mi vide e vide la rete, spalancò la finestra, mise finalmente quel disco che, fino ad allora, avevamo soltanto guardato, alzò il volume e venne giù a saltare anche lui. Saltammo e urlammo e ridemmo fino all'ora di cena e tutto fu perfetto e, di sicuro, quella era la nostra musica.Di lì a qualche giorno, Who do we think we are, prese a girare ininterrottamente sullo stereo di casa nostra, e una mattina, quando il vicino del nostro piano bussò alla porta per lamentarsi del volume e si accorse che chi ascoltava quella musica erano questi due ragazzetti, chiese a mia madre il permesso di entrare, prese la copertina dell'album e venne a sedersi sul pavimento accanto a noi. Stette un po lì ad ascoltare. In silenzio. Poi ci guardò e aveva gli occhi dello zio Giorgio. Spiegò: "Vedete, questo è il Rock."
di: Drigo
30 Luglio 2000 - Parole, parole, parole, note note, musica e batterie...
Parole, parole, parole, note note, musica e batterie... bumcibumcibumcibumbum... riunioni, scazzi, riascolti, suoni, suoni e suoni, discografici, e-mail, caffè, birre, caldo, notti in bianco, cene, concerti, testi , tosti, tasti, amici che divorziano, amici che ritornano, basso, cassa, ritmo...... Casino. Godetevela,
di: Pau
13 Luglio 2000 - Oggi la legge per la cancellazione del debito è passata anche al Senato... è fatta!
Oggi la legge per la cancellazione del debito è passata anche al Senato... è fatta! L'Italia ha la sua legge. Me lo ha detto il Barba ma non ho visto ne letto niente ancora. Devo andare a informarmi, sono troppo agitato per dire quello che provo adesso... Voglio ringraziare tutti quelli che hanno spinto in questa direzione... grazie. Voglio anche ringraziare il nostro FUNK LAB. , la gente che ha invaso lo stadio di Arezzo domenica scorsa e tutti quelli che sono andati a firmare allo stand di Sdebitarsi o che hanno inviato e-mail ai G8 (Non è finita qui, trasferiamo il messaggio a chiunque conosciamo per raggiungere il record dei 22 milioni entro il 22 luglio). L'Italia ha deliberato ma le altre 7 teste quadre temporeggiano... GODO!!!
di: Pau
09 Luglio 2000 - Più tardi, magari. Ora non si dorme.
Più tardi, magari. Ora non si dorme. Dal palco, ogni tanto frugavo fra il pubblico, cercavo le facce, le guardavo. Per bene. Non lo faccio spesso. Quasi mai. Volevo vedere. Voglio capire, pensavo, spiegatemelo. Non è facile. Come la vita; in mezzo a una moltitudine scegli un volto, il volto ha due occhi che ti stavano aspettando. Ci si conosce. Gli occhi si parlano. Il linguaggio è nitido, perfetto. Violentemente intimo. Si entra in contatto, e si deve pagare con l'imbarazzo. Ma non si rinuncia. "E tu? Che ci fai, qui?""Sto benissimo, guardami.""Ti sto guardando. Anch'io sto benissimo.""Ti piace?" "Sì. A te?""Guardami.""Vedo. Si vede." "Vuoi sapere come sono? Io sono in questo modo, guardami." "E io, invece sono una persona fatta così. Guardami bene." "Con un bicchiere in mano, o all'ombra di un albero, d'estate, sull'erba; riusciremmo a parlarci senza annoiarci, o senza sentirci tesi tutto il tempo?""Sostenere l'intimità?""Tutti e due vorremmo piacerci." "Non è facile.""Lo so." "Bisognerebbe provarci.""Non è il momento, questo.""E poi non è possibile.""Forse.""Allora ciao, sto per guardare da un'altra parte.""Va bene. Anzi, no! Aspetta un attimo.""Forse." "Va bene. Forse."Drigo.
di: Drigo
07 Luglio 2000 - Ad Arezzo Wave, nello stadio
Ad Arezzo Wave, nello stadio. Non sul palco, in mezzo alla gente. Al concerto di Moby, con il Lele, un amico prezioso come poche altre cose. Come l'amicizia. Prima che inizi, ci va una birra. Vado io, mentre lui parla con un amico. C'è la ressa, mi metto in fila. Un nanerottolo con i capelli lunghi mi guarda male, poi mi passa avanti. Non ho voglia di discutere. Quando tocca a me ho già i soldi in mano, chiedo due birre."Non me li dare, non li voglio," e me li rimette in mano con gli scontrini. Questo ragazzo alla cassa non lo conosco, ma è già la seconda sera che mi sorride e mi offre da bere. E' gentile, ma non vorrei approfittare. Lo ringrazio, stavolta vorrei pagare. Lui fa di no con il capo e sorride. "Mi regali un cd domenica sera, quando tocca a voi." "Capirai che non è possibile." "Non fa niente. In bocca al lupo." Se trovo un cd glielo porto sul serio. Faccio l'altra fila, quella delle birre. Alla spina c'è il Landi, compagno del liceo. Prende gli scontrini."Ma che li fai a fare? Quando hai sete vieni da me, te la do io la birra. Hai capito?" Sono nella mia città con una birra per mano. Tutto mi è familiare, le facce, il palco, la collina di S. Cornelio, nera fra la curva e la luna, gli amici che non rivedo da anni. Da qualche parte, in tribuna, stasera ci sono anche Silvia e Jesper. Sono tornati dalla Danimarca perché lei partorisse ad Arezzo. Il tempo le scadeva domenica scorsa. Se dovesse avere le doglie, non ci saranno problemi, la tribuna è un posto sicuro e ben illuminato. L'illuminazione pubblica è stata curata da mio padre. Mi sento bene. Credo. Il Lele mi vede da lontano e mi raggiunge. Facciamo un giro per le bancarelle? Mi sa che c'è troppa gente. Ma non ci siamo mai andati, quest'anno. Allora andiamo. Dai. "Drigo, ma che hai?" "Eh?" "Sei strano." "No, sto bene," ma che dice? Strano? Perché? Per caso mi sento strano? Pensaci un attimo...Sì sì, sono strano, anzi, sono di fuori. Sono completamente di fuori. E agitato, anche. "Mi sembri di fuori. Sei così da due giorni." "E' vero. Come mai?" "Forse senti il concerto di domenica." "No, è che" e giù che comincio a lamentarmi della mia vita. Mentre parlo, però m'accorgo che il Lele ha ragione. Lo stadio è stracolmo, domenica lo sarà ancora di più, e le voci amplificate saranno le nostre. Domenica è importante. Domenica, domenica, domenica... Si spengono le luci. Il concerto mi ha rapito fin da subito. Moby fa bene all'anima. La musica è arte, l'uomo è un animale fortunato.
di: Drigo
21 Giugno 2000 - Questa sera al contrario di tutte le altre in cui non siamo in studio sono rimasto in casa
Questa sera al contrario di tutte le altre in cui non siamo in studio sono rimasto in casa,..... fuori fa caldo la gente si raduna nelle piazze, davanti ai bar con il drink in una mano la sigaretta nell'altra.....tutti agghindati e freschi come se durante la giornata non avessero fatto altro che oziare, nelle strade un carnevale di belle automobili, quelle sportive che fanno da un semaforo all'altro in 3 secondi, nelle stradine una sfilata di belle ragazze anche quelle sportive.....io invece qua davanti ad un computer..... ho seguito la partita solamente mentre cenavo perché "via col vento" trasmesso su rai tre e altre cagate trasmesse dagli altri canali me lo hanno imposto e in ogni caso devo dire che in quanto a gioco,sebbene di calcio conosca più o meno niente, le due squadre hanno di che insegnare. Questa era una di quelle sere in cui hai bisogno di stare un pò con te stesso a riflettere se il mondo ti piace per come è o lo odi per come non è, non avevo voglia di parlare a nessun'altro se non ad un amico che è partito e non rivedrò mai più......poi mi sono guardato un film, era l'ultimo di un regista che è partito anche lui per lo stesso posto e alla fine ho cercato di immaginare come può essere questo luogo e quanto grande sia visto l'enorme afflusso ogni giorno, se non ci sia pure lì il traffico di clandestini, e se da lì si parte poi per altre mete oppure no e se no quanti abitanti esistono......Un giorno le risposte arriveranno , ma per adesso preferisco immaginarmele e pensare solamente che sia un posto da sogno con tanta bella gente..... Buon viaggio Nicola.........
di: Mac Caesar
20 Giugno 2000 - Vengo da un disco di successo e ho mille paure
Vengo da un disco di successo e ho mille paure. Riconfermarsi. Ieri sera ho pensato che non volevo pensarci. A cena, poi, mi chiedono "come va il disco?" E io giù a parlarne. Mi sono ubriacato. Anche oggi ho la testa che va a pezzi e una giornata davanti in cui non riusciremo a mettere la parola fine su un pezzo.Prima di andare in studio rileggo una bella lettera che mi è arrivata qualche giorno fa. Ho chiesto al suo autore il permesso per poterla pubblicare qui, così possono leggerla tutti. Mi sono chiesto perché avessi tanta voglia di pubblicarla. La prima parola che mi viene in mente è Gratitudine, certo. L'ultima, la più nascosta, mi riguarda più da vicino ed è narcisismo. Chi monta su un palco è sempre un gran narciso. Chi vuol farci credere il contrario è soltanto un ipocrita.
di: Drigo
16 Giugno 2000 - Ciao Drigo sono Dario di Parma, ho 23 anni
Ciao Drigo sono Dario di Parma, ho 23 anni. Onestamente non c'è un motivo principale in questa mail...non ti chiederò foto autografate né ti chiederò se mangi fette biscottate o corn flakes alla mattina...neanche mutande autografate (sebbene la mia ragazza magari le vorrebbe....eh eh eh). Ti scrivo solo per dirti...che non ti conosco di persona...non so chi tu sia nella vita cosiddetta privata...non so nulla di te se non le notizie di pubblico dominio che si possono sapere seguendo una band. Però Drigo...non serve conoscersi penso, per dirti che ci sono i tuoi riff che mi fanno sentire vicino a te, ci sono quelle dannate 6 corde di chitarra elettrica che tocco sempre in modo osceno rispetto a come lo fai tu...c'è quel cacchio di riff di Like a rolling stone come la arrangi tu che non riesco a ripetere...ci sei tu che parli dei figli dei fiori e di Dylan a Help da Red Ronnie...c'è la Stratocaster che parla il linguaggio che tu dici di parlare....ci sei tu con gli altri 4 ragazzi...ci sono i Negrita....c'è Sex...che quando attacca nella mia macchina e sono con la mia ragazza non è mai riuscita a farci stare fermi....c'è il blues della tua chitarra...ci sono tante cose...tante Drigo, che mi fanno scrivere questa mail a una persona che non conosco ma che sento...ecco...sento simile a me... Ci sono canzoni...ci sono persone famose...ci sono film...ci sono chitarristi che segnano le tue giornate ....quelle dei 20-25 anni....quelle giornate che ricorderai sempre....Ecco Drigo...quando sentirò un tuo riff...anche a 95 anni ormai completamente rincoglionito...penserò...che mentre ti ascoltavo....insomma...una parte di me era in quel CD... Non so se risponderai a questa mail, ma poi non è così importante...se il caso vorrà mi troverò una risposta nella posta elettronica (comprerò lo stesso i vostri CD..eh eh eh....il fato....io sono molto fatalista...sai c'è un detto che dice...."Per quanto tu possa alzarti presto...il tuo destino si è alzato un'ora prima"..quindi ad esso mi inchinerò). Quindi Drigo...scusa la lunghezza....ma volevo dirti questo...i tuoi riff....le vostre canzoni....sono quella parte di me, della mia ragazza che niente potrà ormai togliere...ecco...forse sono riuscito a dire quello che volevo....Insomma....mi avete colpito...nel modo più bello che ci sia...nel cuore. Ciao Drigo....tieni botta....Dario.
di: Dario di Parma
14 Giugno 2000 - Questa sera c'è ITALIA - BELGIO per Euro 2000
Questa sera c'è ITALIA - BELGIO per Euro 2000. Ed io sto già fremendo per l'emozione. Ho visto la partita con la Turchia e mi sono emozionato a dispetto di tutto quello che penso degli Azzurri solitamente. Ma quando la nazionale scende in campo per un Mondiale o un Europeo, non c'è niente da fare, le gambe cominciano a tremare. E' qui che riscopro il mio patriottismo o quella cosa che gli assomiglia molto, come quando ho a che fare con persone di altre nazioni che snobbano l'Italia o che ci prendono in giro... non ce la faccio, reagisco anche se so che spesso hanno ragione... io la odio una certa Italia ma alla fine la amo. Questa sera c'è ITALIA - BELGIO e la tv dice che si gioca a Bruxelles, allo stadio intitolato a Re Baldovino. Ma come? Quanti stadi hanno a Bruxelles? Io mi ricordo troppo bene di uno stadio che si chiamava Heysel. Scopro poi che è lo stesso stadio che ha cambiato nome. Mi assale la tristezza, mi ricordo tutto quello che è successo 15 anni fà in quelle tribune, i morti, alcuni anche di Arezzo, la mia città. C'era la mia squadra che finalmente era in finale nella Coppa dei Campioni, c'era Platini, c'era il Liverpool, c'era la festa... poteva essere tutto perfetto... invece no. Mi sono chiesto per 15 anni a chi dare la colpa della tragedia, agli inglesi, allo stadio marcio, alla polizia belga, alla Juve che è scesa comunque in campo. Non so chi ha la colpa, so solo che quella coppa per me non esiste anche se la Juve l'ha poi vinta. Non mi piace che quel trofeo...!? inquini l'albo d'oro della mia Juve. La mia Juve quella Coppa dei Campioni non l'ha mai vinta. Vorrei farvi leggere un capitolo di un libro che ho letto proprio ieri l'altro e che parla di quella sera lì ( significheranno qualcosa queste cazzo di coincidenze o no?). Il libro è FEBBRE A 90', l'autore NICK HORNBY. Chi non si ricorda la sera dell' 85 o era troppo piccolo per ricordarsela se lo legga, è veramente stupendo! Forza Italia! comunque.
di: Pau
07 Giugno 2000 - Siamo usciti dallo studio più presto del solito
Siamo usciti dallo studio più presto del solito. Poi ci siamo fermati a un bar per un Negroni. Questo prima di cena. I tavolini sono di legno, li ha fatti a mano un amico falegname. Ma merita un altro spazio, non quello di stasera. Stasera parlo di un'altra cosa. Sul tavolo c'era un giornale. Un giornale locale. Lo apro, leggo i titoli qua e là, scherzo con gli altri, dò un'occhiata alle foto e alle pubblicità. Distrattamente. Sono qui per un aperitivo all'aperto alla fine di una giornata, voglio il sole e il profumo dei tigli, non voglio sapere, ora, come va il mondo. Poi, sulla cronaca di Arezzo, mi attira un articolo. Tre noti chirurghi hanno rifatto le tette e i nasini di un sacco di signore della città e hanno fatto passare queste operazioni di carattere estetico, per altre, diciamo, di carattere fisiologico, rendendole così rimborsabili dalla mutua. L'impianto di una tetta al silicone veniva registrato e fatturato come asportazione di una cisti ed ecco che arrivava la mutua e saldava il conto. A nostre spese. Rileggo meglio l'articolo. Non c'é lo straccio di un nome. Neanche uno. Cazzo! Ma per quella pagliacciata in discoteca, però, i nostri nomi e le nostre foto c'erano, sul giornale. C'erano i nomi e i cognomi. E le foto, anche. Non mi lamento mica; è giusto così. Ora, però, per favore, dateci i nomi anche su questa vicenda. Dei dottori, lo ammetto, c'interessa poco, ma le pazienti... ecco, visto che le abbiamo pagate... ora a queste tette fateci almeno dare una toccatina; almeno questo ci spetta!
di: Drigo
04 Giugno 2000 - Ciao, scusate vado un po' di fretta...
Ciao, scusate vado un po' di fretta... Siamo diventati i testimonial per SDEBITARSI ad Arezzo Wave, lo abbiamo fatto dopo esserci informati più che decentemente, perchè non ci va di mettere il nostro nome in situazioni che non conosciamo bene; tra l'altro mi è servita molto la lunga chiacchierata con Lorenzo che per ovvi motivi ne sapeva più di me. Lo ringrazio qui. Dovremo quindi impegnarci a promuovere l'iniziativa e vedremo come nelle prossime settimane. A proposito del concerto di Arezzo Wave ci stiamo organizzando per farlo diventare un concerto speciale, stiamo pensando di riprenderlo e magari fare uscire un vhs o qualcosa del genere... vedremo. Proprio per questo mi sono venute in mente 1\2 cosette molto particolari che spero gli altri accolgano con l'entusiasmo che meritano altrimenti è meglio lasciare perdere. Un altro paio di idee sono già in cantiere e le svilupperemo in questa settimana. In studio si lavora, io scrivo testi ma non sempre le cose vengono come le vorresti... prevedo tragici ritardi! Speriamo bene.
di: Pau
02 Giugno 2000 - Da qualche sera guardo Alcatraz
Da qualche sera guardo Alcatraz, il programma in seconda serata di raidue. Dio santo, mi ha dato i brividi più di una volta, mi piace veramente. Una voce spregiudicata che parla in modo intelligente dei mali del mondo, intercalata dai pensieri, i dipinti, gli scritti ed i video storici dei più grandi artisti di tutti i tempi. Nessun accenno all'odioso buonismo; solo personali, equivoche e discutibili prese di posizione di una persona che, con coraggio, si schiera contro la tirannia della demenza. Tutto questo, nella mia fantasia, conduce ad una parola, ad un nome nobile e romantico che incarna uno spirito: Contestazione. Ovvero, nel proprio ambito, il Rock. Quello vero.Rivedere alla tv di stato i filmati di personaggi come Lennon, Dylan, Hendrix, Morrison, mi ha dato da pensare. Voglio dire, se da una parte mi sono esaltato nel constatare l'enorme potenziale emotivo, culturale e sociale del genere musicale che preferisco, dall'altra mi sono depresso. Il Rock di una volta aveva ideali da sbandierare, quello di oggi cosa fa? Di cosa cazzo si occupa? Ma sta davvero andando tutto bene?Tornando ad Alcatraz...naturalmente sembra che non stia facendo ascolti soddisfacenti e si dice che verrà presto cassato. Io gli mando un e-mail, e con Pau e gli altri stiamo pensando ad un modo per poter sostenere concretamente il programma. Anche voi, se volete, potete scrivergli; aiuterà sicuramente.Certe volte, la sera, incappo in programmi come "Per tutta la vita" o "Furore"...anche quelli mi danno un brivido...
di: Drigo
31 Maggio 2000 - Non sopporto chi dice che va sempre tutto bene
Non sopporto chi dice che va sempre tutto bene.Non sopporto la gente che non ha debolezze.Non credo a chi non piange mai.
di: Pau
28 Maggio 2000 - Sono appena tornato da Milano
Sono appena tornato da Milano. Venerdì sera se ne è andata una parte di me... un brandello della mia vita di musicista si è attaccata alle assi del palco dell'Acquatica e non è più voluta venire via. I Ritmo Tribale hanno dato l'ultima lezione di R&R a tutti... e ci hanno detto addio. Non provo rabbia, perchè so che hanno deciso serenamente. Non provo tristezza, perchè anche se non li vedrò mai più assieme sul palco mi resta la loro amicizia. Non provo delusione nel vedere svanire una delle poche band che stimo in Italia, perchè so che le cose non vanno mai come cazzo vorresti................ provo solo malinconia.... tanta! Ciao Kazzuti Tribali! Vi voglio bene.
di: Pau
25 Maggio 2000 - Visto che la giornata in studio di oggi non ha avuto nessun picco memorabile
Visto che la giornata in studio di oggi non ha avuto nessun picco memorabile, torno volentieri a parlare di qualcosa che è successo ieri. Finita una registrazione ho posato la chitarra e mi sono alzato dal per andare a bere un caffè. Apro la porta della stanza della tv e mi trovo davanti tre ragazzi; anzi, due ragazzi ed una ragazza. Devono aver trovato la porta d'ingresso aperta e sono entrati senza suonare il campanello. Sono imbarazzatissimi. Lancio un occhiataccia di rimprovero a quello che ho difronte, ma lui si fa coraggio e mi saluta con un sorriso autentico, come se mi conoscesse da una vita. Potrebbe anche essere così, mi dico, in effetti la sua faccia mi ricorda vagamente qualcosa o qualcuno. Li faccio entrare. Mentre stringo la mano agli altri due vedo che Pau e Cesare si alzano e vanno a salutare con affetto quello che mi aveva sorriso. Lo chiamano Lello e all'improvviso, finalmente ricordo. Lo rivedo in un pomeriggio di chissà quanti anni fa nella saletta prove degli Inudibili, il primo gruppo di Cesare e Pau; in piedi con un piccolo sassofono in mano mentre suona un po' tremolante il ritornello di "You Really Got Me". Lello è Raffaele Scalese. Si siede e ci spiega che adesso scrive sceneggiature per il cinema. Ha un contratto con il gruppo Cecchi-Gori ed ha collaborato con Pieraccioni e altra gente in film da cassetta, ma tutto questo gli interessa poco. E' sicuro. Dice di essere stanco di dover assistere al sistematico smembramento delle sue sceneggiature. E' deluso da quel cinema all'italiana fatto di facce televisive famose e sceneggiature annacquate. Insomma, ha deciso di ricomiciare da solo e di fare sul serio. Vuol partire con un cortometraggio da presentare ai maggiori festival europei di cinema indipendente. Indipendente...che parola magnifica. L'altro ragazzo è regista, ha studiato per anni a New York e la pensa come lui. Insieme, ci chiedono di realizzare la colonna sonora. Li osservo mentre raccontano la storia che hanno intenzione di girare, hanno l'invulnerabilità e la sicurezza di chi vuol cambiare un sistema di cose che non gli piace affatto ed ha le idee chiare su come farlo. Hanno la rabbia e sanno come trasformarla in arte. La sceneggiatura è di difficile realizzazione, ma profonda e potente. Ci sono piaciuti anche loro. Gli abbiamo detto che dobbiamo pensarci, ma in realtà abbiamo già deciso.
di: Drigo
24 Maggio 2000 - Faccio anch'io il mio ingresso in questo nuovo spazio che desideravamo da tempo
Faccio anch'io il mio ingresso in questo nuovo spazio che desideravamo da tempo. L'idea è quella di un quaderno di appunti in rete capace di accogliere, custodire ed esporre allo stesso tempo i nostri pensieri o annotazioni di qualsiasi tipo. Ma questo potrebbe essere soltanto un punto di partenza. Vedremo. Intanto, benvenuti nel nostro Rock Notes. Sono le due di notte del 23 Maggio e dalla finestra mi arrivano le risate di un gruppo di ragazzi che sembrano spassarsela giù in strada. C'è anche qualche ragazza, sento le voci. Devono essere usciti adesso dal Pub, chissà dove andranno. Mi vien voglia di uscire. Io abito in centro, al quarto ed ultimo piano di un vecchio palazzo senza ascensore e c'è un pub proprio di fronte al mio portone. Ogni sera, nel silenzio della notte, la gente entra ed esce, si saluta scherzando, e ridendo ad alta voce se ne va. Capita anche a me. Qualcuno fa fischiare le gomme dell'auto. A intervalli irregolari la strada si riempie dei rumori della vita, eppure nessun vicino si è mai lamentato. Ho sempre pensato che tutto questo dovesse avere un significato, e ora che i ragazzi giù sotto se ne sono andati, mi convinco di una cosa che potrebbe essere importante anche per il mio lavoro: la gente che si diverte ha un bellissimo suono, contagioso e benefico. Sono felice che qui intorno nessuno voglia privarsene.
di: Drigo
23 Maggio 2000 - Da grande appassionato di calcio
Da grande appassionato di calcio questa sera non potevo mancare all'appuntamento con Inter-Parma ( spareggio per entrare in champions league). Ho guardato la partita con il Barbacci tra un boccone di pizza e un sorso di birra.Dopo una giornata trascorsa a suonare con la band provando tante volte una song arrivi a sera un pò cotto e dopo non c'è niente di meglio che una sana partita di calcio davanti al video; per la cronaca è finita 3-1 x l'Inter, risultato sostanzialmente giusto per come hanno giocato le due squadre.Evviva il calcio sano!!! Ciao a tutti .....
di: Zama
22 Maggio 2000 - Notte fondissima, inauguriamo questo nuovo spazio io, ( Pau) e Mac Caesar
Notte fondissima, inauguriamo questo nuovo spazio io, ( Pau) e Mac Caesar.Siamo nel vivo del lavoro finalmente!Franco è di là che sta registrando il primo basso del primo pezzo e non ci sembra vero di ascoltare qualcosa di concreto che esce dalle casse!Con noi in studio c'è il nostro fedelissimo Carlo U.Rossi venuto da Torino per "medicarci" i suoni.Paolino (Fonico dell'Hollywood Garage) e Barbacci, che mi sta ora con il fiato sul collo…. e che adesso se ne è andato sghignazzando, completano lo staff del fischio d'inizio.Abbiamo iniziato ieri curando i suoni del tutto e stamattina finalmente le prime batterie!Fatto del giorno: Drigo ha smarrito una delle sue Stratocaster in studio e, non riuscendo a trovarla crede che qualcuno di noi gli abbia fatto il primo scherzetto del disco nuovo. In realtà potrebbe averla lasciata tranquillamente a casa sua , anche se è convinto di averla suonata qui fino alle 6 del pomeriggio… è già cotto prima di iniziare!Vi terremo aggiornati sul fatto, per ora è tutto… a presto
di: Pau & Mac
DRIGOROCK NOTES appunti di viaggio del chitarrista dei Negrita-Piccola Biblioteca Oscar Mondadori- (in uscita fine giugno '06)Il diario di una rock star contemporanea, ovvero pensieri, parole e disegni di Drigo, chitarrista dei Negrita. Ecco cosa sono queste rock notes, riflessioni a briglia sciolta di uno scrittore-musicista che si lascia andare ai ricordi e ci racconta la sua vita: la passione per la musica, l'incontro con Cesare e Pau, con cui forma il primo nucleo del mitico gruppo; e ancora i dischi, le canzoni, i tour e i viaggi in tutto il mondo. In queste pagine appassionate e coinvolgenti ci spiega il significato del successo e quanto possa cambiare la personalità e la vita di una persona, ma soprattutto ci fa entrare nel "dietro le quinte" di un'esperienza musicale tra le più interessanti del panorama italiano contemporaneo, facendoci rivivere le sensazioni e le emozioni del suo straordinario viaggio attraverso la musica, l'amicizia, il mondo e la vita.
di: Donatella
30 Luglio 2005 - …À Procura da Batida Perfeita…
…À Procura da Batida Perfeita… sta cantando Marcelo D2….…la ricerca del ritmo perfetto, credo significhi…Il portoghese è tosto. Ogni volta così. Sulle prime non lo afferro. Poi passano i giorni, mi calo nel clima brasiliano, vado a salutare gli amici e la mattina comincio a dare una scorsa ai giornali. Frequento gente, ascolto musica buona e pian piano tutto ricomincia a quagliare. È passato un anno dall’ultima volta che sono stato a Bahia. Coi Negrita. Poco tempo, una settimana appena. Tutta spesa a Candeal a registrar percussioni.Esperienza da favola anzi, da favela. Di quelle che lasciano il segno. Molto più “potente” di Rio per me. Indubbiamente.Salvador de Bahia, la capitale mondiale del ritmo che ci accoglie a braccia aperte. Ricordo Carlinhos Brown che suona un pezzo di benvenuto mentre ci mette a disposizione il suo studio di registrazione. Peu Meurray ancora prima di conoscerci che ci dedica tutto un suo concerto… che dire? Era scontata una seconda puntata.Questa volta ho molto più tempo a disposizione. Tre settimane per conoscere a fondo la città. Gironzolare senza l’assillo di una scadenza se non quella per il volo di ritorno. Il condominio si chiama Cidade de Napoli. Nostalgia di Mergellina? Chi lo sa? Pino la chiamerebbe Appocundria. Qui la chiamano Saudade, ovviamente.Mi piazzo al quarto piano con amaca vista mare. Anzi, vista Bahia de Todos os Santos. Ancora non lo so, ma presto la mia casa diventerà un ristorante gestione italiana per musicisti di mezzo mondo.“ In grembo al golfo, nella brezza della penisola, piantata a mezza costa della montagna, sorge la Città di Bahia, nome completo Città del Salvador della Baia di Tutti i Santi, esaltata dai greci e dai troiani, lodata in prosa e in versi, capitale generale dell’Africa, situata all’Oriente del mondo, sulle rotte delle Indie e della Cina, sul meridiano dei Caraibi, opulenta d’oro e d’argento, profumata di spezie e rosmarino, color del bronzo, fior di meticceria, porto del mistero, faro di comprensione”. Così Jorge Amado descrive la città nel suo Santa Barbara dei Fulmini. E anche se esagera, come ogni buon brasiliano, mi colpisce. Un “navigatore di cabotaggio” che scrive poemi d’amore per la sua innamorata, Bahia, non può che essere una buona guida. Decido di sfruttarlo.La spiritualità a Salvador è forte. Avvolge tutti quelli che escono dai giri turistici consueti. È attraverso Amado che comincio a dare dei nomi alla confusione che naturalmente mi si crea in testa. Dopo il tramonto Peu e Graçinha mi portano al loro Candomblè a Federação, un quartiere molto popolare e quindi, inutile dirlo, molto povero. Visito il terreiro, un luogo dominato dalle donne. Conosco la Mãe de Santo, la sacerdotessa. Squadrandomi da capo a piedi mi dà il benvenuto e m’ invita ad assaggiare l’acarajè e un altro piatto di cibo afro-bahiano viscido, che non so definire. Non c’è nessuna cerimonia in corso ma ho comunque a che fare con una giovane ragazza posseduta da uno spirito bambino. Mi diverte. Sono tranquillo e tutti loro apprezzano molto. All’interno del terreiro non si fanno foto nè riprese. Pochi vi hanno accesso. Molti bahiani non hanno mai visto un candomblè. Mi ritengo fortunato.Qui Peu Meurray è un maestro di cerimonia, dirige gli uomini su ritmi africani mentre le donne, in bianco, danzano e cadono in trance. Ogni volta che deve chiedere una grazia, prima di un viaggio o di un tour viene al terreiro e fa il suo ebó, la sua offerta. Ne ha fatto uno per la mia permanenza a Salvador. Gli Orixàs sono le divinità afro-bahiane che corrispondono al mix di spiriti della terra, dell’acqua e delle foreste con i santi cattolici. Ogni adepto ha il suo orixà di riferimento. Quello di Peu credo sia Oxóssi, il Grande Cacciatore, San Giorgio. Io mi scelgo Xangô, un po’ perché è il Dio della Giustizia e in Italia me lo porterei volentieri…, un po’ perché mi ricorda un pezzo dei Mano Negra-ultimo album: “Super Chango”.Con Peu siamo diventati amici. Dopo aver registrato in Brasile ha fatto anche la prima parte del nostro tour in Italia. A luglio ci raggiungerà di nuovo. È un musicista a tutto tondo. Caposcuola percussivo, scrive e compone canzoni. Ha suonato con Carlinhos Brown, Daniela Mercury, Marisa Monte e con Lorenzo da noi. Il suo trio elètrico fa ballare al Carnevale. Ha un centro quasi-sociale, il Galpão Cheio de Assunto, dove andiamo spesso. Ho assistito a lezioni di percussioni, di rispetto, di reciclaggio e di cultura per bambini del ghetto. Ho visto work-shop di jazz brasiliano, ho partecipato a feste, a concerti di forrò, di salsa, di reggae, oltre a quelli di Peu e dei suoi Papajacasound e os Tambores de Pneu. Al galpão s’insegna a percuotere il tamburo, si fanno prove e jam session quando è il momento giusto… Munir alla chitarra è mostruoso. Si canta almeno in quattro, mentre una grandine di percussioni, pandeiros, triangoli e ammennicoli vari suonano forte. Si va avanti per ore mangiando spiedini comprati na rua e pasticci di carne afro. Si bevono litri di cerveja Skoll, Bramha, Nova Skin e Bohemia.Comunichiamo in italo\portoghese. Imparerò molto. Da tutto.Se è vero che nel mondo ci sono luoghi con un misticismo e un fascino superiori, Salvador è indubbiamente uno di questi. Ha insegnato a me e al resto dei Negrita ad inseguire una musica diversa, a ricercare una musica che non arrivi dalla ragione ma da un altro luogo. Più profondo. Magico. Indefinito…“À Procura da Batida Perfeita?” suggerisce Marcelo dallo stereo…“Credo di si fratello… ” dico io.Pau, Negrita.
di: Pau
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08 Febbraio 2005 - Intervista di Cesare x TRIBU' (febb.2005)
>> 1. perchè ti svegli la mattina?Il vero problema che mi pongo è come mai anche questa giornata sia già finita, come ha potuto essere già trascorsa tutta che è già ora di andare a dormire? Da adolescenti si ha una diversa percezione del tempo che sembra non passare mai, si ha fretta di diventare adulti illudendoci che l'età sia il requisito unico e necessario a conquistare il proprio senso di libertà...da adulti poi il tempo sembra che si prenda gioco di noi e che aumenti la propria velocità...,"ma come sono già passati tre anni da quella volta???...non ci credo, sembra ieri!!!...quante volte ci capita di pensarlo,come capita di pensare (se si ha un minimo di autocritica) a che punto siamo con la realizzazione dei nostri sogni.Ci vuole tempo e fatica per realizzarli, spesso molto tempo e molta fatica, ma sono necessari e possono diventare la nostra maggiore gratificazione.Così la mattina quando mi alzo ho sempre le migliori intenzioni al riguardo, so che se decidessi di vivere una giornata a girarmi i pollici la notte non riuscirei a prendere sonno e questo rovinerebbe anche la giornata successiva.Quando mi sveglio so che potrebbe essere una giornata speciale oppure poco più che normale, potrebbe essere una di quelle giornate in cui tutto fila sstoorrrtoo ,una di quelle talmente fortunate che non ci credi, potrei conoscere una persona eccezionale oppure litigare per il posto macchina ,potrei scottarmi le dita sulla macchinetta del caffè, ma anche stapparmi per cena quella bottiglia di buon vino che conservo per le grandi occasioni, anche se stasera di grandi occasioni non ne sono capitate ,potrebbe esserci il sole oppure un'eclissi...insomma ci sono troppe variabili per ogni giornata che alla fine capisco anche chi non ha voglia di pensarci troppo e se ne resta ancora un pò a dormire....>> 2. Esiste l'amore eterno?Non so se ho dato la giusta interpretazione alla domanda, in ogni caso la mia risposta è sì e non vedo come altro potrebbe essere.Il mio concetto di amore eterno è intrinseco nella natura di tutto ciò che esiste, ogni insieme di atomi ne è la testimonianza, non credo che una combinazione caotica avrebbe dato tutti questi risultati...>> 3. Cosa sei disposto a fare per salvare il mondo?Prima bisognerebbe salvare l'uomo che a mio avviso ha già smarrito il senno, se il mondo corre dei rischi questi non sono mai stati così alti come nella nostra era e non dipendono certo dalle anatre selvatiche...Non credo che convenga molto aspettare che sia qualcun altro ad occuparsi del problema, penso che ognuno di noi dovrebbe rifletterci sù ogni tanto e capire se già nel nostro piccolo possiamo dare una mano a risolverlo, sono convinto che bastano poche e piccole azioni dettate dal buon senso e dall'umiltà e non dall'egoismo per fare grandi passi nella giusta direzione.>> 4. In cosa credi?Credo nell'energia che alimenta il nostro pensiero, nell'energia che tiene insieme le molecole dell'universo, credo nell'attrazione dell'amore, credo nell'aria che inspiro e a quella che espiro, credo nella luce che mi fa vedere i colori, credo nei suoni e nei sapori, credo all'acqua che accarezza il mio viso al mattino, credo nel sorriso di mio figlio.>> 5. Sei felice?A freddo Sì!Sarei stupido a pensare di non esserlo, ma la felicità ha una strana unità di misura quindi il mio metro per misurare la felicità potrebbe essere troppo piccolo o troppo grande per altri.Ho visto gente essere molto felice per veramente poco, altri avere tutto e allo stesso tempo sentirsi tristi, ho capito che se sai che la cosa più preziosa che possiedi è la tua dignità allora puoi ricevere felicità dai gesti e dalle cose più semplici, ho capito anche che si può essere felici a patto di predisporci a volerlo essere.In generale penso che il solo fatto di sentirsi consapevoli delle proprie azioni già basterebbe a farci sentire felici, ma spesso è il non trovare delle giuste risposte che ce lo fa dimenticare.Riuscire ad essere orgogliosi di sé è un buon modo per sentirsi felici, in ogni momento siamo sottoposti ad una scelta e da quella dipende quella successiva, non rimpiangere una decisione e imparare dai propri errori è una strada per raggiungere il traguardo del proprio equilibrio.Ho inseguito il mio sogno di fare della musica il mio mestiere e alla fine ci sono riuscito, questo per me è il successo.Avere successo nella vita ci rende senza ombra di dubbio felici, ma il successo più grande dal mio punto di vista è quello che si ottiene quando siamo felici verso noi stessi.E' per questo che mi sveglio la mattina... per provare a fare ogni nuovo giorno qualcosa che accresca il mio senso di felicità, qualcosa che mi faccia capire cos'è l'amore eterno, che mi faccia sentire partecipe di un sogno che possa salvare il mondo, qualcosa che mi dia un motivo per continuare a credere in un futuro senza dolore.Mac Cesar
di: Cesare
05 Febbraio 2005 - Pau racconta il suo Sud America (da Freequency di febb.2005)
ROTOLANDO VERSO SUD. Pau racconta il suo Sud AmericaL’aria di metà mattinata è limpida e frizzante. Evitiamo le zone in ombra. Aprile quaggiù anticipa l’inverno.Lo sguardo di pietra di Allende pare osservare, fiero, il marziale cambio della guardia dei carabineros davanti alla Moneda.Una scolaresca in uniforme appiccicata alle transenne sorride alla nuova democrazia.“Ehi amigo, non ti scaldare, siamo soltanto turisti musicanti. Non siamo qui per conto di nessuno. Stiamo solo filmando la nostra prima volta in Cile”. L’uomo con i baffi, che ci ha seguito per due o tre isolati, a questo punto sembra convincersi. Si allontana. Si volta verso di noi. Si allontana ancora. Sparisce.Servizi Segreti Cileni, recitava il suo documento quando ce lo ha mostrato.“ …ma Pinochet dov’è adesso?” chiede qualcuno. “Nella sua villa fuori Santiago” risponde qualcun altro. “Mmm… vicino eh?”. “Si” dico io.A Cordoba ballano in 4000.Che spettacolo! Viva L’Argentina!Prima del concerto conosciamo un gruppone di supporter dei Negrita, bardati di bandiera italiana col nostro nome sopra e dischi da autografare. Stranissimo. Non c’avremmo mai sperato.Arrivano da Rosario. La città del Che.Hanno tirato su un pullman pieno.Conoscono molto rock italiano. Sono orgogliosi di noi. Suoniamo con tutta la passione possibile. Con loro nel cuore. È ovvio.Ci seguiranno con lo stesso mezzo di trasporto e con l’entusiasmo raddoppiato anche per lo show nella capitale. E sono chilometri… lo giuro.Montevideo ci ospita per una sola notte nel nuovissimo Hotel Radisson, mega struttura “globale” di Plaza Independencia, la piazza principale.All’interno dell’hotel dormiamo, mangiamo, facciamo addirittura il concerto e bruciamo qualche spicciolo alle slot machines del suo fumoso Casinò. Un minimondo tristemente autosufficente. Affaristi, faccendieri e procuratori calcistici d’ognidove sembrano muoversi a proprio agio in questa babilonia. Noi no.Mi dicono che una bella fetta delle economie che la nazione muove, passa da li. Non stento a crederci.Tutto è colorato e profumato.Fuori di lì, invece, tutto è grigio… e tutto l’Uruguay è decisamente fuori di lì.Su un muro leggo: La necropoli dei sogni infranti. Il neo liberismo ha mietuto un’altra vittima. E si vede.Mi consolo scoprendo che il Peñarol è un club calcistico fondato da immigrati italiani. Ovviamente di Pinerolo.Boca!! Boca!!È la parola d’ordine per alcuni di noi a Buenos Aires.Il quartiere de la Boca ci annaffia di vita: Gardel e il Tango ci scaldano l’anima. Giochiamo a calcio con dei ragazzi per strada. Molti di loro hanno cognomi italiani. Il Boca Junior è il Club di Dio. La Bombonera il suo Tempio. Diego ringrazia. Passando in rassegna il mausoleo delle divinità minori, intravediamo nella stanza dei trofei la Coppa Intercontinentale appena soffiata al Milan. Miserabili 1, Strapotere 0.Mi spiace per gli amici milanisti. Godo per la bile dell’ometto.San Telmo è un quartiere all’apparenza quasi europeo. Hecho en Buenos Aires, un giornale costruito per i senzatetto e per i disperati, fiorisce lì. Visitiamo la sede “raccattata” in un edificio semipraticabile. Conosciamo chi lo dirige. Ci affascina lo stile. Facciamo una donazione. Incredibile… ci rilasciano una ricevuta.Scopriamo i Bersuit Vergarabat. Una rivelazione per me. Fantastici! Penso a come starebbero bene sul palco di Arezzo Wave. Mi riprometto di convincere patron Valenti a portarli.Vado a farmi visitare il menisco che mi è “saltato” sul palco di Santiago. Ambulatori e cliniche. Vago da solo per la città. Baires mi affascina di brutto. Mi prende dentro. Non so ancora perché ma lo sospetto: comincio a sentirmi un po’ argentino anch’io, italo-argentino. Dicono che l’Argentinidad tanto propagandata non esista. Sbagliato! Esiste.Appena posso verrò a vivere qualche mese in città. Presto.Già maggio. Già Brasile.Il galpào di Peu ci accoglie con un concerto dedicato a noi. Gli ospiti italiani.Peu sul palco è fantastico. Si muove, balla, canta, suona le sue percussioni dirigendo una band mozzafiato.E noi lì sotto. Affascinati dal suo stile. Affascinati da tutta quella gente che ci coccola con lo sguardo, solamente perché siamo ospiti del Principe nero di Salvador.Birra chiara alla mano, ci ritroviamo tutti a ballare, in estasi, in preda ad un orgasmo di emozioni che non so descrivere… Credo si chiami magia. Magia indimenticabile per tutti.Peu assieme a Boghan suonerà poi quasi tutte le percussioni del disco. Per nostra fortuna.La stessa sera conosciamo Carlinhos Brown e il suo studio di registrazione. Stessa accoglienza. Stesso spirito.Passiamo una settimana lì, a Candeal. Uno spettacolo di favelas! Uno spettacolo di città, Salvador de Bahia.Copacabana e Ipanema sono poco affollate, perlomeno le spiagge.Bassa stagione. Pochi turisti.Periodo di riposo dopo i festeggiamenti carnevaleschi cariocas.Noi tiriamo il fiato dopo un pulviscolo di aerei e aereoporti.Dodici giorni a Rio de Janeiro. Molte registrazioni per la band e Barbacci. Molte foto per il Pizzicannella. Molti sbattimenti per il Soravia che deve tirar su una produzione così, su due piedi, per il clip di Greta.Contattiamo Gabriel O’Pensador. Viene a conoscerci la sera del concerto a Rio. Registriamo il suo intervento rap su Sale qualche giorno dopo. Bel tipo. Ci piace.Non sarà la sola bella persona che incontriamo in città.Soddisfatti e distrutti torniamo ad Arezzo.Mr. Corzani mi ha chiesto di scrivere quello che state leggendo in 3600 battute. Mi sono appena accorto di averle superate abbondantemente, quindi è ora di fermarsi.Non credo di aver descritto tutto quello che è successo, ma va bene così.Rileggendo mi rendo conto di non aver parlato molto di musica. Ne dei concerti, ne del disco. Ma i concerti vanno visti e i dischi ascoltati e se vi capiterà di ascoltare L’uomo sogna di volare vi accorgerete che tutto quello che vi ho raccontato è finito in qualche modo dentro all’album.E questo è l’importante.Pau, Negrita.5945 battute.
di: PAU
28 Gennaio 2005 - “L’UOMO SOGNA DI VOLARE” brano per brano il nostro commento
“L’UOMO SOGNA DI VOLARE” brano per brano il commento della band SALE “L’aria sporca… arriverà… Ma mi convinco… che forse è un brutto sogno e passerà…” È una canzone socio-politica sull’attuale situazione italiana: non vogliamo influenzare nessuno ma semplicemente esprimere le nostre idee. A parte qualche artista barricadero, in Italia c’è spesso il timore di parlare dell’ordine costituito: in questo momento storico, invece, è fondamentale esporsi in prima persona e manifestare il proprio pensiero, perché troppo spesso il silenzio viene scambiato per assenso. Questo brano vede la collaborazione di Gabriel O’Pensador, rapper brasiliano di Rio che, con un lungo e sferzante rap allarga gli orizzonti del pezzo e chiama in causa uomini politici internazionali. Concepita ai tempi del greatest hits “Ehi! Negrita” assieme a “Greta” e tenuta volutamente nel cassetto per due anni, è un perfetto trait d’union fra il passato e il presente sonoro dei Negrita: la musica è una dirompente combinazione di funk e blues violenti arricchiti dalle percusioni brasiliane di Peu Meurray e Boghan Costa, due musicisti di Salvador de Bahia. Piccola curiosità: Peu suona tamburi molto particolari che lui stesso costruisce utilizzando pneumatici di ogni tipo, dalle ruote dei camion e quelle delle monoposto di Formula 1. L’UOMO SOGNA DI VOLARE “Uh… Come diventa facile… Voltarsi e non guardare Come diventa facile… Pensare non è colpa mia” Il Sudamerica ci ha lasciato indubbiamente emozioni forti. Come l’incontro con il musicista Carlinhos Brown nella favela di Candeal a Salvador, dove i bambini imparano la dignità del lavoro attraverso la musica, una delle esperienze più belle e istruttive della nostra vita. In Argentina abbiamo toccato con mano il clima di crisi in cui vive quel popolo, che rimane incredibilmente orgoglioso e nazionalista ma sempre più disilluso. Il testo prende spunto da una brutta avventura vissuta a Buenos Aires: il nostro albergo è stato rapinato sotto gli occhi impotenti di alcuni di noi, da una banda di ragazzini armati. Non c’è traccia di accusa nella canzone ma piuttosto desiderio di comprensione e redenzione.MOTHER“Scenda il sole tra gli stolti e tra chi mente E che sia la luce… Dove è buio sempre!” Sonorità elettro-reggae e blues per un approfondimento più maturo di “Mama Maé”. L’idea del testo è nata tre anni fa nella cittadina provenzale di Saint Marie de la Mer, dove ogni anno si radunano migliaia di zingari provenienti da tutto il mondo per celebrare Santa Sara con una festa dall’atmosfera a metà tra religione ortodossa, e mistero. Il brano è una preghiera che tratta la spiritualità pagana ed è dedicata a Madre Natura.GRETA “Chissà se t’avessi avuta Ma non ti ho avuta mai… Chissà se con il mio aiuto Ma non l’ho fatto mai…” È il primo singolo ufficiale di questo disco dopo l’anteprima sul web con “Sale”: un brano fortemente autobiografico che musicalmente sfocia in un coinvolgente finale con percussioni che a noi ricorda i Talking Heads di Remain in Light. Il testo parla di rimpianti: Greta si è persa poco dopo che ci siamo allontanati. Da tempo, il suo mondo artificiale non ha più gravità. DESTINATI A PERDERSI “Ti… renderò più facile Decidere ciò che è inevitabile…” E’ idealmente legato al brano “Tutto bene”: entrambi parlano di un rapporto di coppia, ma con prospettive diametralmente opposte. Invece di tentare una improbabile riconciliazione, il protagonista di questa canzone toglie la controparte dall’imbarazzo e scrive lui la parola fine sul loro rapporto. ROTOLANDO VERSO SUD “La dignità degli elementi, la libertà della poesia Aldilà dei tradimenti degli uomini, è Magia, è Magia…” Qui la musica è l’essenza stessa della solarità, con echi alla Manu Chao e ad un universo ritmico ispanico che attraversa ormai da anni l’Atlantico. Il nostro orizzonte musicale è ormai mutato. In apparenza la canzone è il resoconto del viaggio ma in realtà l’embrione musicale era già nato prima del tour in Sudamerica, basato sui molteplici viaggi in Centro America di Pau. L’esperienza diretta ha confermato la bontà delle nostre sensazioni sull’umanità, la forza e la filosofia di quei popoli. Le società multirazziali saranno il nostro futuro e noi siamo molto curiosi…IL MIO VELENO “Me la leggi negli occhi qual è la mia natura Me la leggi negli occhi tutta la mia paura E mantenere la calma non fa parte del ruolo che ho!” Non sempre è giusto reprimere la propria indole. Questa canzone è una scheggia impazzita all’interno dell’album: pur maturando e cercando di capire il mondo, un sano istinto punk, a volte, aiuta a ricaricare le pile o a sfogare la rabbia. Concepito come il pezzo più reggae dell’album, si è trasformato in una scarica di adrenalina punk all’improvviso, appena è nato il testo! TUTTO BENE “Lascia che proviamo un’altra volta a fare finta che va tutto bene” È l’unica traccia del cd cantata da Drigo. Nella musica si nota l’influenza dei Beatles per il modo di trattare gli arpeggi e la melodia; ma anche il testo è stato inconsciamente suggerito dai Fab Four: dopo aver visto un filmato in cui venivano spiegate le ragioni dello scioglimento della band, infatti, abbiamo sentito l’esigenza di comporre questo pezzo in cui il protagonista tenta disperatamente di ricucire un rapporto ormai lacerato. ALZATI TERESA “Il destino è una nostra bugia E niente è come la forza… Che hai dentro di te!” Teresa è un’amica. Ultimamente sembra che la vita si sia accanita contro di lei. Questo brano è un’iniezione di positivà nei suoi confronti, con l’augurio che Teresa riesca a trovare in se stessa la spinta vitale per risollevarsi da questo stato di depressione. Musicalmente il brano riceve forti influenze dalla cultura latina e in particolar modo dall’esperienza argentina.IL BRANCO “La violenza funziona, la rabbia funziona Il panico rende, il popolo spende” Ballata zingara, amara ed ubriaca. Nata quest’estate con un atteggiamento musicale molto “freak”, unisce sonorità folk popolari e chitarre dagli accenti balcanici (Cesare ha infatti origini croate), ad influenze sicule e giamaicane. Qui si prendono le distanze da un società che tende sempre più all’omologazione e al qualunquismo..negrita
di: NEGRITA
15 Settembre 2004 - ...quasi 2 anni fa...primavera del 2003...
L’UOMO SOGNA DI VOLARESalgo al buio le scale fino al quarto piano, apro e richiudo piano la porta. Metto giù i bagagli facendo attenzione a non svegliare nessuno.“Vai a letto”, penso. Poi però, dallo zaino tiro fuori il portatile e vado a connettermi nel mio studio. Fra gli oggetti della posta in entrata, ecco il nome di un amico che non vedo da anni.Poche righe spiegano che adesso lavora per il consolato italiano e vorrebbe proporci un tour in vari paesi del Sudamerica. La notte di una merdosa giornata qualsiasi esplode in pezzi di luce e poi palme e tucani, ritmi impossibili e antichi templi su montagne verdi. Mentalmente è un viaggio che mi entusiasma, ma allo stesso tempo mi spaventa. Paesi poveri, gente incazzata. E poi ci sono gli impegni. “Meraviglioso, impossibile”, penso. “Meraviglioso, avvia le pratiche” è la risposta che il giorno dopo, letta la mail, gli altri mi suggeriscono di dare.Una risposta impulsiva ed entusiastica diventa l’embrione di un lungo viaggio che porta ad un tour, che porta ad una serie di esperienze ed incontri che generano mille storie, che finiscono per cambiare significativamente la nostra vita, la percezione delle cose e, infine, la nostra musica. Sono molti i motivi per cui si decide di partire, alcuni forse, diventano chiari soltanto al rientro. Abbiamo deciso che il titolo del nuovo album sarà “L’uomo sogna di volare”.Drigo, Negrita.
di: DRIGO
18 Luglio 2003 - Elia
E' NATO LO ZAMA 3!CHE SPETTACOLOOOOO!!!er pau
di: pau
18 Luglio 2003 - Sandro Ciotti
Pau 18.07.2003Stamattina è morto Ciotti...e con lui un altro pezzetto del mio amore per il calcio.tutti ti volevano bene... io anche!W Sandro Ciotti!
di: Pau
17 Luglio 2003 - Pau 17.07.2003
e così è andata anche questa...è passata una mesata e spicci..... Zama ristora egregiamente lungo la statale Adriatica e prestissimo, a ore, sarà di nuovo padre! Grande Sperminator! Ti voglio bene.Ma la banda va.... la banda non si arresta... la Banda macina chilometri, valigie, autogrill,caselli, camerini, panini, sound check, caldo porco, asciugamani asciugatutto, autografi, foto, date annullate, date spostate, docce a più non posso, birra a laghetti, cazzate, prese di culo, cene di notte, contenti si, contenti no, contenti sempre!E in mezzo?In mezzo il palco, la musica, il R&R!Esprimere quello che proviamo in questo periodo quando suoniamo è impossibile!Dobbiamo solo farlo per farlo capire.... se vi preme dovete solo mettervi li davanti! non esiste altro modo, altre parole...Ciao Valli ti do il benvenuto ufficiale! Welcome to the beautiful world!In quattro non era possibile.... con te si!Forza Nino! Eredità pesante ma pur sempre un'eredità!! Cristo!
di: Pau
Allegato: Immagine JPG (66 KB): VALLI E ZAMA (ph. Pau)
16 Luglio 2003 - Pau 16.07.2003
Ho sempre pensato di avere un'anima zingara ma dopo tutti questi spostamenti e rinvii e annullamenti del tour ne ho la certezza!o meglio, non ho più certezze! ho letto il dreambook e ho notato le "polemiche" su questo argomento. sono giuste! ferie dal lavoro....appuntamenti con gli amici.... comunicazioni arrivate la sera prima.... pochi concerti al sud......date da recuperare.... non recuperate...non è piacevole, lo so! ma non è piacevole nemmeno per noi! spero sia chiaro. forse non vi rendete conto, purtroppo, di quante incazzaturesi creano quando queste news arrivano a noi! quante volte ho fatto promozione, interviste radio o comunicati inviati alle tv e poi...credete che non ci girino i coglioni a noi? ma questo è quanto! non è un tour facile per noi... prima le date annullate per febbre...poi il padre di zama..... zama lascia la band.... date al sud cancellate perchè i comuni non confermano i finanziamenti, etc etc, adesso roma spostataperchè la commissione non ha rilasciato la licenza per il 16 o qualcosa del genere.... che volete che facciamo?l'alternativa è mollare il tour! ne abbiamo anche parlato... non mi sono mai divertito tanto come adesso ma se questo può servire...
di: Pau
27 Settembre 2002 - FILLMORE
27 SETTEMBRECredo che sara' una serata che ricordero' a lungo. Pesantissima ed intensa all'inizio ma poi piena di energia e tanta passione.Sono stato bene, ho toccato momenti bellissimi, e la cosa bella e' stata dividerli con i miei compagni. Di solito sono sempre stato teso quando c'era da suonare con telecamere ecc.. stavolta tutto e' stato piu' facile e naturale. Abbiamo anche fatto una scaletta nuova e piu' lunga ( un' altra sfida ) con luci nuove e quindi lavoro di piu' per tutti. A proposito di questo volevo salutare e ringraziare tutti coloro che hanno passato tutto questo tempo con noi e che sono stati sinceramente partecipi ai nostri concerti. Mi riferisco ai nostri tecnici GRANDISSIMI. Volevo abbracciare i miei amici per le belle cose che abbiamo fatto sul palco e non solo, per i bei momenti passati assieme. Un abbraccio grande ZAMA
di: ZAMA
03 Luglio 2002 - TORINO
Torino 3 / 7 / 02Il viaggio è stato lungo ma ne è valsa la pena.Il Franky
di: IL FRANKY
02 Luglio 2002 - FUCECCHIO (FI)
Diario del bassista, data mondiale 02.07.02.Dopo un breve viaggio il nostro mezzo di trasporto si ferma alle coordinate corrispondenti ad un paese di circa 20.000 abitanti denominato Fucecchio. Lo scenario che si presenta ai nostri occhi è un tipico parco allestito per accogliere portatori di rumori modellati per il godimento delle orecchie degli indigeni. All'ora stabilita, i giovani fucesi e altri abitanti degli spazi vicini, sono pronti per ricevere la nostra energia acustica. Il bat. Zama raggiunge la sua postazione e stabilito il primo contatto dà il via alla trasmissione che si estenderà con successo per uno spazio temporale di 100 minuti terrestri al termine dei quali ogni partecipante porta il proprio carico di sorrisi dove meglio può spenderlo. Noi ci dirigiamo verso la prossima meta.Missione compiuta.
di: Il Franky
29 Giugno 2002 - BUSSOLENGO E TRAVO
29 e 30 giugno Bussolengo e TravoUna cosa bella dell'essere in tour e' che prima o poi ti capita di rivedere vecchi amici e persone gia' conosciute.Questo e' successo anche a Bussolengo quando ci e' venuto a trovare Romy ex dei Rats.Poi il concerto:UNA BOMBA!Non posso dimenticare anche il dopo concerto con buona cena e la compagnia anche dei nostri tecnici,GRANDI DAVVERO!Il giorno seguente,dopo aver visto vincere il mondiale al BRASILE,siamo di scena a Travo alla Festa della birra.Un po' stanchi,arriviamo un po' alla spicciolata e io Drigo ci fermiamo a riposare.E' l'ora del concerto,salgo da solo come tutte le sere per iniziare BAMBOLE ma quando sto per iniziare mi accorgo che non mi funzionano le cuffie, PANICO!!! Sono imbarazzato e dopo un po' scendo dal palco perche' non funziona niente e quindi non ha senso rimanere li'.Raffa e Giuly dopo di affanno riescono a sistemare il problema cambiandomi l'amplificatore delle cuffie . Il concerto pero' e' andato benissimo.
di: ZAMA
26 Giugno 2002 - MILANO E AREZZO
Domenica 30.6.02.Pensando alle date di Milano ed Arezzo.Ai tempi del liceo, alla consegna delle pagelle del primo quadrimestre, una volta il preside entrò in classe e, piccolo com'era, fece il suo discorso accanto alla cattedra.Era una metafora sull'anno scolastico:"E' come attraversare un grande fiume" disse, "la corrente è forte, ma siete arrivati alla metà. Sta a voi decidere, adesso. Tornare indietro o proseguire vi costerà comunque fatica; cercate dunque di scegliere la sponda giusta e fate in modo di raggiungerla."Mi vidi solo in mezzo alle onde.Non è ancora tempo di fare bilanci, non siamo ancora alla metà di questo tour estivo; ma non vedo sponde e sono di nuovo vulnerabile.Eppure nuotare, stare a galla, respirare, rendono questa vita irresistibile.Drigo.
di: DRIGO
25 Giugno 2002 - MARCON -VE-
mar 25 giu, Marcon (VE)Ieri siamo andati in branco a Gardaland.Ci siamo sbracati tutti come pischelli tranne Zama che dopo un Blu Tornado ha vomitato anche l'anima! Tre ore di infermeria, flebo etc. Era verde in faccia.Il festival di Marcon è fatto da dio.... palco da paura, bella la location.Peccato la pioggia in nottata e nel pomeriggio abbia rovinato un po' la festa.Comunque la gente non si è fatta spaventare troppo nonostante piovesse ovunque tranne che li.PAU
di: PAU
23 Giugno 2002 - PALERMO -GIARDINO INGLESE-
dom 23 giu 2002, PalermoVolo Milano Linate-Palermo scalo a Roma.4 valigie disperse, ovviamente anche la mia!Concerto senza la nostra produzione, però che concerto!!Giardino Inglese completamente invaso di gente, 6-8 mila?!! BOH! impossibile saperlo.Ho goduto nel vedere Franky al 96esimo cielo per il pubblico fantastico della sua città! Bellissimo concerto da parte nostra... ovvio... in questi casi ci gasiamo a 2000. Grazie Palermo.PAU
di: PAU
22 Giugno 2002 - VIGEVANO -CASTELLO-
22 Giugno 2002VIGEVANO Cortile del Castello di VigevanoSe le zanzare pagassero il biglietto qui a Vigevano avremmo fatto unafortuna!Ma non sarà questo il ricordo che mi porterò dietro di questa sera, bensìl'episodio del mio dito anulare mano destra che si é ritrovato stretto nellaportiera del furgone...aahhhaaaaaaa...!!A pochi minuti dall'inizio del concerto mi trovavo ancora al pronto soccorsodi Vigevano ad aspettare che qualcuno mi medicasse il dito che tenevo nelghiaccio!Nella sfortuna la fortuna che si é trattato solo di uno schiacciamento dellapunta del dito e quindi nessuna frattura, così con una semplice fasciaturadopo pochi minuti abbiamo cominciato il concerto.Confesso che non é stato semplice, faceva un male cane, ma sono contento diaver potuto suonare lo stesso!Buena suerte Mac
di: MAC
21 Giugno 2002 - POVOLARO DI DUEVILLE (VI)
21 Giugno 2002 VICENZA Povolaro di duevilleore sei.Quasi cinquecento concerti alle spalle eppure a Vicenza non avevamo maisuonato!Strano.....forse......non importa......staremo a vedere.......ore quattro del mattinoE' raro riuscire ad andare a letto presto quando si é in tour e a quest'oraprima di addormentarmi ripenso a questa serata andata addirittura meglio dicome mi aspettassi, al buon pubblico vicentino,a mia sorella che é venuta atrovarmi con la piccola Gaia, e a come stiamo suonando compatti in questeultime date.Ci aspetta una settimana intensa così é meglioche.....ronff....ronf...(mac)...buonannntt....ronf..ronf
di: MAC CESAR
16 Giugno 2002 - ASOLA (MN)
domenica 16 giugnoPer poter fare il concerto qui ad Asola, i ragazzi della crew hanno corso contro il tempo.La sera prima finito il concerto hanno smontato l'attrezzatura, sono andati a dormire per qualche ora e la mattina prestissimo erano già in viaggio per fare i circa 500 Km che li ha portati fino al posto in cui si è svolto il nuovo concerto. Appena arrivati hanno rimontato tutto il palco giusto in tempo per fare le prove di routine, mangiare qualcosa e ripartire con lo show senza che ci fosse il minimo problema o se c'è stato noi non ce ne siamo accorti, perchè loro, il NOSTRO staff, malgrado tutto avevano comunque un grosso sorriso stampato in faccia e questo è un fattore molto importante per la buona riuscita di un concerto. Grazie ragazzi.IL FRANKY
di: FRANCO
15 Giugno 2002 - ROMA -VALLE GIULIA-
sabato 15 giugnoRoma d'estate è calda e la gente emigra verso il mare, almeno chi può, ma per quelli che sono costretti a rimanere c'è una vastissima scelta di cose da fare la sera. Il 15 Giugno alcuni di loro hanno scelto di venire al concerto sulle scalinate di Valle Giulia e tra questi i più affezionati sono arrivati già nel pomeriggio, quando il sole era alla sua massima potenza. Ho pensato che per fare questo si debba essere veramente innamorati della musica dei Negrita, e questo gesto merita una ricompensa: stasera darò tutto quello che ho da dare.IL FRANKY
di: FRANKY
13 Giugno 2002 - BESENELLO
Giovedì 13 giu. 2002 3.20 Besenello, TN Hotel...Purtroppo, quest'anno, il Trentino ci ha ignorati. Due concerti, due platee semivuote.Solo qua è capitato.Eppure, quando veniamo a gratis, facciamo il pienone.Mi dicono che qua la gente è abituata ai concerti gratuiti.Ma signori, la musica si paga, ché non si fa con l'aria.Chi era presente sà che abbiamo dato il massimo.Drigo
di: DRIGO
08 Giugno 2002 - NAPOLI
8 giu 2002. 4.50 Napoli, hotel...Sono distrutto, è penoso provare a mettersi a scrivere adesso. Daltronde è inutile far finta di niente. Complice Napoli d'inizio giugno, stasera la magia ci ha visitati. Una notte indimenticabile, perfetta armonia. Musica vera.E poi il giro per la città. Per questo pianeta, il ritmo è un dono che arriva dall'Africa; in Italia è una cosa che arriva da Napoli.
di: DRIGO
07 Giugno 2002 - IMOLA IN PIAZZA
Venerdì 7 giugnoUna toccata e fuga a Imola.Arriviamo tardi per via del traffico, sound check e via in hotel. Arriviamo ancora piu' tardi in piazza (luogo del concerto) e si inizia subito.Un buona serata, anche dal punto di vista dell'ispirazione.Devo dire che sia a Crema che a Imola abbiamo fatto una scaletta tutta nuova.Come inizio tour mi sembra che stiamo improvvisando abbastanza,per me e Drigo questo e' positivo.Buon tour a tutti quelli che verranno a vederci.
di: ZAMA
06 Giugno 2002 - CREMA -FESTA DELLA BIRRA-
CREMA 06/06/02Il ricordo di una giornata piovosa.Il viaggio lunghissimo per arrivare a Crema e lo sbattimento per la possibilita' di non suonare.Poi l'ok " Si suona".L' arrivo sul posto del concerto, poca gente all'inizio e poi su.Un po' tentennanti, ci scaldiamo e il concerto parte e con noi tutta la gente.Un buon concerto,poi per essere il primo del tour...Alla fine festeggiamo il compleanno del Barbacci.Auguri ancora.
di: zama
09 Maggio 2002 - grazie a tutti quelli che sono venuti a trovarci, siete stati un grande alleato
9 maggio 2002, Voghera, Palaranch.Che strano posto.Una enorme copertura in legno lamellare come quelle che spesso chiudono i moderni palasport o le strutture congressuali in mezzo alla campagna, con le sue tribunette sui quattro lati e tutto il resto.... solo che al posto del pavimento o del linoleum che di solito si trova c'era della terra battuta... si, della terra battuta. Ho scoperto che la parola ranch non era stata usata a caso... un palazzetto per i rodei, veri, come quelli americani.... e tutto è americano in quel posto. Dalle bandiere che scendevano dal soffito alle camere dell'hotel appiccicato al palazzetto che riportano al posto dei numeri di stanza i nomi di stati USA. Il camerino era nella stanza South Dakota. Dall'abbigliamento di chi lavora lì al menù del ristorante texmex dove abbiamo cenato. Tutto perfettamente in linea con l'arte del cowboy statunitense. Tutto ciò a Voghera.Mi ripeterò ma non credo di pisciare di fuori quando dico che sono molto strane le vie del rock in Italia.Siamo entrati nel retro palco più o meno dalle gabbie da dove escono i bisonti e i vitelli.... boh!E' stata una strana ultima data di questa prima trance.Il concerto è andato bene anche se io, forse un po' confuso dal luogo, sono uscito dalle righe ripetutamente e mi sono vissuto la serata in modo che non so spiegare. Ad un certo punto ho obbligato gli altri a fare un pezzo di J.J. Cale molto in sintonia con il luogo. Devo dire che A MODO MIO era perfetta li.E così è finita.Ci riposeremo qualche giorno, quasi tutti si faranno una settimanetta in vacanza, io andrò in Spagna in moto. Qualcuno comincerà a scrivere pezzi nuovi. A fine maggio ci ritroveremo per provare una nuova scaletta e il 6 giugno comincerà il tour estivo che continuerà fino a settembre. Tantissime date... credo una cinquantina ancora. Finalmente il Sud. Approfitto per scusarmi e scusarci con i ragazzi di Pordenone che aspettavano nella loro città la fine del tour invernale ma non preoccupatevi, recupereremo in estiva. Un saluto e un grazie a tutti quelli che sono venuti a trovarci, siete stati un grande alleato.Ciao a presto...
di: PAU
25 Aprile 2002 - spero di poterla rivedere quella gente.
Il palco del concerto di stasera era situato nella piazza centrale di La Spezia, e chiunque passasse da lì avrebbe potuto fermarsi a guardare cosa stesse succedendo. Tra quelli che si sono femati per tutta la sera (secondo me quasi 5000 persone) probabilmente qualcuno non aveva mai visto un concerto o magari non aveva mai visto un concerto dei Meganoidi oppure non aveva mai sentito parlare dei Negrita. Dal mio punto di vista il panorama era bellissimo, fatto di gente sorridente che ballettava sotto il palco e di altri che se ne stavano un pò più distante semplicemente ad ascoltare.Tutto questo mi ha fatto piacere e stasera ho suonato veramente bene, sto ancora da dio e spero di poterla rivedere quella gente.
di: Il Franky
24 Aprile 2002 - Mi piace quando vengono fuori concerti cosi' densi di energia.
Gran bel concerto quello di Biella!Noi abbiamo suonato veramente bene e ci siamo divertiti un casino.Mi piace quando vengono fuori concerti cosi' densi di energia. Penso che includero' questo concerto tra i miei preferiti di questa prima tranche di tour.A presto ragazzi.
di: ZAMA
13 Aprile 2002 - Saluto con il cuore tutti quelli che data dopo data sono sempre lì
Due settimane dal concerto all'Alcatraz, due settimane in cui ci siamopermessi di riprenderefiato, due settimane che hanno aumentato giorno dopo giorno la voglia diritornare a suonare su di un palco.Al Motion ci avevamo già suonato, ma era un'altro Motion, quello vecchio apochi chilometri da quello attuale più grande anche se non di tanto e conancora qualche problemino di acustica da risolvere soprattutto in zona palcodove il suono era caotico e fastidioso da non permetterci di sentirci benel'uno con l'altro.Devo ammettere poi che avevamo il timore di sbagliare qualcosa visto chebastano solo pochi giorni per sentirsi fuori allenamento, ma riprendere daun club pieno di gente fino al soffitto ci ha messo subito a nostro agio eil concerto alla fine é filato via liscio e senza intoppi, pregno di quelsudore che ben si addice a due ore di energico e magico rockenroll.Ci sono molte cose che non scorderò di questa serata, dal soffitto checomincia a gocciolare la condensa tanto che sembrava piovesse, alle faccedella gente che cantava all'unisono insieme a noi nelle ballate e le stessefacce che si esibivano in smorfie di dolore quando sostenevano sulle lorospalle i violenti poghi che si innescavano con le canzoni più energiche.Abbiamo dedicato questo concerto ad un ragazzo, un angelo ribelle che erapresente a Roma al Palacisalfa e che il destino ha voluto che volasse inqualche altro mondo.....ti auguro che tu trovi anche lì la passione cheavevi per la musica!.....Adesso non rimane che aspettare altri sei giorni per cavalcare le onde delRadioZombieTour.P.S. Saluto con il cuore tutti quelli che data dopo data sono sempre lìancorati alla transenna con il posto prenotato e che potrebbero a loro voltascrivere un diario con le impressioni sulla serata, le avventure edisavventure per giungere ogni volta sul luogo del concerto, e i sacrificianche economici che sostengono per non mancare mai!....Grazie....Mac Caesar.
di: Mac Caesar
28 Marzo 2002 - all'energia e alla voglia di suonare
Penso all'energia e alla voglia di suonare di quella sera. Un concerto carico carico....E' bello quando tutto e' perfetto: tanta gente a vederti,suoni bene, ti senti bene....Il concerto di Milano lo sento cosi', come una serata perfetta. Ciao dal batterista.
di: zama
27 Marzo 2002 - Com’è andata ad Arezzo?
Com’è andata ad Arezzo? Ci sarebbero un sacco di cose da dire, ma ho veramente paura di sbagliarmi. Qualcuno potrebbe saltar su e dire "Non è vero quello che dici" e sento che potrebbe aver ragione e allora mi pentirei di quello che ho detto. Ma ho visto ragazzi saltare e cantare dall’inizio alla fine del concerto. Amici d’infanzia urlare fieri a braccia alzate. Ho visto mio fratello lasciarsi andare al piacere della musica e mia sorella abbracciata a Simone con gli occhi pieni di gioia.In molti abbiamo desiderato che la serata diventasse una festa.Nella stessa sala c’era anche chi aspettava l’errore. Diciotto euro spesi bene; anche lui ha avuto le sue soddisfazioni.Dico grazie a chi ci vuol bene; gli altri...ci saranno sempre anche loro.
di: Drigo
23 Marzo 2002 - Il concerto è andato bene
Il viaggio che abbiamo fatto per arrivare a Senigallia da Roma è stato uno spettacolo naturale attraverso le stagioni: Siamo partiti con un clima decisamente primaverile che ci ha accompagnato fin dentro ad una galleria ai piedi del Gransasso, dall'altra parte ci aspettava uno scenario da settimana bianca. Più in basso il sole illuminavale colline colorate dal verde delle giovani foglie ed ancora più giù, sullo sfondo, l'azzurro del mare. Tutto questo mi ha ubriacato. Il concerto è andato bene anche se molte delle note che sono uscite dal mio basso hanno stampato qualche smorfia sul viso di Pau. Mercoledì suoneremo a casa.
di: IL FRANKY
22 Marzo 2002 - ROMA: Il più bel concerto
Il più bel concerto ed il più bel pubblico del tour finora. Grazie Roma.il Franky
di: il Franky
21 Marzo 2002 - Al terzo pezzo respiravo già acqua. Al decimo, acqua fumo e sudore!
21 marzo 2002Il Cantiere 21 è vicino al colosso della Perugina barra Nestlè, appena fuori Perugia.Un club non troppo grande.Un palco non troppo grande, anzi.Ma del resto lo sapevamo anche prima di arrivare ed eravamo pronti. Sapevamo che la serata si sarebbe dovuta giocare non sullo spettacolo che abbiamo costruito al Fillmore ma soltanto su di noi. Al terzo pezzo respiravo già acqua.Al decimo, acqua fumo e sudore!I ragazzi sotto erano pressati modello acciughe sin dall’inizio e quando qualcuno ha aperto le uscite di sicurezza per fare entrare un filo d’aria è entrato soltanto un fiume di gente che era rimasto fuori, risultato il delirio!Ho saputo di un tot di ragazze svenute, mi dispiace, molto. Ma ho visto negli occhi di chi mi stava davanti la voglia di divertirsi, di cantare, pogare e urlare, e questo mi sfama sempre.Non abbiamo suonato benissimo io mi sono dimenticato un paio di volte le parole ma niente di grave, siamo solo alla seconda data. Dobbiamo rivedere pesantemente la scaletta del concerto.Un grazie ai gestori del Cantiere, per lo sforzo che fanno nel portare certi tour nel loro locale e per tutto quello che ci hanno preparato come catering.Ciao gente, alla prossima!
di: PAU
16 Marzo 2002 - i camerini decorati con i manifesti dei gruppi rock
16-03-2002Velvet (Rimini)Rimini é anche sinonimo di Discoteca, ma a Rimini c'é pure un locale che hai camerini decorati con i manifesti dei gruppi rock che vi hanno suonato, unlocale dove la musica dal vivo é il dissetante per coloro che lofrequentano. Ci eravamo già passati con il Reset Tour ma ieri sera devo direche é stato ancora meglio, c'era più del doppio del pubblico (di più non cisarebbe entrato) e forse noi abbiamo suonato meglio anche se durante loshow ci sono stati diversi problemi sul palco: Drigo non sentiva bene dalsuo monitor, Pau sulla metà ha dovuto a causa del gran caldo abbandonare lecuffiette malfunzionanti per il sudore e cantare senza i monitor , poisull'ultimo pezzo del concerto si é spento l'impianto luci e abbiamo finitocon i tecnici che ci illuminavano con le loro torce, ma tutto questo faparte del live e non sono certo le cose che ci impediscono di apprezzareserate come questa!Un saluto alla ragazza che durante Sex ballava a seno nudo sopra il pubblicodelle prime file!
di: MAC
15 Marzo 2002 - Un teatro tenda stracolmo
Un teatro tenda stracolmo fa sempre un effetto devastante. E poi Dal Lago dice che Franchino sta suonando da paura. cCredo di poter dire che è stata una di quelle date da ricordare per tutto il resto del tour, non ho mai visto tante mani alzate ad un nostro concerto come ieri sera, cantavano anche gli abusivi delle magliette fuori dal tenda ah ah ah.... Mi regge anche la voce e questa è una gran bella cosa dal mio punto di vista. Parola d'ordine "che tega tour"....e stasera c'è rimini, i romagnoli sono avvisati punto, punto e virgola chiusa graffa. Baciamo le mani.
di: Pau
14 Marzo 2002 - ma la scaletta?
Peccato che non abbiamo suonato al top, mi dispiace sopratutto perchè stavamo registrando per il LIVE......e vabbè! faremo meglio domani,anche domani registriamo. PAUO Pau! ma la scaletta? Te l'ha suggerita Zama?MAC....e comunque mi sto divertendo tantissimo.DRIGO
di: Pau, Mac e Drigo
10 Marzo 2002 - che figata il tour !
10 Marzo, Brescia.Caro diario,Il concerto di stasera è stato particolarmente coinvolgente, sin dalle prime note di Bambole ho visto gente che si divertiva a mimare cose che succedevano sul palco, qualcuno suonava una batteria immaginaria, altri copiavano i movimenti di Pau e perfino Giuliano, il tecnico che cura i nostri monitor sul palco, ci dava dentro con la sua chitarra invisibile.Dopo lo show la cena. Ci raggiungono alcuni amici e assieme a Joe che durante il concerto si è esibito in meravigliosi giochi di prestigio con le luci, decidiamo di andare a bere qualcosa in un pub che lui conosce visto che vive qui.Viaggiare di notte per le città è bellissimo e Brescia ci offre uno spettacolo fatto di antiche case sistemate lungo stretti vicoletti che percorriamo per arrivare alla meta, infine arriviamo in un locale molto accogliente, prendiamo posto un pò a caso e ci ritroviamo ad occupare tre o quattro tavoli che si riempiranno con l'arrivo del resto della carovana del R.Z. tour. Tutti parlano con tutti, le voci si fondono una con l'altra, quà e là scoppia una risata, intorno a me è tutto una continua esplosione di gioia.Non posso fare a meno di ribadire: che figata il tour !
di: Il Franky
10 Marzo 2002 - Questa gente c'assomiglia.
Lun. 11 mar. ' 02. Hotel A., Brescia. Dopo il concerto al T.Tenda.Sono le cinque passate e non ho ancora preso sonno.Sul palco, le luci sono tutte alle nostre spalle; quando s'accendono illuminano le singole facce. Ne riconosco alcune che ci hanno seguito in quasi tutti i concerti.Sono le stesse persone che, per prime, ci accolgono quando arriviamo e, dopo il concerto, salutano quando partiamo.Questa gente c'assomiglia.Con questi ragazzi stiamo condividendo l'esaltante escalation della più formidabile delle nostre tournè.
di: Drigo
10 Marzo 2002 - Dal diario del R.Z. Tour
10 Marzo, Brescia.Caro diario,Il concerto di stasera è stato particolarmente coinvolgente, sin dalle prime note di Bambole ho visto gente che si divertiva a mimare cose che succedevano sul palco, qualcuno suonava una batteria immaginaria, altri copiavano i movimenti di Pau e perfino Giuliano, il tecnico che cura i nostri monitor sul palco, ci dava dentro con la sua chitarra invisibile.Dopo lo show la cena. Ci raggiungono alcuni amici e assieme a Joe che durante il concerto si è esibito in meravigliosi giochi di prestigio con le luci, decidiamo di andare a bere qualcosa in un pub che lui conosce visto che vive qui.Viaggiare di notte per le città è bellissimo e Brescia ci offre uno spettacolo fatto di antiche case sistemate lungo stretti vicoletti che percorriamo per arrivare alla meta, infine arriviamo in un locale molto accogliente, prendiamo posto un pò a caso e ci ritroviamo ad occupare tre o quattro tavoli che si riempiranno con l'arrivo del resto della carovana del R.Z. tour. Tutti parlano con tutti, le voci si fondono una con l'altra, quà e là scoppia una risata, intorno a me è tutto una continua esplosione di gioia.Non posso fare a meno di ribadire: che figata il tour !
di: Il Franky
08 Marzo 2002 - Mi rivolgo chiaramente a tutti quelli che hanno partecipato a questa serata
Palasport di Scandicci: 8 marzo.Cinque giorni, cinque giorni che non passavano più!Avevo voglia di salire di nuovo sopra il palco di suonare, saltare e vedervicantare e ballare!Firenze. Devo dire che mi ha stupito, un' accoglienza spettacolare come nonlo era mai stata prima. Mi sono proprio divertito, in un palazzetto non écosì facile come in un locale, l'energia si disperde maggiormente, mastasera é rimasta ad altezza uomo e voi l'avete ritrasmessa verso il palco.Mi rivolgo chiaramente a tutti quelli che hanno partecipato a questa seratae spero di riuscire a trasmettere a coloro che non c'erano le buonevibrazioni che ho provato.Sono pure contento di come sono stati accolti i Gleba, il gruppo che hasuonato prima di noi per cui nutro un'intensa stima e di cui ho curatoinsieme a Barbacci le registrazioni del loro disco che presto verràpubblicato; Erano tesi, era la prima volta che aprivano un nostro concerto,ma dopo aver salito la scaletta del palco si sono sciolti ed hanno datoprova del loro grande valore. In bocca al lupo ragazzi!Paolino il nostro fonico di studio dopo il concerto mi ha chiamato altelefono, era ansioso di sapere come era andata, lui era a milano per ilconcerto dei System of a down e mi ha detto che ne era rimasto deluso,scarso il batterista peggio il chitarrista ma bravo il cantante, un'ora eventi di concerto e poi fine, che pacco! Forse se fosse venuto a Firenze sisarebbe divertito di più! Che tega!Beh, domani o forse già oggi, andrò a farmi un giro in bici aspettando conimpazienza che venga la domenica per essere ancora una volta a suonareinsieme ai miei compagni in quel di Brescia!!!! Vi aspetto!Ciao, Mac Caesar.
di: Mac Caesar
02 Marzo 2002 - GRANDE CONCERTO!!!
TORINO 2-03-02GRANDE CONCERTO!!! Una serata molto speciale,abbiamo suonato con grande energia e la gente ha risposto benissimo, direi che li abbiamo fatti divertire un casino.Sono contento anche se stasera ho avuto qualche problemino tecnico,VA BENE COSI'!!!! Un ABBRACCIO!!!!!Zama
di: Zama
01 Marzo 2002 - Francy, mia sorella
E' venuta a vederci mia sorella che non vedo da un paio di mesi...è rimasta molto ben impressionata,ne sono felice... ciao Francy...a prestoMAC
di: Mac
01 Marzo 2002 - ...4 concerti...
4 concerti, 4 ascolti diversi per me sul palco!!!! devo aggiustare i monitor! malgrado tutto.... yeah! figata il tour!!!!IL FRANKY
di: Franky
01 Marzo 2002 - Mestre, lo 0-41
Sab 2\3\2002 Mestre-Venezia ore 4.50Siamo appena rientrati in hotel...abbastanza stanchi...forse più cotti che stanchi. La cena del dopo concerto ci ha regalato una bella chiusura di giornata.Un pub con musica dal vivo con una zona votata a ristorante. gente in gamba, contenti di averci li. Ci siamo ritrovati a parlare al bancone del bar con ragazzi che erano stati al concerto. Mi piace scendere dal palco e ritrovarmi avventore! Uno dei motivi per cui ho deciso di fare musica... conoscere gente, ascoltare le loro storie, parlare di musica e di quant'altro ci passa per la testa in quel momento. GODO!PAU
di: Pau
26 Febbraio 2002 - Il Vox è un locale storico e l'Emilia è sempre stata per noi una seconda patria.
27 feb 02. Hotel D., Modena; dopo il concerto del Vox.Questa era forse la prima data importante.Il Vox è un locale storico e l'Emilia è sempre stata per noi una seconda patria.Ma quando sai che è 'tutto esaurito' , sai già che sarà una festa.Ed è stata una magnifica serata, avevo un ascolto perfetto, ho potuto dare il meglio.M'arrivava la musica nella sua globalità, a tratti ho assistito ad un nostro concerto come se fossi fra il pubblico.E fra il pubblico c'era anche Luciano Ligabue con la sua band.Nei camerini, dopo il concerto, aveva un bellissimo sorrisoe abbiamo scambiato due parole. La prima volta che ci siamo incontrati, non avevamo ancora un contratto discografico. Si è complimentato e l'ho visto sinceramente felice per noi. Adesso che sono le tre di notte e ci ripenso, ripenso a quanto sia una bella persona.Vado a nanna con questo pensiero: non sono abituato a vedere Fabrizio così soddisfatto, c'è un magnifico vento che ci soffia in poppa.
di: Drigo
22 Febbraio 2002 - FILLMORE di Cortemaggiore
Un'assenza fin troppo lunga che ha maturato un'incredibile voglia diripartire e rimettere in moto la macchina della tourné!Parte dal Fillmore con un "tutto esaurito" il "RADIO ZOMBIE Tour", aCortemaggiore (Piacenza), un'ex cinema sul cui palco si sono esibitiun'infinità di nomi famosi e meno famosi e dove già noi eravamo passati conil "Reset Tour" nel '99 con un'altra splendida data Sold Out.Mettere in piedi un tour non é cosa semplice, necessita di una grandeorganizzazione e coordinazione tra la band, il management, gli addettiall'impianto audio, gli addetti all'impianto luci, l'agenzia e il tourmanager.... tutti hanno bisogno di capire, provare e mettere a punto inecessari automatismi per poter affrontare un'intero tour.....così primadell'esordio siamo stati al "Fillmore" per quattro giorni (chiaramente aporte chiuse) in cui noi abbiamo suonato e i tecnici hanno lavorato a tuttele cose necessarie prima durante e dopo lo spettacolo.Devo dire che la qualità dell'audio e di tutto ciò che riguarda le luci é amio parere eccezionale, siamo riusciti ad ottenere un suono molto vicino aquello che solitamente si ottiene in studio, molto dinamico e naturale ela scelta di non usare alcun faro motorizzato ma solo luci fisse in granquantità sopra una struttura che ricorda una centrale di trasmissioni viaetere con antenne e parabole ha dato molto carattere e molta energia altutto...........alle 22:22 del 22-02-2002 entriamo in scena...... a mezzanotte e unquarto circa l'ultima canzone...gli applausi...i saluti...gli abiticompletamente sudati.....e a me sembra che siano passati solamente pochiminuti, credo sia colpa dell'adrenalina che mi fa percepire il tempo inmaniera diversa, comunque ho ritrovato tra il pubblico molte facce che nonvedevo da tempo e che mi ha fatto piacere rivedere, ho sentito cantareall'unisono anche molte delle nuove canzoni e ho visto tutti saltare suivecchi cavalli di battaglia perciò mi pare chiaro che sia voi che noi cisiamo divertiti molto.......e va beh! ci sono ancora un pò di cosette damigliorare, rendere il tutto più fluido ma siamo appena partiti e questo équello che conta di più!
di: Mac Caesar
31 Gennaio 2002 - ...e bravo Jeunet
....quando qualcosa ti colpisce innesca dentro di te un susseguirsi di riflessioni sul senso delle cose che animano la nostra vita...siamo cosìinconsapevolmente condizionati dal ritmo vorticoso dei nostri giorni che spesso ci dimentichiamo perfino di avere un senso critico... tutto diventa piatto....pensiamo che una cosa ci piace solo perché é scomodo pensare che invece non ci piace...abbiamo paura di sentirci isolati di fronte ad un pensiero che é diverso da quello degli altri....oppure semplicemente non diamo peso a quello che dovremmo invece ritenere offensivo: la forma cliché (si scrive così???) di ciò che funziona che ci viene riproposta in ogni forma.Scusate questo cappello ma il fatto é che non sono incazzato...tutt'altro, sono felice,...sono felice come lo sono ogni volta che qualcosa di bello smuove le corde della mia sensibilità, mi sento più vivo e amo di più la vita...ho voglia di amare e di parlare.Questa sera dopotutto ho solamente visto un film al cinema...., ma era molto tempo che non andavo più al cinema...ero stufo di uscire dalla sala e di non ricordare che film avessi visto.
di: Mac
03 Dicembre 2001 - Harrison
è inevitabile un enorme senso di vuoto...ho amato la tua musica...ho amato il tuo modo di suonare...ho ammirato il tuo modo di startene in disparte...con te scompare un pezzetto di ogni musicista.ciao George... mi mancherai.Pau.
di: pau
09 Novembre 2001 - ...Da ZAMA...
ieri ci siamo rincontrati in studio dopo un po' di tempo tutti assieme, c'era anche paolino il nostro tecnico del suono, a parlare delle prossime cose da fare in futuro e soprattutto per provare cinque pezzi che faremo sabato a genova.ho trovato tutti bene, lo spirito era buono e ci siamo divertiti ad arrangiare alcuni pezzi nuovi acustici,come ad esempio bambole.un pensierino semplice semplice,baci zama.
29 Ottobre 2001 - PAURE...
NON PERMETTIAMO ALLE NOSTRE PAURE DI TRASFORMARSI IN ODIO.Pau
di: PAU
10 Settembre 2001 - ...da Mac...
Mi sento come un maratoneta giunto al traguardo, non so ancora il mio piazzamento, ma sono arrivato fin qui forte dell'orgoglio che avevo in partenza. Quasi 2 anni di lavoro, un'arcobaleno di emozioni e finalmnte qualcosa di completo da poter gustare tutto insieme!Figata!.....Non sto ora a scendere nei particolari, avremo modo di raccontarvelo, e avrete modo voi di farvene un'idea molto presto.Aspetto di vedervi ballare e saltare sotto il palco!MAC
di: mac
10 Settembre 2001 - ...da Zama...
Il 21 agosto sono andato a ritirare la mia copia del disco missato.Dopo aver trascorso qualche ora con Fabry, Mac e Paolino, immersi nella lavorazione del disco dei Gleba, me ne sono tornato a casa con una gran voglia di ascoltare quello che era scaturito da 2 anni di lavoro!Non sono stato presente ai mix e mi mancavano parecchi elementi per farmi un'idea globale di quello che stava venendo fuori, anche se sapevo che i missaggi non avrebbero stravolto niente.Corro allo stereo e metto su il cd......quando è partita 1992 ho avuto le emozioni e le sensazioni che speravo!!!Un disco intenso, sofferto in alcuni momenti, ma un disco in cui mi ritrovo moltissimo.I missaggi e gli ultimi arrangiamenti, sopratutto i fiati, hanno dato un apporto importante al lavoro senza snaturare quello che avevamo già fatto.Credo che il gruppo abbia fatto un passo avanti come coscienza e che questo si senta dall'ascolto. Chi ama questa musica non potrà non riconoscerne il valore.A presto ON STAGE!!
di: zama
10 Settembre 2001 - ...Franky...
La vita fuori dai riflettori è uguale per tutti. In questi due anni di assenza sono tornato spesso con la mente a quegli anni che precedono la pubblicazione di "NEGRITA" quando sognavo di calcare i più bei palchi davanti a gente che canta e si dimena con la mia musica. Man mano che il tempo è trascorso quel desiderio è diventato, come allora, una necessità. L'unica differenza è che ora sò che manca pochissimo a quel appuntamento. ArrivederciFranco
di: franco
10 Settembre 2001 - Pau
Eccoci qua. Un piccolo saluto di benvenuto nel nuovo sito dai Negrita anche da parte mia.Sono anche un po’ eccitato da tutto quello che sta per succedere da questo momento in poi. Un album finito alle spalle, quasi due anni di lavoro a ritmi intensissimi e a volte massacranti, collezioni di paranoie, gioia a gocce per tanti mesi, soddisfazione a palla a fine lavoro…poi fu il riposo del guerriero.Tutto questo per quello che eravamo, per quello che siamo e per quello che vogliamo essere.Tra qualche giorno giriamo il clip del primo singolo, ancora con Francesco Fei, quello di IN OGNI ATOMO e di tutti i video di XXX… siamo in buona compagnia.Ho le mani in pasta sulla copertina e sul libretto dell’album e l’idea mi sembra buona.Ho visto quella che sarà la copertina del singolo…. Da paura! Bravo Paolino!Vorrei ringraziare per nome tutti quelli che hanno reso possibile questo ulteriore Viaggio ma lo faremo a tempo debito… intanto un grazie generale da parte mia… lo so…non siamo delle persone facilissime, ne da capire ne da sopportare. Comunque… è fatta!Mi auguro che il nuovo sito vi gusti, a me sembra proprio bello rock! Ora sta a voi usarlo, entrarci, calpestarlo, stropicciarlo, riempirlo e farlo vostro. Brava Dona.Ancora un bentrovati alle vecchie volpi e un ben arrivati ai novizi!Ho una gran voglia di vedervi dal vivo! Non manca molto……..Cristo!PAU
di: pau
09 Agosto 2001 - Drigo: Firenze, giovedì 9 agosto.
Ho rimesso le chitarre nella custodia, fine delle registrazioni.Il disco è finito, non riesco a crederci, non riesco a staccare.E invece sì.Vai!Ti auguro di ricevere l’amore, la pazienza, la passione, il tempo, la fedeltà e la dedizione che ti porti dentro.E che il dolore, la paura, t’abbandoni oggi stesso.Drigo
di: drigo
01 Agosto 2001 - Drigo: Firenze, studio Hyper. Missaggi e ultime registrazioni.
Mezzanotte e mezzo. Passo da un divano all’altro. Ora mi sdraio, leggo un giornale, un’etichetta, mi fisso sul tappeto.Commento una cosa e scoppia un casino. Ormai l’ho detta.Oggi in studio c’era la ragazza di Milano che ci procura i vestiti per le foto della copertina. Mentre parlavo, mi tremava la voce, perdevo il filo.Non ho pranzato, per favore andiamo a cena.Fuori dallo studio è il primo di agosto, l’aria è un morbo. Ognuno parla nel suo telefonino, ognuno con la testa da un’altra parte. In macchina, si discute, c’è da decidere questo e quello. Sale il volume delle voci, mi squilla il telefono, è Silvia, gli manco mi chiede se torno.A cena c’è da decidere questo e quello, le voci si scaldano, il cameriere ci avverte: il nostro tavolo era prenotato da una comitiva che aspetta in piedi da dieci minuti. La pizza rimane lì. Fuori dal ristorante sfrecciano i motorini, tutti di nuovo al telefono. Ma questa non è la vita, la vita era un’altra cosa.Drigo
di: drigo
21 Luglio 2001 - Ho visto un giovane morire
Ho visto un giovane morireanzi un uomo, anzi un ragazzo,ho visto un giovane morire,l'ho visto bene, non sono pazzo.Non é importante, ormai, capirechi ha ragione oppure no...ho visto un giovane moriree questo é tutto quel che so!Tra rabbia ed amarezzaposso solamente direche Carlo Giulianinon doveva morire.
di: Pau
09 Luglio 2001 - Ho svegliato la farmacista del turno di notte per una boccetta di valeriana.
Ho svegliato la farmacista di turno per una boccetta di valeriana. Ma guarda che stronzo, deve aver pensato. Da dietro lo sportello, era arrivata una voce gentile. Ho parlato al citofono ed ho scoperto me stesso nell’atto di chiedere. Ero su uno di quei vetri a specchio; dall’altra parte, lei poteva vedermi. Provando a cercarla, io invece, trovavo la mia faccia. E’ stata lì ad ascoltarmi. Poi, con voce gentile, mi ha chiesto di attendere. Questa stanzina è piccolissima, c’è una luce al neon ed una telecamera. Ero venuto per chiedere aiuto. Mi osservo. Quando ho smesso di essere un ragazzo? Appoggio la testa sul vetro e intravedo la piccola sagoma nera che torna allo sportello.Piccola figurina dai capelli lunghi, ti prego, aiutami a dormire.
di: Drigo
30 Maggio 2001 - Non vedo l'ora!
Non vedo l'ora di rivivere con una certa continuità quello che ho vissuto domenica 20 maggio. Mi manca da troppo tempo il contatto con i ragazzi, con voi "grandissimi" che ci seguite nel viaggio con grande entusiasmo.E poi la preparazione al concerto, i dubbi, la tensione, la voglia ogni volta che sali su quel palco di divertirti e di trasmettere quello che provi agli altri della band e ai ragazzi che ti guardano.Per me il live è il massimo, e il raduno è stato, oltre che un graditissimo ritrovo di amici, l'occasione per riaccendere una "miccia" che, ripeto, mi manca da troppo tempo ormai.Il raduno è stato l'inizio di un nuovo periodo di vita.Ringrazio di cuore tutti. A presto
di: Zama
06 Maggio 2001 - Le cose e le parole inutili
"Le cose e le parole inutili": In clima elettorale stavo lavando i piatti, il rumore dell'acqua corrente copriva la tv di là in sala; sono andato ad alzare ed ho finito il lavoro con un orecchio alla tv e l'altro alla Silvia che sparecchiava. Parlavamo della serata. Era il mio compleanno stasera, c'erano stati a cena la Giusi, Paolino e il Lele. Durante una partita che il Lele seguiva smadonnando e ridendo e allungando il collo sopra le mie spalle, si era discusso di politica.Ancora, con Silvia si parlava di questo. E m'arrivava l'eco del discorso d'un candidato alla platea. Applausi. Non ci frega adesso di chi si trattasse, non è questo il punto. Il punto è un altro. Le parole inutili. Quante parole destinate a non rappresentare più niente il giorno dopo le elezioni. Non mi frega di quali fossero le elezioni. Una volta finite le danze, queste parole suoneranno vuote, e prive di significato. Programmi che immediatamente si sveleranno superficiali e inattuabili; concetti flaccidi e defunti che neanche la tv si prenderà più la pena di riprendere in considerazione. La partita non l'ho guardata, ma forse sarebbe stato meglio dedicarmi a quella. Una partita è più generosa la si può rivedere anche fra un anno; al di là del risultato, vedo persone che mettono le proprie risorse al servizio di uno scopo immediato: un progetto, un'azione che nasce, cresce e si esaurisce in diretta sotto gli occhi di tutti. L'impegno è visibile, verificabile facilmente. Se vado a un concerto, se leggo un libro, se vedo un film, il concetto è lo stesso.Qui da noi, in politica, ci hanno abituati a questo: atto primo: milioni di promesse. Poi cala il sipario.Che tristezza, come sono brutte le cose e le parole inutili. Mi spaventano. Ho scritto a stampatello su un foglio : (cerca di fare) "MOLTO MENO MOLTO MEGLIO", e l'ho incollato sulla chitarra, così non me lo dimentico.
di: Drigo
16 Febbraio 2001 - Ho appena finito di vedere un documentario su Picasso
Ho appena finito di vedere un documentario su Picasso. Quei meravigliosi quadri che ho sempre considerato dei classici erano nati invece come dichiarazioni sovversive in rifiuto di ogni conformismo dei tempi di allora. Ecco dove s’insinua la giovane arte; fra le pieghe della povertà e dell’emarginazione, sui nervi della tenacia e sulla forza del riscatto. E l’intelligenza. E la volontà. Una voce che affronta le altre. Un respiro che dirige il vento.E il mondo, prima condanna, ma dove non schiaccia, poi si appoggia, e alla fine s’ingioiella con l’arte.L’arte ci visita dal mondo delle cose che ancora dobbiamo scoprire. Chi ne afferra un frammento ha in mano un tesoro. Spartiscilo. Il suo valore è per tutti; e dipende dal numero degli spiriti che saprai illuminare.
di: Drigo
09 Febbraio 2001 - (da: lunedì 4 dicembre 2000)
Stanotte Pau registrava le voci su Nessuna promessa.Stavo lì ad ascoltarlo sprofondato sul divano della regia e non la smettevo di venir riassorbito dal pezzo. Ecco che all’improvviso era diventato indispensabile affidarmi completamente ai suoni e alle emozioni che arrivavano non solo dalle casse, ma anche dal film che le sue parole mi proiettavano dentro. Una serie di tuffi nei ricordi di mille storie che abbiamo sentito e vissuto insieme da quando la fortuna ha messo queste persone sulla stessa corsa. In questa condizione, stanotte sono al largo sulle acque scure e grosse di questa canzone; mi fido di quello che sento, posso distendermi e lasciarmi scuotere o cullare senz’aver niente da temere. Ovunque fosse diretta la nostra storia, la sento tornare e accoppiarsi a una canzone che nasce stanotte, ma c’era da sempre.Ogni ricordo ha un regalo da raccontare.Il posto era l’Arca di Follonica, una palafitta di legno appesa a un cielo di cera ch’era stato gonfio tutto il giorno. C’eravamo arrivati nell’unico modo possibile, cioè dalla spiaggia, dopo aver camminato su una lunga e stretta passerella dritta contro il centro del mare. Nel pomeriggio era stato un gran modo di fare due passi, ma poi s’era messo a piovere, e quella notte, dopo aver suonato per due ore e mezzo, era toccato ripercorrerla troppe volte, correndo zuppi nel buio, dentro a un vento duro come il ghiaccio.Premevamo esausti sulla fila di gente che se ne andava sotto l’ombrello; piegati sugli amplificatori, perché l’acqua non arrivasse alle valvole nel viaggio fino alle macchine. Non c’era spazio. Avrei voluto urlare, ma ero un musicista, non un facchino sotto la pioggia.Finito il carico, tornai nel locale. Cercai il padrone."Splendido,"fece col naso e gli occhietti appuntiti "vi richiamo". Contai i soldi e gli strinsi la mano. Appena fuori, trovai gli altri sotto la veranda. Cesare aveva da fumare. Era il novantadue, Fabri non c’era, l’idea d’incidere un album non c’era; non c’era un lavoro e neanche la laurea. Nessun senso di appartenenza. Nessuna certezza. Il vento spazzava le cose, la schiuma mangiava la spiaggia. Buio e rumori profondi. Dalla terra, segnali di rabbia. Di notte, a novembre guardammo il mare senza sognare. Con Zama andò Pau. Io e Franco salimmo con Cesare.Sulla via del ritorno, ci mettiamo davanti. Dopo una curva, all’improvviso sbuchiamo dal bosco. Non piove più, compare la luna. L’auto prende a scendere su una striscia che taglia in due una radura d’erba bassa e pochissimi alberi sparsi. Una strada in discesa incredibilmente dritta e lunga, un rettilineo sparato sull’infinito. Niente case o segnali di vita. Solo un camion a rimorchio che ci para la via. Cesare fa per sorpassarlo, ma ecco che questo si porta in mezzo alla carreggiata.Siamo costretti a rientrare. Ha sonno, non ci ha visto. Ci riproviamo. Ma di nuovo niente da fare, siamo alle solite."Cazzo! Suonagli a questo stronzo. Non vedi che ci butta fuori?"Cesare non suona, abbaglia soltanto. Ma lo fa energicamente. Impossibile, a questo punto, non averci notati. Ci riprova, s’allarga sulla sinistra, abbaglia di nuovo, accelera. Siamo a metà del rimorchio ed ecco che il camion si riallarga pericolosamente. Viene proprio contro di noi. Se andiamo avanti ci spinge fuori. Siamo di nuovo costretti a rientrare. "Non ci credo, non può essere. Ma che sta succedendo?"Si sveglia anche Franco. Dietro c’è Zama che abbaglia. Guardo il contachilometri: si va a passo d’uomo. La situazione è paradossale. Cesare non ne può più, si mette a suonare. Io sto urlando, Cesare sta urlando, Franco sta urlando. Ricomincia il sorpasso. Ho una mano che s’avventa sul clacson, Cesare fa impazzire la levetta degli abbaglianti. Siamo sul fianco di quel bestione; eccolo che viene contro di noi. Non molliamo, lui non molla; non molliamo e lui non molla. Apro il finestrino per urlargli in faccia, ma finalmente quello sembra cedere. Lo fa lentamente, con cautela; quasi volesse esser padrone della nostra andatura. E noi lo assecondiamo. Il finestrino è sempre aperto, entra l’inferno. Metto fuori la testa. Avanziamo. All’altezza della cabina del pilota, siamo pronti a dar fondo all’intero catalogo degli insulti e dei gestacci peggiori, ma la scena che si presenta cambia ogni punto di vista.Nel fascio di luce dei fari del camion, c’è una piccola lepre che corre a più non posso. E’ stremata, chissà da quanto sta correndo così, in linea retta. Non può scartare di lato: la sua visuale è circoscritta dal cono dei fari. Subiamo in silenzio la scena. Non c’è niente che si possa fare.Se non fermarci. Ma questa possibilità non ci viene in mente. E neanche al camionista. Siamo catapultati dentro alla storia, e ora ci tocca viverla. Ed è una storia profonda e importante; da qui si vede la vita, e forse la morte.L’asfalto è un panno blu. Nel silenzio, guardo la lepre e penso: "Dai, dai!...". Che poi non è silenzio, perché c’è il motore del camion e la voce di Cesare che, piano, fa: "Dai, dai!...".Nel silenzio sono una lepre che corre. Non sto scappando, mi preme la vita. Sento il cuore che mi spezza le tempie, e sento il rumore, il rumore di qualcosa che sta per esplodere. E’ il motore del camion, è una lepre che corre; e lo stesso, è il mio cuore. E quello di Franco, che è una lepre che corre, e come me, come tutti, qui, corre e pensa: "Dai, dai!..."La lepre fa un salto ed è già sul prato. Libera.Liberi.Scoppiamo in un urlo di gioia, un concerto di voci e di clacson. Noi. E il camion. E Zama. E Pau.Finito il sorpasso, mi sporgo e mi volto. Voglio vedere e salutare il camionista.Nella cabina di pilotaggio, in un velo di luce, con un berretto da baseball e le braccia sottili, lo giuro, sorrise un angelo con i baffi.
di: Drigo
02 Febbraio 2001 - Sono andato allo Storyville
Sono andato allo Storyville. Non c'era posto. Il Lele ha parcheggiato a un metro dal portone d'ingresso. Gli ho detto che qualche ubriaco gliela avrebbe ammaccata per dispetto. Da un po' di tempo Paolo, il padrone del locale, mi diceva: "Vieni a vedere questo qua. E' un gran chitarrista. Un Americano. Di New York."Il nome non me lo ricordavo, ma quando è salito sul palco, l'ho riconosciuto. L'avevo gia visto al Velvet qualche anno prima. Fu dopo l'incidente alla mano. Ho cercato di ricostruire la serata, ma niente da fare. Ricordo solo di avergli guardato e invidiato per tutto il tempo la mobilità dell'indice. Dopo il concerto ero andato a parlargli, questo sì. Gli avevo spiegato che ero un collega. Allora lui aveva preso dalla custodia la sua chitarra e me l'aveva passata. Io avevo un dito di marmo, non la potevo suonare. La guardai. Aveva le corde altissime. Mi ero sentito così già un'altra volta. Da piccolo mi sporsi e la mamma urlava e guardai di sotto da un piano senza ringhiere della torre di Pisa Stasera dopo tre pezzi m'ero annoiato. Troppe note, molte delle quali nevrotiche e buttate là per abitudine. Smorfie e mosse disarmoniche. Non che non fosse bravo, forse non era in serata. Comunque siamo rimasti. Ma niente, neanche un'impennata. Un'ora dopo, avevo ripreso la giacca e stavamo per alzarci ed andarcene. Parte l'ennesimo assolo. Con il Lele, un occhiata d'intesa. Anche lui è chitarrista. Andarsene durante un assolo è da infami. Non ci muoviamo. E' una cosa lunga. "Aspettiamo comunque che finisca...""Certo, giusto."Poi all'improvviso mi si muove la testa, le gambe ballano sulla sedia. E mi si muove la testa. Sul palco e dalle casse, ritmiche mosse e smorfie armoniche lo guardo, è lui o non è lui? Chi è quello lì? La musica lo sta attraversando. E da lì arriva a tutti.
di: Drigo
01 Febbraio 2001 - La serata era diventata piacevole
La serata era diventata piacevole. Silvia era stata male tutta la notte; intorno alle sei e mezzo, quando erano arrivati Paolino e la Giusi, aveva continuato a dormire malgrado noi; che parlavamo di là con la porta della camera aperta e lo stereo acceso. Ma poi s’era alzata e avevamo cenato e lei aveva mangiato riso caldo bianco e ora beveva tè con limone e tanto zucchero come aveva detto la dottoressa, e si sentiva meglio, e aveva voglia anche lei di star di qua a chiacchierare. Sulla scrivania c’era il monitor nuovo del nuovo computer. Paolino aveva impostato il sistema e ora inseriva il nuovo software. E’ lui che registra l’album. Difficile spiegare il suo operato. Va dall’intuire la qualità di un suono al catturarlo e ammansirlo per poi filtrarlo e strigliarlo, accudirlo e poi lucidarlo e organizzarlo su un computer attraverso ogni fase, fino al compimento del disco. Un’arte immensa e impenetrabile. Io non mi azzardo neanche. Si stava bene con questa luce, la moquette era tabacco, c’erano le sedie sparse e libri per terra; due candele. La lampada da tavolo è di vetro azzurro, scatole, cavi di connessione; la cassettiera nera sulla spiaggia bionda del tappeto di cocco in mezzo alla stanza. Si parlava di nomi ed è venuto fuori che Paolo è un nome biblico. Ne’ Paolino ne’ la Giusi credono. Silvia viene da una fiera famiglia agnostica; oggi vorrebbe credere, ma si trova a fare i conti con l’educazione che ha ricevuto: in ogni caso, ha un padre da dover tradire.Per un attimo ho visto la parola credo e dietro c’erano le colline ed era primavera. Niente strade o altre cose. Solo pace e natura.
di: Drigo
08 Gennaio 2001 - Un artista si espone
Un artista si espone, magari poi sbaglia.E lo vedono tutti.Ha opinioni che contrastano, straparla, esce dal seminato.Un artista ha subìto qualcosa. Calpesta le aiuole, andrebbe linciato.Ma se è un artista lasciatelo fare, che sulle sue impronte ci nascono i fiori.
di: Drigo
04 Gennaio 2001 - Ieri siamo rientrati in studio
Ieri siamo rientrati in studio.Ci siamo presi qualche giorno di vacanza come tutti gli esseri umani... che goduria non fare un cazzo per un po'!Saluti, PAU. Ho provato spesso a scrivere qualcosa per il Rock Notes ma tutto quello che mi veniva fuori era banale e scontato, perciò beccatevi questo buon 2001
di: Franky
12 Dicembre 2000 - Ho un testo scritto a New York
Ho un testo scritto a New York nell'aprile scorso. Un buon testo per un buon pezzo. Lo stiamo lavorando in questi giorni. Abbiamo anche trovato un riff straordinario, tanto da venirci il dubbio che già esista in qualche disco di qualche altro, tanto è bello. Sembrerebbe tutto perfetto, tranne che manca la ciliegina sulla torta. Il ritornello. Quel fottuto del ritornello. Ne ho scritti almeno otto e nessuno di questi è giusto. Nessuno!Inutile dire quanto mi girino le palle.
di: Pau
08 Dicembre 2000 - Avevo otto anni
Avevo otto anni quando ascoltai per la prima volta la sua musica e quella voce magica, ne avevo undici quando appresi della sua uccisione e il mio viso si coprì di lacrime...........Da quel momento ne sono passati venti di anni......Da quel momento la mia vita ha scelto una direzione.......Da quel momento ho cominciato a sognare........Da quel momento ho compreso cosa vuol dire perdere ciò che si ama e cosa significa amare ciò che si è perduto.....Anche questa sera sul mio viso sono scese delle lacrime e sul finire delle sue note è rimasto solo un amaro silenzio......Grazie John.......
di: Mac Caesar
28 Novembre 2000 - Se nessuno qui si è fatto più vivo
Se nessuno qui si è fatto più vivo per tutto questo tempo, è per via della mole del lavoro. Ma in effetti è triste, il rock notes, se non viene aggiornato. Cala l'interesse di chi legge e, ad esser sinceri, anche la voglia dalla parte di chi scrive. Le mail in arrivo sono sempre più rare. La domanda, ovviamente, è sempre la stessa; la stessa pressante che arriva da discografici, familiari, amici e semplici curiosi. Ma prima di tutto, parte ogni giorno dalle nostre coscienze.Allora, questo disco? Questo disco è molto importante e ha bisogno di tutte le attenzioni. Siamo in ritardo, questo è vero. Il rispetto dei tempi è sacrosanto, ma in questo momento, per noi, più importante ancora è la qualità. La sensazione è di star lavorando a qualcosa di cui poter andare per sempre orgogliosi. Ma non stà a noi far commenti. La musica parlerà da sé quando arriverà il momento.
di: Drigo
14 Ottobre 2000 - Era nell'antibagno dietro lo scatolone degli attrezzi
Era nell'antibagno dietro lo scatolone degli attrezzi. Ero lì per un cacciavite a stella, l'ho rivisto fra gli stracci. M'è preso un colpo. Ho sperato non fosse lui, il tubo era ammaccato. L'ho aperto, é pieno di pieghe, una parte giù é strappata. L'ho riappeso lo stesso. Ora é nella sala dello studio, vicino agli occhiali tondi più belli del mondo, la copertina di John Lennon Collection. E' un manifesto in bianco e nero. Quattordici ottobre 1994, Charleroi, Belgio. Litfiba, European Tour. Una foto impressionante, due ali muscolose con piume nere gli spuntano da dietro la schiena, lui, Piero, é un apache, ha un dito sulla tempia, sorride con i capelli sciolti e il petto scoperto. Forse cosciente della sua condizione soprannaturale. Sotto, più piccolo, in rosso: special guests, Negrita + Ritmo Tribale. Dopo cena tocca a me, metto le chitarre su "Un Attimo". Si parte tardi, il suono c'è, é una buona session. Fabri lo intuisce al volo. Nell'interfono, la sua voce ha drizzato le orecchie. Vuol'esser soddisfatta. E' stato lui a regolarmi l'ampli, a suggerirmi le dinamiche. Cesare mi ha aiutato con la saturazione. Ora sono da solo. Arriva il via libera. Sto in sala con le cuffie. Le luci basse. Mi piego sulla chitarra, la stringo, m'avvicino alla cassa dell'ampli, controllo il Larsen, si lascia guidare. Va tutto bene. Tutto bene. Intorno alle due alzo la testa, mi tolgo le cuffie. Raggiungo gli altri in regia, riascoltiamo le tracce. Buone, domani le scegliamo. Fabri é sereno. Esce dalla stanza, va al bagno. Lo vede, mi sa che si ferma a guardarlo. Quando rientra, fa: "Quel poster é bellissimo. Dobbiamo farlo inquadrare". Torna di là, lo seguiamo. E' lì che lo guarda. "Litfiba, Negrita, Ritmo Tribale, che concerto.E che periodo, ragazzi!" Ora lo guardiamo anche noi, sono con Cesare e Franco. E' notte fonda, la session é finita, la luce bassa non rimbalza sul blu della moquette. C'è quella foto di Piero, e sotto quei nomi. Silenzio. Ognuno ha qualcosa da rimpiangere.
di: Drigo
11 Ottobre 2000 - Mi sento meglio
Mi sento meglio perché mi sembra di aver capito una cosa. Parte tutto dalla chitarra e quindi da un lavoro che è una passione. Ma si tratta anche di una cosa che mi riguarda intimamente. Si tratta di me. Sono anni che inseguo un suono che non trovo mai. Mai quando mi serve. Quando registro o durante un concerto, quando compongo. Un suono che io possa ascoltare, perché quasi sempre lo sento e basta, non riesco ad ascoltarlo. Vorrei ascoltarlo mentre sussurra ed urla "Eccomi, ci sono, in ogni momento. Sto con te non ti lascio. Tu pensa alla frase, io sarò la voce, e sarò bellissima. Non preoccuparti per me, ma se cadi, chiedimi, prendimi, usami. Io posso aiutarti. Tu mi dai la vita, io ti sono grata." Quando ho la chitarra in mano, vorrei questo sentimento di profonda comunione. E¹ una cosa che ho provato, me lo ricordo bene. E¹ meraviglioso.Ma quando mi serve, il suono non c'è.Eppure, certe volte, dopo qualche tempo, riascolto le cose che ho registrato...porco cane eccolo lì. Allora c¹era! Proprio mentre suonavo torvo e immerso nella disperazione di non averlo. Questo, forse, m¹insegna qualcosa. Vaffanculo all¹insoddisfazione e agli ideali di perfezione. L¹ideale che abbiamo di noi stessi non ci visita nel presente.Appartiene al passato o alle grandi cose che forse solo un giorno riusciremo a realizzare.
di: Drigo
15 Settembre 2000 - Molta gente dice "Sono favorevole alla pena di morte"
Molta gente dice "Sono favorevole alla pena di morte", ma credo che questa gente se si trovasse di fronte ad un condannato penserebbe sicuramente in maniera diversa rispetto a prima.Un pensiero a Rocco Barnabei come a tanti altri che non ci sono più.
di: Zama
15 Settembre 2000 - Ho sempre pensato che chi scrive debba avere una cultura e una sensibilità superiore alla media
Ho sempre pensato che chi scrive debba avere una cultura e una sensibilità superiore alla media.Quando guardo la mia libreria di fronte al divano provo un rispetto reverenziale di fronte a quelle costole allineate su piani orizzontali che mi sovrastano, disposte quasi a caso in un disordine ordinato come tutte le cose che amo. A volte mi piacerebbe vivere in una di quelle biblioteche private di qualche villa neoclassica come si vedono nei film. Quelle con le librerie in stile antico, scure, di un qualche legno pregiato, quelle con le lesene belle scanalate dei montanti lunghi sino al soffitto, piene di libri dalla rilegatura antica magari di un cuoio pregiato e lievemente profumati di muffa, la muffa dei libri, quella che non puzza, non può puzzare, è muffa nobile. Sogno questo, file e file di libri tutti uguali ma diversi da scaffale a scaffale. E al centro di questo universo ambrato, un divano di pelle nera, duro, trapuntato, magari un chesterfield, che poggia su di un tappeto persiano a pelo lungo, soffice avvolgente e insonorizzante quasi a togliere i rumori estranei a chi è assorto nella lettura."Dov’è il signorino? Per di qua, la sta aspettando nella biblioteca."Ma in fondo sono innamorato anche dei miei libri, quelli di mille colori differenti, tutti di altezze e spessore diversi, rigorosamente in edizione economica, alcuni belli e illibati che aspettano di essere esplorati come una giovane donna che si affaccia alla vita. Altri stropicciati, goffi, sporchi, con qualche lieve strappo, delle cicatrici rimediate chissà dove, magari in qualche zaino o sotto il culo di qualche amico distratto. Sono innamorato anche di quelli noiosi, di quelli che lasci in sospeso o fatichi a finire, anche di quelli che non finirai mai. Anche di quelli.Forse sono vittima del fascino che emana il libro inteso come oggetto, mi dico. Sono vittima del "kitch da possesso", come definiva questa sindrome un mio vecchio professore ormai morto. Ma non è tutto qui. Amo i libri e amo soprattutto il segreto che ogni copertina cela dietro di se. Forse è più giusto dire dentro di se. Come se ognuno di quei parallelepipedi guancia a guancia fosse una scatola di latta arrugginita, un contenitore misterioso, un cassetto chiuso a chiave ma aperto a chi vuol sapere.E’ per questo che credo che chi scrive debba avere una cultura e una sensibilità superiore alla media. Perchè di "sapere" si tratta.Non mi ha mai spaventato il genere. Può trattarsi di un saggio, un manuale, una biografia, un best-seller, un romanzo underground o chissacosaltro. Quello che mi spaventa è l’intelligenza che ci sta dentro. E’ l’abilità nel mettere una parola dietro l’altra, un capitolo dietro l’altro, un inizio e una fine. E’ l’idea. E’ il coraggio di chi si espone e non ha paura del poi, tanto meno della critica. E’ la capacità nell’analizzare le fonti e spulciare gli archivi. E’ la maestria di chi racconta con un linguaggio che si fa voler bene. E’ un’avventura che non mi aspettavo o la fuga tanto agognata. E’ una porta di cui ignoravo l’esistenza e forse, forse sta per aprirsi. E’ il carico di emozioni che mi sta aspettando in agguato dietro la prossima pagina... eccolo arriva... una metropolitana in faccia.Ma è anche il vivere la storia di un personaggio come se fosse un po’ di te, come se fossi tu il protagonista e quella la tua storia.Ho sentito dire che i bravi attori riescono ad immedesimarsi totalmente nei personaggi che interpretano.Ecco io sono l’attore e il libro è il mio copione.
di: Pau
15 Settembre 2000 - Ecco l’altra faccia del sogno americano
Ecco l’altra faccia del sogno americano. La pena di morte. Può sbagliare una persona, ma non una comunità, non una nazione. E soprattutto non un popolo potente, cristiano e civilizzato che tanto ama assumere ruoli di guida su questo pianeta.Mentre scrivo mi rendo conto che è già stato detto tutto. Ma non mi fermo per questo. Le mie stanze traboccano d’america: letteratura, musica, cinema, tecnologia. Le mie chitarre vengono dall’america. L’america ha recuperato dalla guerra mio nonno che era un partigiano e mio padre che era un bambino. Io oggi non sarei qui. Ma la gratitudine non m’impedisce di scrivere il suo nome con la minuscola, perché l’america è ancora un paese giovane ed è purtroppo capace di commettere orrori tremendi. Non ha ancora capito quello che dalla parte più vecchia dell’occidente continuiamo a ripeterle forse a voce fin troppo bassa. Non ha ancora capito che è per il bene di tutti.Non s’impara niente da chi considera l’assassinio una soluzione.
di: Drigo
12 Settembre 2000 - Ogni suono che mi esce dalle mani ha il suo debito con queste persone
Ogni suono che mi esce dalle mani ha il suo debito con queste persone.Randy Rhoads, Jimmi Page, Jimi Hendrix, Mark Knopfler, Eric Clapton, Ry Cooder, Jeff Beck, David Gilmour, Keith Richards, B.B.King, S.R.Vaughan, The Edge.Di loro ho ammirato e studiato i dischi, gli accordi, gli assoli, i volti, le mani, lo stile, gli abiti, le donne, il tocco, la vita. Ho indagato su quale fosse la chitarra e quale l’amplificatore. Quali le corde e a che altezza sul manico, quale la distanza dai pick up. Ho cercato mille informazioni nelle interviste ed almeno altrettante nei filmati. La domanda è sempre la stessa: "Dove nasce quel suono? Ma porcaccio di un cane, da dove gli esce quel suono?"Nell’88 ero in piazza del duomo a Pistoia. Pistoia Blues. Ero lì che aspettavo. In prima fila, posizione centrale. Esattamente difronte al suo microfono. Ero arrivato nel primo pomeriggio con la precisa e lucida intenzione di conquistarmi quel posto. La sacra corsa all’apertura dei cancelli. Ma ai concerti Blues non serve, la gente è rilassata: questa musica nasce dalla rabbia, ma ambisce alla liberazione e dispensa serenità. Eppure io premevo le costole sulla mia transenna e mi sentivo bene così; lanciavo occhiatacce perfino agli amici ed ero una molla pronta a scattare con chiunque provasse a cacciarmi. Era una bella serata di luglio, ma si mise a piovere a dirotto. C’era qualcosa però che non tornava...guardai in alto; la copertura del palco aveva uno spicchio che sporgeva appena sulla platea. Fatalità, io stavo proprio là sotto: nel riflesso dei proiettori, i grossi goccioloni erano d’oro e scrosciavano impazziti a dieci centimetri dalle mie spalle infradiciando tutti, ma non me. Avevo diciannove anni e presi la cosa come una specie di segnale. Se il palco mi risparmiava, dunque ne ero una parte. Magari un asse del pavimento, un microfono, un amplificatore, insomma, qualcosa da proteggere. Ero dentro lo show. E che show. L’attesa addensava fra le pietre antiche della piazza un alone che annunciava magia e preludio a qualcosa di unico e indimenticabile. Solo guardarsi intorno era uno spettacolo, tutta questa gente paziente sotto un diluvio giallo di pepite. Ma finalmente ecco gli amplificatori e tutti gli occhi si attaccarono al palco. Arrivò anche la sua chitarra e con lei il suo tecnico. Si attaccò all’ampli e provò qualche fraseggio per regolare l’equalizzazione. Era in gamba, ma il suono era un disastro. Cambiò qualche regolazione, ma ecco ancora quei rumoracci sgraziati. Fischi del pubblico. Forse c’era un guasto, ma quello se ne infischiava e continuava a suonare. Poi qualcuno da dietro gli fece un segnale, allora appoggiò la chitarra e sparì. Un minuto dopo ero faccia a faccia con Stevie Ray Vaughan. Era salito sul palco, aveva raccolto quella chitarra, alzato il volume e cominciato a suonare. Tutto qui. Gli strumenti erano quelli di prima. Ma adesso il suono aveva i colori del Texas e i tratti del suo viso; era duro come la suola dei suoi stivali e tondo e morbido come la tesa del cappello, grosso come quelle enormi dita da blues, ma leggero e agile come il suo corpo. Ritmico, potente come quei colpi tremendi col tacco che si schiantavano sulle assi del palco, e scintillante e dannato come quei denti che si scoprivano ad ogni stirato. Ogni smorfia aveva un suono. Il suono era lui. Ogni cosa, in quella piazza era Stevie Ray Vaughan. E la chitarra...io non saprei...
di: Drigo
30 Agosto 2000 - Stamattina ero in piedi più presto del solito
Stamattina ero in piedi più presto del solito. Silvia non c'è, è uscita. Ho aperto la finestra, è una giornata d'inizio settembre. Il letto sfatto mi dà noia; come i portacenere sporchi. Non fumo più da un anno, ormai. Sono andato al bagno poi ho fatto colazione e sono tornato in camera. Sul comodino ci sono il libro e il cd con i pezzi nuovi. Leggo o lavoro? Lavoro. Ho rifatto il letto. Mi passa davanti una zanzara e d'istinto la schiaccio fra le mani; con un colpo. Il suono dell'applauso. Guardo le palme e vedo quant'era gonfia. Per forza, era tutta la notte che volava nel buio per...vivere.E adesso? Che senso assume la scorsa notte; tutto quel ronzio, la pancia gonfia, e le ali stanche? Ha un senso tutta questa fatica, se poi basta un applauso? Sì, ce l'ha. Oggi lavorerò, e voglio concluder qualcosa.
di: Drigo
24 Agosto 2000 - "Who do we think we are"
"Who do we think we are" era uscito nel '73. Era un album dei Deep Purple. Quando lo zio Giorgio fece le valige, era per lavoro. Era un tipo silenzioso, anche quando rideva era silenzioso, ma i suoi occhi erano grandi e capaci dell'entusiasmo e della purezza che hanno solo i bambini. Per questo era il nostro preferito. Andava a vivere a Torino, da solo, e le sue luci erano spente. Noi eravamo piccoli. Pensammo che quegli occhi sarebbero passati per altre strade, facce e palazzi; dialetti, tram e porte d'ingresso, senza mai sentirsi a casa. Per questo, il suo coraggio ci parve meraviglioso, così come lo erano la sua barba lucida e nerissima, le sue canne da pesca, la racchetta da tennis.E quel disco, che trovammo in casa dei nonni, frugando qua e là per non saper cosa fare, in un pomeriggio d'estate di qualche anno dopo. Un vinile è grande, di dimensioni importanti; c'è spazio per tuffarsi, perdersi per ore nei particolari delle foto, dei caratteri, dei colori. Poi ci sono le facce; e quei capelli, lunghi come quelli di Cristo; e le chitarre, fucili carichi a pallottole d'aria. C'è tutto lo spazio che si vuole per la fantasia. E noi, ancora, eravamo piccoli, e la fantasia era l'unica realtà. Come nei dipinti del nonno; attaccati ad ogni parete.Poi c'è la musica.Quello, era un appartamento al primo piano di una villetta bifamiliare. Tutt'intorno c'era un giardino, una siepe con qualche rosa, e poi un recinto. L'intero quartiere era verde e tranquillo. La terrazza della sala era così bassa che io e Marco uscivamo ed entravamo da lì arrampicandoci in un secondo.Quel pomeriggio, qualcuno doveva aver cambiato i letti e aveva lasciato una delle vecchie reti a molle nel giardino. Mi affacciai alla terrazza e non feci in tempo a vederla che già ero lì a saltarci sopra. Ed ero un canguro. Tutto eccitato mi misi ad urlare e a chiamare subito Marco, e quando lui si affacciò e mi vide e vide la rete, spalancò la finestra, mise finalmente quel disco che, fino ad allora, avevamo soltanto guardato, alzò il volume e venne giù a saltare anche lui. Saltammo e urlammo e ridemmo fino all'ora di cena e tutto fu perfetto e, di sicuro, quella era la nostra musica.Di lì a qualche giorno, Who do we think we are, prese a girare ininterrottamente sullo stereo di casa nostra, e una mattina, quando il vicino del nostro piano bussò alla porta per lamentarsi del volume e si accorse che chi ascoltava quella musica erano questi due ragazzetti, chiese a mia madre il permesso di entrare, prese la copertina dell'album e venne a sedersi sul pavimento accanto a noi. Stette un po lì ad ascoltare. In silenzio. Poi ci guardò e aveva gli occhi dello zio Giorgio. Spiegò: "Vedete, questo è il Rock."
di: Drigo
30 Luglio 2000 - Parole, parole, parole, note note, musica e batterie...
Parole, parole, parole, note note, musica e batterie... bumcibumcibumcibumbum... riunioni, scazzi, riascolti, suoni, suoni e suoni, discografici, e-mail, caffè, birre, caldo, notti in bianco, cene, concerti, testi , tosti, tasti, amici che divorziano, amici che ritornano, basso, cassa, ritmo...... Casino. Godetevela,
di: Pau
13 Luglio 2000 - Oggi la legge per la cancellazione del debito è passata anche al Senato... è fatta!
Oggi la legge per la cancellazione del debito è passata anche al Senato... è fatta! L'Italia ha la sua legge. Me lo ha detto il Barba ma non ho visto ne letto niente ancora. Devo andare a informarmi, sono troppo agitato per dire quello che provo adesso... Voglio ringraziare tutti quelli che hanno spinto in questa direzione... grazie. Voglio anche ringraziare il nostro FUNK LAB. , la gente che ha invaso lo stadio di Arezzo domenica scorsa e tutti quelli che sono andati a firmare allo stand di Sdebitarsi o che hanno inviato e-mail ai G8 (Non è finita qui, trasferiamo il messaggio a chiunque conosciamo per raggiungere il record dei 22 milioni entro il 22 luglio). L'Italia ha deliberato ma le altre 7 teste quadre temporeggiano... GODO!!!
di: Pau
09 Luglio 2000 - Più tardi, magari. Ora non si dorme.
Più tardi, magari. Ora non si dorme. Dal palco, ogni tanto frugavo fra il pubblico, cercavo le facce, le guardavo. Per bene. Non lo faccio spesso. Quasi mai. Volevo vedere. Voglio capire, pensavo, spiegatemelo. Non è facile. Come la vita; in mezzo a una moltitudine scegli un volto, il volto ha due occhi che ti stavano aspettando. Ci si conosce. Gli occhi si parlano. Il linguaggio è nitido, perfetto. Violentemente intimo. Si entra in contatto, e si deve pagare con l'imbarazzo. Ma non si rinuncia. "E tu? Che ci fai, qui?""Sto benissimo, guardami.""Ti sto guardando. Anch'io sto benissimo.""Ti piace?" "Sì. A te?""Guardami.""Vedo. Si vede." "Vuoi sapere come sono? Io sono in questo modo, guardami." "E io, invece sono una persona fatta così. Guardami bene." "Con un bicchiere in mano, o all'ombra di un albero, d'estate, sull'erba; riusciremmo a parlarci senza annoiarci, o senza sentirci tesi tutto il tempo?""Sostenere l'intimità?""Tutti e due vorremmo piacerci." "Non è facile.""Lo so." "Bisognerebbe provarci.""Non è il momento, questo.""E poi non è possibile.""Forse.""Allora ciao, sto per guardare da un'altra parte.""Va bene. Anzi, no! Aspetta un attimo.""Forse." "Va bene. Forse."Drigo.
di: Drigo
07 Luglio 2000 - Ad Arezzo Wave, nello stadio
Ad Arezzo Wave, nello stadio. Non sul palco, in mezzo alla gente. Al concerto di Moby, con il Lele, un amico prezioso come poche altre cose. Come l'amicizia. Prima che inizi, ci va una birra. Vado io, mentre lui parla con un amico. C'è la ressa, mi metto in fila. Un nanerottolo con i capelli lunghi mi guarda male, poi mi passa avanti. Non ho voglia di discutere. Quando tocca a me ho già i soldi in mano, chiedo due birre."Non me li dare, non li voglio," e me li rimette in mano con gli scontrini. Questo ragazzo alla cassa non lo conosco, ma è già la seconda sera che mi sorride e mi offre da bere. E' gentile, ma non vorrei approfittare. Lo ringrazio, stavolta vorrei pagare. Lui fa di no con il capo e sorride. "Mi regali un cd domenica sera, quando tocca a voi." "Capirai che non è possibile." "Non fa niente. In bocca al lupo." Se trovo un cd glielo porto sul serio. Faccio l'altra fila, quella delle birre. Alla spina c'è il Landi, compagno del liceo. Prende gli scontrini."Ma che li fai a fare? Quando hai sete vieni da me, te la do io la birra. Hai capito?" Sono nella mia città con una birra per mano. Tutto mi è familiare, le facce, il palco, la collina di S. Cornelio, nera fra la curva e la luna, gli amici che non rivedo da anni. Da qualche parte, in tribuna, stasera ci sono anche Silvia e Jesper. Sono tornati dalla Danimarca perché lei partorisse ad Arezzo. Il tempo le scadeva domenica scorsa. Se dovesse avere le doglie, non ci saranno problemi, la tribuna è un posto sicuro e ben illuminato. L'illuminazione pubblica è stata curata da mio padre. Mi sento bene. Credo. Il Lele mi vede da lontano e mi raggiunge. Facciamo un giro per le bancarelle? Mi sa che c'è troppa gente. Ma non ci siamo mai andati, quest'anno. Allora andiamo. Dai. "Drigo, ma che hai?" "Eh?" "Sei strano." "No, sto bene," ma che dice? Strano? Perché? Per caso mi sento strano? Pensaci un attimo...Sì sì, sono strano, anzi, sono di fuori. Sono completamente di fuori. E agitato, anche. "Mi sembri di fuori. Sei così da due giorni." "E' vero. Come mai?" "Forse senti il concerto di domenica." "No, è che" e giù che comincio a lamentarmi della mia vita. Mentre parlo, però m'accorgo che il Lele ha ragione. Lo stadio è stracolmo, domenica lo sarà ancora di più, e le voci amplificate saranno le nostre. Domenica è importante. Domenica, domenica, domenica... Si spengono le luci. Il concerto mi ha rapito fin da subito. Moby fa bene all'anima. La musica è arte, l'uomo è un animale fortunato.
di: Drigo
21 Giugno 2000 - Questa sera al contrario di tutte le altre in cui non siamo in studio sono rimasto in casa
Questa sera al contrario di tutte le altre in cui non siamo in studio sono rimasto in casa,..... fuori fa caldo la gente si raduna nelle piazze, davanti ai bar con il drink in una mano la sigaretta nell'altra.....tutti agghindati e freschi come se durante la giornata non avessero fatto altro che oziare, nelle strade un carnevale di belle automobili, quelle sportive che fanno da un semaforo all'altro in 3 secondi, nelle stradine una sfilata di belle ragazze anche quelle sportive.....io invece qua davanti ad un computer..... ho seguito la partita solamente mentre cenavo perché "via col vento" trasmesso su rai tre e altre cagate trasmesse dagli altri canali me lo hanno imposto e in ogni caso devo dire che in quanto a gioco,sebbene di calcio conosca più o meno niente, le due squadre hanno di che insegnare. Questa era una di quelle sere in cui hai bisogno di stare un pò con te stesso a riflettere se il mondo ti piace per come è o lo odi per come non è, non avevo voglia di parlare a nessun'altro se non ad un amico che è partito e non rivedrò mai più......poi mi sono guardato un film, era l'ultimo di un regista che è partito anche lui per lo stesso posto e alla fine ho cercato di immaginare come può essere questo luogo e quanto grande sia visto l'enorme afflusso ogni giorno, se non ci sia pure lì il traffico di clandestini, e se da lì si parte poi per altre mete oppure no e se no quanti abitanti esistono......Un giorno le risposte arriveranno , ma per adesso preferisco immaginarmele e pensare solamente che sia un posto da sogno con tanta bella gente..... Buon viaggio Nicola.........
di: Mac Caesar
20 Giugno 2000 - Vengo da un disco di successo e ho mille paure
Vengo da un disco di successo e ho mille paure. Riconfermarsi. Ieri sera ho pensato che non volevo pensarci. A cena, poi, mi chiedono "come va il disco?" E io giù a parlarne. Mi sono ubriacato. Anche oggi ho la testa che va a pezzi e una giornata davanti in cui non riusciremo a mettere la parola fine su un pezzo.Prima di andare in studio rileggo una bella lettera che mi è arrivata qualche giorno fa. Ho chiesto al suo autore il permesso per poterla pubblicare qui, così possono leggerla tutti. Mi sono chiesto perché avessi tanta voglia di pubblicarla. La prima parola che mi viene in mente è Gratitudine, certo. L'ultima, la più nascosta, mi riguarda più da vicino ed è narcisismo. Chi monta su un palco è sempre un gran narciso. Chi vuol farci credere il contrario è soltanto un ipocrita.
di: Drigo
16 Giugno 2000 - Ciao Drigo sono Dario di Parma, ho 23 anni
Ciao Drigo sono Dario di Parma, ho 23 anni. Onestamente non c'è un motivo principale in questa mail...non ti chiederò foto autografate né ti chiederò se mangi fette biscottate o corn flakes alla mattina...neanche mutande autografate (sebbene la mia ragazza magari le vorrebbe....eh eh eh). Ti scrivo solo per dirti...che non ti conosco di persona...non so chi tu sia nella vita cosiddetta privata...non so nulla di te se non le notizie di pubblico dominio che si possono sapere seguendo una band. Però Drigo...non serve conoscersi penso, per dirti che ci sono i tuoi riff che mi fanno sentire vicino a te, ci sono quelle dannate 6 corde di chitarra elettrica che tocco sempre in modo osceno rispetto a come lo fai tu...c'è quel cacchio di riff di Like a rolling stone come la arrangi tu che non riesco a ripetere...ci sei tu che parli dei figli dei fiori e di Dylan a Help da Red Ronnie...c'è la Stratocaster che parla il linguaggio che tu dici di parlare....ci sei tu con gli altri 4 ragazzi...ci sono i Negrita....c'è Sex...che quando attacca nella mia macchina e sono con la mia ragazza non è mai riuscita a farci stare fermi....c'è il blues della tua chitarra...ci sono tante cose...tante Drigo, che mi fanno scrivere questa mail a una persona che non conosco ma che sento...ecco...sento simile a me... Ci sono canzoni...ci sono persone famose...ci sono film...ci sono chitarristi che segnano le tue giornate ....quelle dei 20-25 anni....quelle giornate che ricorderai sempre....Ecco Drigo...quando sentirò un tuo riff...anche a 95 anni ormai completamente rincoglionito...penserò...che mentre ti ascoltavo....insomma...una parte di me era in quel CD... Non so se risponderai a questa mail, ma poi non è così importante...se il caso vorrà mi troverò una risposta nella posta elettronica (comprerò lo stesso i vostri CD..eh eh eh....il fato....io sono molto fatalista...sai c'è un detto che dice...."Per quanto tu possa alzarti presto...il tuo destino si è alzato un'ora prima"..quindi ad esso mi inchinerò). Quindi Drigo...scusa la lunghezza....ma volevo dirti questo...i tuoi riff....le vostre canzoni....sono quella parte di me, della mia ragazza che niente potrà ormai togliere...ecco...forse sono riuscito a dire quello che volevo....Insomma....mi avete colpito...nel modo più bello che ci sia...nel cuore. Ciao Drigo....tieni botta....Dario.
di: Dario di Parma
14 Giugno 2000 - Questa sera c'è ITALIA - BELGIO per Euro 2000
Questa sera c'è ITALIA - BELGIO per Euro 2000. Ed io sto già fremendo per l'emozione. Ho visto la partita con la Turchia e mi sono emozionato a dispetto di tutto quello che penso degli Azzurri solitamente. Ma quando la nazionale scende in campo per un Mondiale o un Europeo, non c'è niente da fare, le gambe cominciano a tremare. E' qui che riscopro il mio patriottismo o quella cosa che gli assomiglia molto, come quando ho a che fare con persone di altre nazioni che snobbano l'Italia o che ci prendono in giro... non ce la faccio, reagisco anche se so che spesso hanno ragione... io la odio una certa Italia ma alla fine la amo. Questa sera c'è ITALIA - BELGIO e la tv dice che si gioca a Bruxelles, allo stadio intitolato a Re Baldovino. Ma come? Quanti stadi hanno a Bruxelles? Io mi ricordo troppo bene di uno stadio che si chiamava Heysel. Scopro poi che è lo stesso stadio che ha cambiato nome. Mi assale la tristezza, mi ricordo tutto quello che è successo 15 anni fà in quelle tribune, i morti, alcuni anche di Arezzo, la mia città. C'era la mia squadra che finalmente era in finale nella Coppa dei Campioni, c'era Platini, c'era il Liverpool, c'era la festa... poteva essere tutto perfetto... invece no. Mi sono chiesto per 15 anni a chi dare la colpa della tragedia, agli inglesi, allo stadio marcio, alla polizia belga, alla Juve che è scesa comunque in campo. Non so chi ha la colpa, so solo che quella coppa per me non esiste anche se la Juve l'ha poi vinta. Non mi piace che quel trofeo...!? inquini l'albo d'oro della mia Juve. La mia Juve quella Coppa dei Campioni non l'ha mai vinta. Vorrei farvi leggere un capitolo di un libro che ho letto proprio ieri l'altro e che parla di quella sera lì ( significheranno qualcosa queste cazzo di coincidenze o no?). Il libro è FEBBRE A 90', l'autore NICK HORNBY. Chi non si ricorda la sera dell' 85 o era troppo piccolo per ricordarsela se lo legga, è veramente stupendo! Forza Italia! comunque.
di: Pau
07 Giugno 2000 - Siamo usciti dallo studio più presto del solito
Siamo usciti dallo studio più presto del solito. Poi ci siamo fermati a un bar per un Negroni. Questo prima di cena. I tavolini sono di legno, li ha fatti a mano un amico falegname. Ma merita un altro spazio, non quello di stasera. Stasera parlo di un'altra cosa. Sul tavolo c'era un giornale. Un giornale locale. Lo apro, leggo i titoli qua e là, scherzo con gli altri, dò un'occhiata alle foto e alle pubblicità. Distrattamente. Sono qui per un aperitivo all'aperto alla fine di una giornata, voglio il sole e il profumo dei tigli, non voglio sapere, ora, come va il mondo. Poi, sulla cronaca di Arezzo, mi attira un articolo. Tre noti chirurghi hanno rifatto le tette e i nasini di un sacco di signore della città e hanno fatto passare queste operazioni di carattere estetico, per altre, diciamo, di carattere fisiologico, rendendole così rimborsabili dalla mutua. L'impianto di una tetta al silicone veniva registrato e fatturato come asportazione di una cisti ed ecco che arrivava la mutua e saldava il conto. A nostre spese. Rileggo meglio l'articolo. Non c'é lo straccio di un nome. Neanche uno. Cazzo! Ma per quella pagliacciata in discoteca, però, i nostri nomi e le nostre foto c'erano, sul giornale. C'erano i nomi e i cognomi. E le foto, anche. Non mi lamento mica; è giusto così. Ora, però, per favore, dateci i nomi anche su questa vicenda. Dei dottori, lo ammetto, c'interessa poco, ma le pazienti... ecco, visto che le abbiamo pagate... ora a queste tette fateci almeno dare una toccatina; almeno questo ci spetta!
di: Drigo
04 Giugno 2000 - Ciao, scusate vado un po' di fretta...
Ciao, scusate vado un po' di fretta... Siamo diventati i testimonial per SDEBITARSI ad Arezzo Wave, lo abbiamo fatto dopo esserci informati più che decentemente, perchè non ci va di mettere il nostro nome in situazioni che non conosciamo bene; tra l'altro mi è servita molto la lunga chiacchierata con Lorenzo che per ovvi motivi ne sapeva più di me. Lo ringrazio qui. Dovremo quindi impegnarci a promuovere l'iniziativa e vedremo come nelle prossime settimane. A proposito del concerto di Arezzo Wave ci stiamo organizzando per farlo diventare un concerto speciale, stiamo pensando di riprenderlo e magari fare uscire un vhs o qualcosa del genere... vedremo. Proprio per questo mi sono venute in mente 1\2 cosette molto particolari che spero gli altri accolgano con l'entusiasmo che meritano altrimenti è meglio lasciare perdere. Un altro paio di idee sono già in cantiere e le svilupperemo in questa settimana. In studio si lavora, io scrivo testi ma non sempre le cose vengono come le vorresti... prevedo tragici ritardi! Speriamo bene.
di: Pau
02 Giugno 2000 - Da qualche sera guardo Alcatraz
Da qualche sera guardo Alcatraz, il programma in seconda serata di raidue. Dio santo, mi ha dato i brividi più di una volta, mi piace veramente. Una voce spregiudicata che parla in modo intelligente dei mali del mondo, intercalata dai pensieri, i dipinti, gli scritti ed i video storici dei più grandi artisti di tutti i tempi. Nessun accenno all'odioso buonismo; solo personali, equivoche e discutibili prese di posizione di una persona che, con coraggio, si schiera contro la tirannia della demenza. Tutto questo, nella mia fantasia, conduce ad una parola, ad un nome nobile e romantico che incarna uno spirito: Contestazione. Ovvero, nel proprio ambito, il Rock. Quello vero.Rivedere alla tv di stato i filmati di personaggi come Lennon, Dylan, Hendrix, Morrison, mi ha dato da pensare. Voglio dire, se da una parte mi sono esaltato nel constatare l'enorme potenziale emotivo, culturale e sociale del genere musicale che preferisco, dall'altra mi sono depresso. Il Rock di una volta aveva ideali da sbandierare, quello di oggi cosa fa? Di cosa cazzo si occupa? Ma sta davvero andando tutto bene?Tornando ad Alcatraz...naturalmente sembra che non stia facendo ascolti soddisfacenti e si dice che verrà presto cassato. Io gli mando un e-mail, e con Pau e gli altri stiamo pensando ad un modo per poter sostenere concretamente il programma. Anche voi, se volete, potete scrivergli; aiuterà sicuramente.Certe volte, la sera, incappo in programmi come "Per tutta la vita" o "Furore"...anche quelli mi danno un brivido...
di: Drigo
31 Maggio 2000 - Non sopporto chi dice che va sempre tutto bene
Non sopporto chi dice che va sempre tutto bene.Non sopporto la gente che non ha debolezze.Non credo a chi non piange mai.
di: Pau
28 Maggio 2000 - Sono appena tornato da Milano
Sono appena tornato da Milano. Venerdì sera se ne è andata una parte di me... un brandello della mia vita di musicista si è attaccata alle assi del palco dell'Acquatica e non è più voluta venire via. I Ritmo Tribale hanno dato l'ultima lezione di R&R a tutti... e ci hanno detto addio. Non provo rabbia, perchè so che hanno deciso serenamente. Non provo tristezza, perchè anche se non li vedrò mai più assieme sul palco mi resta la loro amicizia. Non provo delusione nel vedere svanire una delle poche band che stimo in Italia, perchè so che le cose non vanno mai come cazzo vorresti................ provo solo malinconia.... tanta! Ciao Kazzuti Tribali! Vi voglio bene.
di: Pau
25 Maggio 2000 - Visto che la giornata in studio di oggi non ha avuto nessun picco memorabile
Visto che la giornata in studio di oggi non ha avuto nessun picco memorabile, torno volentieri a parlare di qualcosa che è successo ieri. Finita una registrazione ho posato la chitarra e mi sono alzato dal per andare a bere un caffè. Apro la porta della stanza della tv e mi trovo davanti tre ragazzi; anzi, due ragazzi ed una ragazza. Devono aver trovato la porta d'ingresso aperta e sono entrati senza suonare il campanello. Sono imbarazzatissimi. Lancio un occhiataccia di rimprovero a quello che ho difronte, ma lui si fa coraggio e mi saluta con un sorriso autentico, come se mi conoscesse da una vita. Potrebbe anche essere così, mi dico, in effetti la sua faccia mi ricorda vagamente qualcosa o qualcuno. Li faccio entrare. Mentre stringo la mano agli altri due vedo che Pau e Cesare si alzano e vanno a salutare con affetto quello che mi aveva sorriso. Lo chiamano Lello e all'improvviso, finalmente ricordo. Lo rivedo in un pomeriggio di chissà quanti anni fa nella saletta prove degli Inudibili, il primo gruppo di Cesare e Pau; in piedi con un piccolo sassofono in mano mentre suona un po' tremolante il ritornello di "You Really Got Me". Lello è Raffaele Scalese. Si siede e ci spiega che adesso scrive sceneggiature per il cinema. Ha un contratto con il gruppo Cecchi-Gori ed ha collaborato con Pieraccioni e altra gente in film da cassetta, ma tutto questo gli interessa poco. E' sicuro. Dice di essere stanco di dover assistere al sistematico smembramento delle sue sceneggiature. E' deluso da quel cinema all'italiana fatto di facce televisive famose e sceneggiature annacquate. Insomma, ha deciso di ricomiciare da solo e di fare sul serio. Vuol partire con un cortometraggio da presentare ai maggiori festival europei di cinema indipendente. Indipendente...che parola magnifica. L'altro ragazzo è regista, ha studiato per anni a New York e la pensa come lui. Insieme, ci chiedono di realizzare la colonna sonora. Li osservo mentre raccontano la storia che hanno intenzione di girare, hanno l'invulnerabilità e la sicurezza di chi vuol cambiare un sistema di cose che non gli piace affatto ed ha le idee chiare su come farlo. Hanno la rabbia e sanno come trasformarla in arte. La sceneggiatura è di difficile realizzazione, ma profonda e potente. Ci sono piaciuti anche loro. Gli abbiamo detto che dobbiamo pensarci, ma in realtà abbiamo già deciso.
di: Drigo
24 Maggio 2000 - Faccio anch'io il mio ingresso in questo nuovo spazio che desideravamo da tempo
Faccio anch'io il mio ingresso in questo nuovo spazio che desideravamo da tempo. L'idea è quella di un quaderno di appunti in rete capace di accogliere, custodire ed esporre allo stesso tempo i nostri pensieri o annotazioni di qualsiasi tipo. Ma questo potrebbe essere soltanto un punto di partenza. Vedremo. Intanto, benvenuti nel nostro Rock Notes. Sono le due di notte del 23 Maggio e dalla finestra mi arrivano le risate di un gruppo di ragazzi che sembrano spassarsela giù in strada. C'è anche qualche ragazza, sento le voci. Devono essere usciti adesso dal Pub, chissà dove andranno. Mi vien voglia di uscire. Io abito in centro, al quarto ed ultimo piano di un vecchio palazzo senza ascensore e c'è un pub proprio di fronte al mio portone. Ogni sera, nel silenzio della notte, la gente entra ed esce, si saluta scherzando, e ridendo ad alta voce se ne va. Capita anche a me. Qualcuno fa fischiare le gomme dell'auto. A intervalli irregolari la strada si riempie dei rumori della vita, eppure nessun vicino si è mai lamentato. Ho sempre pensato che tutto questo dovesse avere un significato, e ora che i ragazzi giù sotto se ne sono andati, mi convinco di una cosa che potrebbe essere importante anche per il mio lavoro: la gente che si diverte ha un bellissimo suono, contagioso e benefico. Sono felice che qui intorno nessuno voglia privarsene.
di: Drigo
23 Maggio 2000 - Da grande appassionato di calcio
Da grande appassionato di calcio questa sera non potevo mancare all'appuntamento con Inter-Parma ( spareggio per entrare in champions league). Ho guardato la partita con il Barbacci tra un boccone di pizza e un sorso di birra.Dopo una giornata trascorsa a suonare con la band provando tante volte una song arrivi a sera un pò cotto e dopo non c'è niente di meglio che una sana partita di calcio davanti al video; per la cronaca è finita 3-1 x l'Inter, risultato sostanzialmente giusto per come hanno giocato le due squadre.Evviva il calcio sano!!! Ciao a tutti .....
di: Zama
22 Maggio 2000 - Notte fondissima, inauguriamo questo nuovo spazio io, ( Pau) e Mac Caesar
Notte fondissima, inauguriamo questo nuovo spazio io, ( Pau) e Mac Caesar.Siamo nel vivo del lavoro finalmente!Franco è di là che sta registrando il primo basso del primo pezzo e non ci sembra vero di ascoltare qualcosa di concreto che esce dalle casse!Con noi in studio c'è il nostro fedelissimo Carlo U.Rossi venuto da Torino per "medicarci" i suoni.Paolino (Fonico dell'Hollywood Garage) e Barbacci, che mi sta ora con il fiato sul collo…. e che adesso se ne è andato sghignazzando, completano lo staff del fischio d'inizio.Abbiamo iniziato ieri curando i suoni del tutto e stamattina finalmente le prime batterie!Fatto del giorno: Drigo ha smarrito una delle sue Stratocaster in studio e, non riuscendo a trovarla crede che qualcuno di noi gli abbia fatto il primo scherzetto del disco nuovo. In realtà potrebbe averla lasciata tranquillamente a casa sua , anche se è convinto di averla suonata qui fino alle 6 del pomeriggio… è già cotto prima di iniziare!Vi terremo aggiornati sul fatto, per ora è tutto… a presto
di: Pau & Mac
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